Uscire dall’euro si può Giovanni Siciliano ci dice come
È uscito il libro edito da Imprimatur “Vivere e morire di euro. Come uscirne (quasi) indenni” di Giovanni Siciliano, esperto di finanza
Uscire dall’euro come unica soluzione per liberarsi dalla crisi. Lo pensano ormai in molti e il tema è sempre più al centro del dibattito politico anche in questa campagna elettorale. Se sul piano teorico vi è condivisione, i problemi cominciano quando si deve passare al piano pratico: come uscire dalla moneta unica ed evitare uno shock finanziario?
La strada da percorrere per Giovanni Siciliano, che è stato docente di Finanza aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e oggi responsabile degli studi Consob, potrà essere difficoltosa e in salita, ma non impossibile. Ci consentirebbe di riacquistare la piena sovranità monetaria e fiscale, riguadagnando gli spazi di manovra necessari per attuare politiche economiche in grado di promuovere la crescita.
Studiando i casi della Grecia nel 2010 e dell’Argentina nel 2001, Siciliano sostiene che, per gestire in maniera ordinata l’uscita, è necessario prevedere un periodo transitorio “caratterizzato da una doppia circolazione monetaria, in cui sia euro che lira avrebbero corso legale”. In questo periodo si formerebbe un tasso di cambio di mercato lira/euro da utilizzare per convertire deposti, stipendi e pensioni in modo da evitare una corsa agli sportelli e un impoverimento delle fasce sociali più deboli.
L’autore propone poi modalità di riconversione degli strumenti finanziari che evitino “trasferimenti di ricchezza che possano favorire un settore economico a scapito di altri” e ne analizza le ricadute in termini di sostenibilità del debito per Stato, famiglie e imprese. Infine, discute di come superare gli ostacoli giuridici posti dai trattati europei.