A. PAGANI EDIZIONI
IL 3 MAGGIO ESCE
CON ALDO PAGANI
IL DOPPIO VINILE CHE CELEBRA LA CARRIERA DEL MAESTRO ARGENTINO
Da venerdì 3 maggio sarà disponibile nei migliori negozi di dischi “Astor Piazzolla con Aldo Pagani”, la nuova release firmata A. Pagani Edizioni Musicali e distribuita da Artist First, che celebra, in un esclusivo doppio vinile, la vita e la straordinaria carriera musicale del Maestro argentino, negli anni della prolifica collaborazione lavorativa ed artistica con il manager e produttore Aldo Pagani.
La raccolta, voluta e realizzata da Alain Pagani, figlio di Aldo Pagani e attuale responsabile della A. Pagani Edizioni Musicali, contiene le tracce più rappresentative del repertorio piazzollano, divenute negli anni successi internazionali e composte in un arco temporale compreso tra la fine degli anni ’50 e i primi ’90, e che, a seguito di un accurato processo di selezione, restauro e rimasterizzazione attuato dallo staff della A. Pagani, vengono riproposte con nuovo splendore e nell’immutata bellezza dell’interpretazione originale del genio del bandoneon, divenuto grazie alla visione di Aldo Pagani un nome di spicco a livello mondiale.
«Astor e mio padre Aldo Pagani si incontrarono per caso la prima volta a Milano in un ristorante alla fine degli anni ’60. – Racconta Alain Pagani – Si scambiarono i contatti iniziando a collaborare insieme. Il primo passo fu l’esibizione al festival internazionale Onda Nueva di Caracas (ideato e prodotto da Aldemaro Romero e per il quale mio padre era direttore artistico). Il rapporto si strinse a tal punto che la musica di Astor diventò quasi una dipendenza per mio padre, il quale si impegnò costantemente per diffonderla in tutto il mondo, organizzando pubblicazioni e concerti alcuni dei quali rimangono ancora oggi indimenticabili testimonianze di quel periodo. Con questa raccolta, pubblicata in un formato importante come è il vinile, celebriamo quel momento divenuto fondamentale per la storia della musica tutta.»
Ecco i brani contenuti nei due vinili:
Oblivion
Cavalcata
Milonga del Angel
Jeanne Y Paul
Biyuya
Enrico IV
Novitango
Ave Maria
Adios Nonino
Muerte del Angel
Verano Porteno
Las Ciudades
Escualo
Libertango
Hanno suonato: Astor Piazzolla (bandoneon solista), Felice De Via (piano e hammond), Gianni Zilioli (marimba e hammond), Gianni Bedori (flauto in do e flauto basso in do), Marlene Kessik (flauto basso in do), Hugo Heredia (flauto in do), Gianni Baiocchi (flauto in do), Giuseppe Prestipino (basso elettrico), Tullio De Piscopo (batteria, percussioni ed effetti), Filippo Dacco (chitarra classica ed elettrica), Andrea Poggi (timpani, percussioni ed effetti), Umberto Benedetti Michelangeli (primo violino), Elisa Parravicini (prima viola), Paolo Salvi (primo cello), Pablo Ziegler (piano), Fernando Suarez Paz (violino), Oscar Lopez Ruiz (chitarra elettrica), Hector Console (basso).
Ad impreziosire l’importante lavoro, un accurato progetto grafiche realizzato da Gianluca Russo, che, partendo da un’immagine fotografica di Astor Piazzolla appartenuta agli archivi storici della A. Pagani, traduce in chiave moderna uno dei visi più fortemente espressivi in ambito musicale, attraverso ispirazioni cubiste ed astratte.
La A. Pagani e Astor Piazzolla
Astor Piazzolla (Mar del Plata – 11 marzo 1921) e Aldo Pagani (Saronno – 3 luglio 1932) si incontrano per caso la prima volta a Milano in un ristorante all’inizio degli anni sessanta scambiandosi i reciproci contatti. Pagani, che aveva conosciuto la musica sudamericana grazie ai tour tra gli anni 50 e 60 con la band di Renato Carosone, per il quale suonava marimba e vibrafono, e ai tempi direttore artistico del festival internazionale Onda Nuova di Caracas (ideato e prodotto da Aldemaro Romero), lo invita ad esibirsi alla prestigiosa manifestazione. Piazzolla, con alla spalle già una carriera decennale come bandoneonista e compositore, ma ancora lontano dalla fama sia in Argentina, dove la sua musica era sempre stata aspramente criticata dai puristi del tango, che a livello internazionale, accetta.
Il rapporto si consolida, i due diventano amici e la passione di Aldo per la musica di Astor diventa prima una priorità, poi quasi una dipendenza. Piazzolla, che già aveva vissuto e lavorato a Parigi e New York, si trasferisce in Italia per consolidare la collaborazione con Pagani. In quel periodo Astor chiede ad Aldo di produrre un disco insieme, cantato da Amelita Baltar, all’epoca sua compagna. Aldo accetta, inizia a concentrare tutte le sue energie nel lavoro con Astor e a partire da quel momento i due produrranno insieme gli album più famosi della sua carriera. Queste indimenticabili opere prendono vita negli studi di registrazione Mondial Sound, in Porta Genova a Milano, insieme a grandissimi musicisti come Gerry Mulligan, Tullio De Piscopo e Pino Presti, giusto per citarne alcuni. I successi sono immediati e anche il piccolo schermo, allora più che mai luogo ideale per proporre musica di qualità, scopre il talento di Piazzolla. L’argentino, ospite di un programma Rai, duetta davanti alla telecamera con la grande Mina, la quale ne rimane ammaliata per talento e capacità espressiva. Successivamente, Piazzolla duetta con un’altra grande voce italiana: Milva. Questo è solo l’inizio del successo “pop” che il bandoneonista raggiunge grazie all’incessante lavoro di Pagani. Su tutto, spicca la nascita della più famosa composizione piazzollana, “Libertango”, scritta, quasi con sdegno iniziale, a fronte di una richiesta di Aldo di un brano di soli tre minuti, che potesse essere apprezzato anche dalle radio. Dallo studio al palco il passo è breve: Aldo inizia a organizzare per Piazzolla indimenticabili concerti in giro per tutta Europa. Non solo: Pagani porta la musica dell’argentino sul grande schermo, come colonna sonora di pellicole divenute grandi classici, tra le quali “Enrico IV” di Marco Bellocchio e “L’esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam. Tutto questo è la genesi di quel genere che, a partire dalle radice del tango argentino e contaminandolo con jazz, prog e grande musica classica, diventò la firma di Piazzolla e che venne definito “nuevo tango”.
Per tutto quel periodo e anche in seguito, dopo la dipartita del Maestro nel 1992, ma anche dopo aver ceduto al figlio a metà degli anni 2000 le redini della A.Pagani, Aldo dedica la sua intera vita a trovare, inventare e sfruttare al meglio le sue risorse solo per aumentare la popolarità e diffondere la cultura sulla musica di Astor e per tutelare la sua opera, trovare e copiare tutti i manoscritti, depositare e pubblicare tutto il repertorio accumulato durante la sua vita in tutto il mondo, diventando cosi non solo il suo editore ma soprattutto il custode e il divulgatore del suo intero patrimonio artistico.
Ora alcuni di quei momenti, scritti su quei nastri ma ritenuti inutili e mai più considerati, così come gli scatti fatti dai tecnici, dagli amici o dai colleghi presenti durante le registrazioni e fuori dagli studi, dimenticati in una cartelletta e mai più visti da nessuno, vedono la luce insieme ad una completa collezione senza precedenti delle loro produzioni, un’opera che vuole raccontare tutte queste storie, divulgare informazioni e curiosità per coinvolgere vecchi sostenitori e avvicinare nuovi appassionati, così da rendere possibile a tutti curiosare dietro a un sipario normalmente riservato agli addetti ai lavori.
La pubblicazione di tutto questo materiale, restaurato e corredato da notizie, curiosità, inediti, interviste e resoconti diretti da parte dei protagonisti di ieri e di oggi è un orgoglio per Alain Pagani, figlio e collaboratore di Aldo ufficialmente solo dal 1992, ma che ha vissuto personalmente fin dall’infanzia queste vicende in prima persona, e per tutto lo staff A. Pagani.
Questo progetto antologico darà il via ad una lunga serie di eventi, concerti e pubblicazioni incentrate sia sulle opere di Astor Piazzolla che su questa casa editrice e il suo fondatore, ma soprattutto sul periodo italiano e in gran parte milanese che ha ospitato, ispirato e visto nascere queste musiche eterne.
Un accurato resoconto ricostruito con l’aiuto del figlio e direttamente nato dalla fonte più autorevole ancora in vita sulla carriera di uno dei compositori ed esecutori del secolo scorso e oggi più acclamati in tutto il mondo: Aldo Pagani amico, manager, produttore ed editore di Astor Piazzolla dal 1972 ad oggi.