Martedì 22 marzo, alle ore 21.30, presso Santeria Social Club a Milano (via Toscana, 31 – ingresso gratuito) il pianista jazz Aruàn Ortiz, cubano d’origine ma alfiere di creatività e improvvisazione nel quartiere di Brooklyn a New York, presenta dal vivo – in trio con Andrea Grossi, al contrabbasso, e Filippo Sala, alla batteria – il suo nuovo disco Hidden Voices (Intack Records).\r\n\r\n \r\n\r\nIl pomeriggio del giorno stesso, alle ore 19.00, presso Santeria Paladini 8 (via Paladini, 8 – iscrizioni 30 euro solo seminario – info aruanortizclinics@gmail.com +393497209576) il pianista cubano terrà un workshop, intitolato “Tecniche di composizione e improvvisazione basate su differenti sviluppi musicali” aperto a tutti gli strumenti.\r\n\r\n \r\n\r\nHidden Voices è composto da sette brani inediti e dalle interpretazioni degli standard “The Sphinx” e “Open and Close” e il canto tradizionale cubano “Uno, Dos y Tres, Que Paso Más Chevere”. Il trio di Aruàn Ortiz – composto da Eric Revis, al basso, e Gerald Cleaver, alla batteria – intreccia in ogni brano le radici della musica afro-cubana e quelle dell’hard-bop usando spesso le note del piano come parte integrante del ritmo senza però alienarsi mai dall’aspetto armonico.\r\n\r\n \r\n\r\n«Le ‘Hidden Voices’ sono i miei amici, mentori e maestri che hanno nutrito la mia sete di conoscenza ma lo sono anche le energie che si sono catalizzate negli anni della mia formazione a Santiago de Cuba ed ora sono fonte di ispirazione. – commenta Aruàn Ortiz – Lo sono soprattutto le voci che ci appaiono quando ascoltiamo noi stessi. Per esempio, ammiro le illustri personalità protagoniste del Cubismo, come Picasso, Braque e Lam, perché avevano l’abilità di decostruire la realtà, invitandoti a guardare meglio l’opera per capire cosa esattamente esprima. Il loro tema principale è spesso frammentato e nascosto all’interno del quadro. Ci vuole tempo e pazienza per capire il messaggio nascosto. Credo che più lo ascolti, più ti saranno familiari i suoi brani e le sue melodie, più questo disco ti sembrerà chiaro e vicino.»\r\n\r\n \r\n\r\nARUAN ORTIZ, pianista, produttore, insegnante e pluripremiato compositore di fama internazionale. Gli studi come violista classico, oltre che pianista lo hanno portato a spaziare nella composizione musicale, incorporando la musica classica ai ritmi afro-cubani ma mantenendo l’improvvisazione come base per le sue composizioni. Nel corso degli anni riceve numerosi premi: nel 2014 al Doris Duke Artist Impact Award e come Artist-in-Residence al Pocantico Center presso il Rockefeller Brothers Fund; come arrangiatore nel 2011 con il premio Latin Jazz Corner per il suo contributo all’album del flautista Mark Weinstein “El Cumbanchero”; semifinalista nel 2001 al Jas Hennessy Piano Solo Competition di Montreux e nel 2000 in Spagna riceve il premio Best Jazz Interpretation al Festival de Jazz in Vic. Approda a New York nel 2008 e suona con il Wallance Roney Quintet a cui sono seguiti cinque dischi accolti e sostenuti dalla critica musicale. Nel 2012 registra tre album come leader: “Orbiting” (Fresh Sound 2012); “Santiarican Blues Suite” (Sunnyside 2012), e il disco “Banned in London” (Whirlwind Recordings 2012) dove intraprende una collaborazione cubano-americana includendo nella formazione il compositore Michael Janisch, al basso, Greg Osby al sassofono e Rudy Royston, alla batteria. Aruàn Ortiz ha lavorato come compositore per: Woodwind Quintet Ensemble di Santiago de Cuba; l’Orchestra da Camera di New York; l’Oyu Oró, gruppo di danza folcloristica di New York; per Youme & Milena Zullo del Balletto di Roma; per José Mateo Balletto del Teatro di Cambridge, e per l’Albany Symphony Orchestra di New York. Ha composto e diretto la colonna sonora del film “Sin Alas” del 2014. Tra le numerose collaborazioni in sala di registrazione e in tournée ricordiamo Esperanza Spalding, Joe Lovano, Terri Lyne Carrington, Andrew Cyrille, Oliver Lake, Rufus Reid, Henry Grimes, Cindy Blackman-Santana, Don Byron, Lenny White, Greg Osby, e Wallace Roney.\r\n\r\n \r\n\r\nwww.intaktrec.ch