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Lettura del pensiero? Ne parliamo con Matteo Filippini

Matteo Filippini è una personalità ricca di sfumature che ha scritto diversi libri piuttosto interessanti tra cui “Magia oltre la magia”  un’Introduzione al Cold Reading come afferma il sottotilo del saggio, ma che non è solamente, in realtà, un’introduzione, ma un interessante ed esaustivo trattato sull’argomento.

Nasce prima la magia o la lettura del pensiero o sono conseguenti?

Grafica Divina

Tengo a precisare subito che io sono scettico, non credo ai poteri del  paranormale. Comunque storicamente bisognerebbe andare a studiare i documenti, ma possiamo affermare che nascono assieme, pensiamo alle prime figure sciamaniche, ai santoni, agli stregoni del villaggio, che spesso utilizzavano trucchi per coltivare ed approfittarsene della credulità popolare e allo stesso tempo creavano l’illusione della lettura del pensiero. Molte nozioni che stanno alla base della lettura a freddo hanno origine antiche. Soprattutto alcune frasi, che poi sono diventate definibili come frasi di Barnunm, derivano dagli zingari, da quelli definiti mitt camp, ovvero gli accampamenti zingari dove c’era ad esempio il tendone della chriomante o cartomante. Quindi le origini sono un poco nebulose, ma probabilmente sono nate parallelamente assieme.

Come mai, spesso, quando si vede un trucco magico ci viene da pensare dove fossero nascoste le colombe apparse o se dei fili stanno facendo fluttuare una donna a mezz’aria mentre per il cold reading restiamo semplicemente sbigottiti?

Personalmente nasco come illusionista, anche se non ho mai prodotto colombe, e nei giochi di prestigio c’è un distaccamento dalla realtà. Si guarda forse “passivamente” consapevoli del fatto che c’è un trucco, perché si sa che la magia si basa su dei trucchi. Per quanto riguarda invece la lettura del pensiero, quindi l’utilizzo di tecniche raffinate, di tutti gli artifici che compongono la lettura a freddo e altri artifici più misteriosi ed arcani utilizzati da mentalisti o personaggi simili accade che si vanno a toccare emozioni ben diverse per cui lo sbigottimento può nascere da questo. Queste emozioni stanno nel fatto che il mentalista che fa lettura a freddo, cold reading, va a parlare, a raccontare, storie, creare emozioni che si basano sulla vita della persona coinvolta, rivela fatti che la riguardano, non di altri argomenti, quindi il soggetto può vivere passivamente la cosa, ma si riconosce in ciò che viene detto dal mentalista, per cui si prova il senso di sbigottimento, meraviglia, che può dare i brividi, perché si ha la sensazione che qualcuno sa qualcosa di te che non dovrebbe o potrebbe sapere.

Ti è mai successo di aver rimpianto la persona che avevi scelto tra il pubblico? E come hai risolto l’empasse?

Ci tengo a specificare che il mio spettacolo di mentalismo, come l’oltre il 90%  di tutti gli spettacoli di mentalismo, sono spettacoli interattivi. Il performer coinvolge di continuo persone per farsi dare una mano in esperimenti mentali andando a sfondare la quarta parete teatrale, per cui sì accade, a volte, di coinvolgere una persona che è in realtà la meno indicata. Qui si deve fare una considerazione. Diversamente dal prestigiatore il mentalista parte da premesse diverse. Ad esempio io faccio sì che la persona del pubblico coinvolta sia la protagonista non io, sono loro a compiere qualcosa di straordinario grazie alla loro mente, o parte della loro mente che a volte non hanno mai valutato o pensato di utilizzare in quel modo. Per cui spesso si crea un grande rapporto di empatia, ma se accade che ci sia una persona che non ritengo ideale per l’esperimento che sto facendo utilizzo varie tecniche e metodologie, per poter cambiare persona ovviamente sempre con gentilezza, senza trattarla male, Questo è un punto fondamentale.

Le tecniche di cold reading possono essere usate in maniera non consona o per fini legati ad uno spettacolo di magia?

Certo, queste tecniche possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni. Il mio libro dedicato all’argomento che è soprattutto scritto per addetti al settore, illusionisti o mentalisti, l’ho fatto leggere anche ad amici che lavorano in tutt’altri settori come il commercio e mi hanno detto con entusiasmo che, a volte, hanno utilizzato queste tecniche a loro vantaggio per creare un’empatia con un nuovo o vecchio cliente. Purtroppo sì possono essere utilizzate anche con fini meno gradevoli. Infatti c’è da dire che una grandissima percentuale delle tecniche utilizzate dalla cold reading sono derivate dall’utilizzo da parte di ciarlatani o persone eticamente scorrette come i presunti sensitivi. Nel corso della storia magari sono ricorsi a queste tecniche anche nella forma più grezza per vivere alle spalle degli altri facendo credere, ad esempio, di poter rivelare cose sul futuro acquisendo potere ai loro occhi. Anche il mentalista etico, o l’artista del mistero etico, che voglia anche creare l’illusione, instillare dubbi nella mente delle persone come regola dovrebbe avere di non rivelare mai nulla del futuro delle persone. Eventualmente per rendere più credibile un effetto di mentalismo c’è la possibilità di dimostrare di sapere delle cose di alcune persone per rendere tutto più credibile, ma mai, poi mai rivelare qualcosa riguardante il futuro delle persone.

Musicista, scrittore, mentalista, mental & life coach. Quante vite hai vissuto?

In effetti faccio, ho fatto tante cose, mi ci sono sempre dedicato, mi ci dedico, con grande passione e non mi fermo mai perché ritengo che la curiosità e l’espressione di se stessi siano alcuni tra gli ingredienti principali che possono mantenere la vita brillante e il cervello assolutamente giovane. E mentre il corpo mi sta lentamente abbandonando, invecchio ogni giorno di più, l’entusiasmo è rimasto quello di un ragazzino. In tutti i campi che adoro, ma anche in discipline che non tratto personalmente, mi piace veramente cercare, studiare, arricchirmi perché ritengo che sia una tra le cose più appaganti nella vita di un uomo.

Tutte queste tue sfaccettature quanto influiscono l’una nell’altra?

Moltissimo. Essendo tutte espressione di me è inevitabile che, ad esempio, durante un effetto o un esperimento di mentalismo non abbia la mente da musicista per cui crei dei forti, dei piani, degli emozionali per aumentare il coinvolgimento degli spettatoti e viceversa. Quando faccio musica, magari in apparenza così legata alle altre cose la forma mentis è sempre è quella del mentalista, del musico terapeuta, del life coach, del counselor. Tutto si intreccia tra di loro creando qualcosa di particolare. Di sicuro mi ritengo unico per quello che sono, poi non spetta a me dire se piaccio o meno. Diciamo che da quando sono diventato single avendo più energie e tempo che non dedico ad una donna mi sono indirizzato verso nuove cose, discipline, progetti e ne sono molto felice.

Potessi fare una seduta di cold reading con un personaggio del passato, a chi vorresti?

Nio non tengo sedute di cold reading pure, ovvero non mi metto davanti ad una persona e inizio a leggerla dicendo tu sei così o hai fatto questo, ma piuttosto cerco sempre di inserire degli elementi di cold reading in qualcosa di misterioso o magico.  Un esperimento di mentalismo o un effetto magico con una storia, uno storytelling in cui improvvisamente lo spettatore si ritrova ad essere uno dei personaggi che popolano questa storia. Detto questo probabilmente mi piacerebbe confrontarmi con Leonardo da Vinci.

Stai tenendo conferenze in tutta Italia. Pubblico vario o di soli addetti ai lavori? Cosa si aspettano dalle tue conferenze?

Sto tenendo delle conferenze nei club magici italiani del circuito CMI (Club Magico Italiano) che mi ha organizzato questo lunghissimo tour della durata di più di un mese e quindi dedicate e rivolte agli addetti ai lavori. Sono un mix tra mentalismo e prestigiazione, quindi illusionismo, sempre però con un occhio di riguardo agli aspetti psicologici, alla lettura a freddo o altre finezze che spesso non vengono considerate a dovere proprio come da chi, come gli addetti ai lavori, se ne dovrebbero interessare. Per me è un’occasione di confronto e crescita personale perché confrontandosi per più di un mese con così tanti prestigiatori e mentalisti è inevitabile che tutto ciò porti ad una proficua crescita personale ed artistica.

Intervista di: Luca Ramacciotti

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