Se chiunque più o meno sa dire cosa sia il Natale e cosa la Pasqua, difficilmente risponderà con precisione su cosa sia il carnevale. Giovanni Kezich lo definisce a ragione la festa del mondo, una festa del secolo laico che risponde all’innato desiderio di travestirsi, mascherarsi, giocare per mettere in scena un mondo immaginato.
Una festa nata nell’Europa cattolica del Medioevo, importata nelle Americhe fino a diventare un fenomeno globale che mette sotto le sue ali culture e luoghi molto distanti tra loro.
Ma dove risiedono le radici più antiche? Quali sentimenti, quali tradizioni si sono trasformate nell’arco dei millenni e sono entrate nella festa che chiamiamo carnevale?
Giovanni Kezich, antropologo, direttore del Museo degli Usi e dei Costumi della agente Trentina di San Michele dell’Adige, ci accompagna in un viaggio affascinante a ritroso nel tempo all’origine dei riti mascherati, alla ricerca di personaggi ancestrali. Incontriamo così i terrificanti lupercali, i salterini e le loro vesti bianche, gli ambarvali, i burleschi e i birboni dei saturnali.
Ci addentriamo nel significato del rovesciamento dei ruoli, delle licenziosità, ci ritroviamo immersi in ambienti suggestivi circondati da maschere che tornano identiche a se stesse per secoli, prendiamo familiarità con le loro fattezze recuperando il loro immutato messaggio.
Musica, danze, canti e dolci ci riportano nella dimensione del rito, i ricordano chi eravamo e da dove veniamo. E se da una parte il carnevale viene festeggiato con grandi carri allegorici e magnifiche sfilate dall’altra popola le campagne di oscuri personaggi.
Due volti distanti, ma forse non così tanto, di una festa che custodisce tanti segreti del mondo.
Da leggere: Carnevale la festa del mondo
Giovanni Kezich
Editori Laterza
Articolo di: Elena Torre