Giovedì 6 aprile EDOARDO DE ANGELIS e LUIGI “GRECHI” DE GREGORI saranno in scena a Roma per due diversi concerti presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica (Via Pietro de Coubertin, 30 – ore 21.00 – costo del biglietto 15,00 euro).
Durante la serata il cantautore EDOARDO DE ANGELIS, insieme al chitarrista Michele Ascolese, presenterà il suo album “IL CANTAUTORE NECESSARIO” (Helikonia / Egea Music), accompagnato sul palco da Primiano Di Biase (pianoforte), Simone “Ferruccio” Talone (percussioni), Alessio Tomei (sax) e Edoardo Petretti (fisarmonica). L’album, realizzato insieme a Michele Ascolese e con la direzione artistica di Francesco De Gregori, raccoglie brani di grandi cantautori italiani interpretati da Edoardo De Angelis, a cui si alternano tracce strumentali eseguite dal chitarrista Michele Ascolese. Attraverso la sua voce, il cantautore romano intraprende un viaggio musicale tra le pagine più emozionanti della canzone d’autore italiana. Tra gli autori interpretati De André, Lauzi, Endrigo, Fossati, Gaber, Jannacci, De Gregori, Tenco e molti altri.
Luigi “Grechi” De Gregori, invece, proporrà alcuni brani estratti dalla raccolta “TUTTO QUEL CHE HO 2003-2013” (una collection che racchiude i suoi pezzi più rappresentativi in cui si mescolano storie e personaggi molto cari al cantautore), tra cui “Il Bandito e il Campione” (brano che Luigi incise su cassetta autoprodotta nel 1990 e che il fratello Francesco portò poi al successo), accompagnato sul palco da Leonardo Petrucci (chitarra).
La raccolta “TUTTO QUEL CHE HO 2003-2013” (su etichetta Caravan e distribuzione iCompany) contiene 18 brani tratti dai precedenti album di Luigi “Grechi” De Gregori (“Angeli e Fantasmi”, “Pastore di Nuvole” e “Ruggine”) e ripercorre i successi del cantautore ispirati al mondo musicale d’oltreoceano ma anche a tematiche “di casa nostra”. L’album, in bilico tra il folk e l’alt-country, è disponibile in digital download, su tutte le piattaforme streaming e in tutti i negozi tradizionali.
Cantautore e paroliere fra i più noti del panorama italiano, Edoardo De Angelis, nel corso della sua lunga carriera, ha contribuito allo sviluppo e all’immagine della canzone d’autore collaborando con i più grandi nomi della musica italiana. Il suo percorso artistico inizia con la vittoria al Cantagiro Cantamondo del ‘71 dove, in coppia con il compagno di liceo Stelio, presenta la celebre “Lella”, ballata romana entrata nel patrimonio della musica popolare italiana. Nel ‘73 inizia l’avventura con la Schola Cantorum lavorando su quattro Lp e alcuni singoli di grande successo. Nello stesso periodo incontra al Folkstudio il giovane Francesco De Gregori, del quale diventa produttore artistico per i due album di esordio, “Alice non lo sa” e “Francesco De Gregori”. Nel ‘76 la RCA pubblica il suo primo Lp da solista, “Il tuo cuore è casa mia”. Durante la sua carriera De Angelis vanta come autore di testi collaborazioni per Capitolo 6, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Mina, Amedeo Minghi, Ricchi e Poveri, Marisa Sannia, Schola Cantorum, I Vianella, Edoardo Vianello. Successivamente il cantautore romano ha dato vita ad una sua etichetta discografica Cantare in Italiano, aperta ai nuovi talenti e associata alla BMG Ricordi, attraverso cui pubblica i due album d’esordio di Max Manfredi, “Le parole del gatto” e “Max”, e realizza la produzione artistica del doppio album di Sergio Endrigo “Il giardino di Giovanni”. Edoardo De Angelis ha poi condotto, come esperto di musica italiana e canzone d’autore, diverse rubriche giornalistiche specializzate, tra cui “Scuola di cantautore” (Ciao 2001) e “Ritratto d’autore” (Blu). Insieme a Sergio Endrigo, è stato titolare di una serie radiofonica sulla storia della canzone d’autore (Rai Radio1). Negli ultimi anni è stato protagonista di spettacoli teatrali e la sua canzone “Io credo io penso io spero”, cantata da Antonella Ruggiero nella colonna sonora del film Blackout, vince il Premio nazionale Colonne Sonore come migliore canzone inserita in un film italiano nell’anno 2014.
Luigi “Grechi” De Gregori, del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione, attende qualche anno prima di pubblicare il suo primo album “Accusato di libertà” (PDU, 1975). E di libertà Grechi dimostrava di intendersene parecchio: lo troviamo infatti a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine, o anche a leggere i tarocchi ai passanti e a viaggiare su e giù per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. Alla fine degli anni Sessanta, nel celebre locale trasteverino “Folkstudio” inizia a dirigere, insieme a Francesco Pugliese, il primo “Folkstudio Giovani” della domenica pomeriggio, uno spazio che poi divenne la fucina della cosiddetta “scuola romana” di cantautori, all’interno del quale mossero i loro primi passi artisti del calibro di Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Rino Gaetano e molti altri. A Milano fa anche il bibliotecario, come già il padre e il nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come “Elogio del tabacco” o “Il mio cappotto”, esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade, cominciano a procurargli stima ed attenzione da parte di un pubblico di nicchia. Verso la fine degli anni Ottanta, con qualche disco in più all’attivo, Luigi Grechi scrive “Il bandito e il campione” (brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori), grazie al quale si aggiudica il Premio Tenco nel 1993 come Miglior canzone dell’anno. Passato dalla PDU alla Sony incide gli album “Dromomania”, “Azzardo”, “Girardengo e altre storie”, “Cosìvalavita”, “Pastore di Nuvole” ed infine “Angeli e Fantasmi”, il suo ultimo, ispirato lavoro. Nel frattempo, partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti e torna negli Stati Uniti a suonare con i suoi amici Peter Rowan e Tom Russell.