K’IN:232 QUETZAL
Autoproduzione
Partiamo da K’IN:232 … Nome bizzarro, strano, che non passa inosservato. Nome che nasce da una ricerca introspettiva condivisa dai tre fondatori iniziali (Massimo Parducci, Luca Bresciani e Sara Milazzo). Si tratta, in estrema sintesi, di presupposti concettuali e filosofici riconducibili ad antiche culture del centro America: quelle dei Maya e quella dei Toltechi. Il titolo dell’album, Quetzal, nasce con precisi riferimenti all’omonimo uccello che vive nelle alture dell’America centrale. Molte popolazioni del centro America, attribuiscono a questo uccello il nome di “uccello simbolo della Libertà”.
Il quetzal preferisce infatti lasciarsi morire di fame piuttosto che trovarsi in condizione di prigioniero. Le canzoni dell’album richiamano spesso il valore della libertà, valore che non viene più amato dai molti “pavidi e languidi” del mondo moderno. Nonostante questi continui rimandi alla cultura sudamericana la band suon aun genere musicale che è riconducibile tendenzialmente alla tradizione italiana del Pop Rock e del Rock anni 80.
Quando hai iniziato a fare musica?
Il Gruppo si è formato nel luglio del 2018: ne fanno parte musicisti “più o meno giovani”: Massimo (chitarrista e compositore) compone e suona da oltre 30 anni; Sara, la cantante, la più giovane del Gruppo (ma non si dicono gli anni di una donna) canta da quando era in terza media , aveva iniziato con la Lirica. Marco, chitarrista, suona da oltre 35 anni. Luca,il Batterista, suona da oltre 20 anni e Enrico, il nostro bassista, da circa 15 anni.
Con quali artisti sei cresciuto?
La musica dal Gruppo più ascoltata è il Rock , il POP Rock ed il Progressive : dal Banco del Mutuo Soccorso, ai Depp Purple, dagli Aftheours ai Led Zeppelin… passando per la PFM e i Timoria e ancora… dai Pink Floyd ai Genesis , ma anche gli AC/DC e Le Orme; ci piaciono anche Batiato, Alice e i Ministri e tantissimo altro ancora che: ci contamina come contamina ognuno che oggi fa musica.
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
L’ispirazione i K’in 232 l’hanno principalmente avuta da antiche culture del centro America : quelle dei Toltechi e quelle dei Maya. Ma anche dalla lettura di un filosofo tedesco: Erich Fromm.
Attraverso il pensiero e i presupposti concettuali di queste filosofie sono nati i nostri brani, brani che raccontano i nostri tempi.
Nello specifico i K’in 232 percepiscono la realtà moderna come una struttura sociale non libera , ovvero imprigionata da dogmi finanziari che rendono sempre più schiave l
e popolazioni mondiali. Da qui l titolo dell’album: Quetzal.
Il Quetzal è infatti un uccello del cento America simbolo della libertà per molti popoli, tra i quali in antichità la civiltà dei Maya.
Il Quetzal preferisce lasciarsi morire piuttosto che vivere in condizioni di prigionia.
Molti dei nostri brani richiamano spesso il valore della libertà che oggi ravvisiamo non è più ricercata dall’uomo Globale, che languidamente ha ceduto la propria esistenza ad uno stile di vita del tutto innaturale e pilotato da altri. Ne nasce di fatto un’umanità “malata e largamente infelice” che va ricordato sta sempre più distruggendo il nostro ambiente (interno ed esterno).
Qual è il messaggio che vuoi mandare con la tua musica?
La nostra musica è piena di speranza, di messaggi di ricerca della libertà, piena di nostalgia e di riscatto umano…musica e testi sono stati curati per arrivare a tutti, giovani e meno giovani, anziani ecc… con molta umiltà e semplicità: crediamo che questo si comprenda.
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
Con la nostra musica vogliamo sottolineare che essere liberi significa anche essere indipendenti (dal punto di vista delle produzioni musicali); oggi si può produrre un buon album senza necessariamente spendere molto denaro( non tutti li hanno): con un po di coraggio è bene lanciarsi anche se la tua autoproduzione non potrà certamente avere la qualità del suono delle grandi case discografiche (noi ci siamo auto prodotti e non temiamo la critica dal punto di vista della qualità sonora, badiamo piuttosto ai testi e alle melodie ) : quando la musica ha belle melodie, testi interessanti, tutti possono a nostro avviso, e devono, partecipare allo “spettacolo”.
Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?
IL genere , lo potrete ascoltare, è riconducibile alla tradizione del PopRock Italiano; l nostre sonorità son poi molto vicine , volutamente, a quelle degli ultimi anni 70 e più simili a quelle degli anni 80… a noi piace suonare con queste sonorità che sono certo possono essere ancora gradite da molti (anche se certamente “fuori moda”rispetto all’attuale Pop di massa italiano).
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
La musica quando nasce all’interno di chi la compone ha la sua necessità di aprirsi al’esterno: se diventi un proprio e vero lavoro questo non lo so realmente decifrare. Credo che sia più un’esigenza innata che troppe volte viene repressa per motivi economici. Riuscire a vivere di musica è dura , ma bisogna provarci: è come uno studente che ama i suoi studi e quando la famiglia non può mantenerlo ad un corso universitario spesso lo studente riesce a studiare e lavorare insieme.
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Sono davvero molto utili: consentono a chi ha pochi mezzi economici, di far conoscere la propria musica ad una potenzialità di persone davvero infinita.
Cosa pensi dei talent show?
Non ci piacciono per niente….Stanno generando solo false aspettative in troppi giovani: molto meglio il sano e onesto concertino di periferia.
Prossimi appuntamenti dal vivo?
Stiamo provando molto per presentarci dal vivo dal mese di luglio: date non ne abbiamo ancora definite, stiamo vagliando diversi inviti, pensiamo di avere un programma entro fine giugno.
Progetti?
Oltre a voler suonare il nostro primo album dal vivo, stiamo già affrontando in singolo da autoprodurre per l’autunno…. ma in cantiere c’è anche un secondo album (i brani sono già quasi pronti). ma prima divertiamoci un po con QUETZAL!