Jeffrey Mann è un grande esperto di arti marziali giapponesi e al tempo stesso profondo studioso di religioni.
Proprio per questo cerca di rispondere a una domanda che tutti coloro che si interessano allo zen prima o poi si pongono: che legame c’è tra una religione che persegue la non violenza e discipline il cui fine è ferire gravemente o uccidere?
Lo fa analizzando la storia dell’avvicinamento dei samurai allo zen raccontando l’attrazione tra i grandi guerrieri giapponesi, la cui vita era consacrata alla disciplina, al servizio e alla violenza e una filosofia basata sul non attaccamento e sulla meditazione.
E oggi? Che si tratti di Karate, Judo, Kendo, Ikebana o Shodo chi pratica non può esimersi dal dedicare massima attenzione ad ogni singolo dettaglio unendo acutezza mentale e abilità fisica.
Il guerriero zen è un libro sul buddismo e sul senso più profondo delle arti marziali, ma anche sulla meditazione e sulla trasformazione di antiche arti in discipline sportive olimpiche con tutto quello che comporta.
Una lettura densa e stimolante arricchita da una bibliografia che spinge a proseguire lo studio e non fa differenza se leggiamo attratti dal fascino dei grandi guerrieri samurai o se vogliamo approfondire la vita di Siddhartha Gautama e delle Quattro Nobili Verità, troveremo comunque risposte ai nostri dubbi.
Il guerriero zen Buddhismo e Arti Marziali
Edizioni Mediterranee
Articolo di: Cinzia Ciarmatori