Un episodio del Risorgimento italiano mai raccontato prima\r\n\r\nAlfio Caruso\r\n\r\nCON L’ITALIA MAI!\r\n\r\nLa storia mai raccontata dei Mille del Papa\r\n\r\n \r\n\r\nIn libreria dal 6 novembre\r\n\r\n \r\n\r\nCon l’Italia mai! racconta la storia di Pio IX, l’ultimo papa-re, sovrano dello Stato Pontificio, e di coloro che risposero alla sua chiamata schierandosi in difesa dello Stato della Chiesa, contro l’unità nazionale. Non erano né mercenari, né ladroni: erano principi, conti, marchesi, duchi, baroni. Provenivano dalla Francia e dall’Austria, dalla Germania e dalla Spagna, uniti da un forte sentimento cattolico e dall’avversione nei confronti della nuova Italia, secondo loro in mano alla massoneria. A questo gruppo si aggiungevano i soldati di ventura olandesi e tedeschi attratti dal soldo, gl’irlandesi venuti a Roma in odio all’Inghilterra protestante, i canadesi obbligati dai vescovi e tanti emiliani, toscani, marchigiani, laziali cementati da un odio profondo per l’unità d’Italia. Furono loro a costituire dal 1860 al 1870 il nucleo principale dell’esercito del Papa.\r\n\r\nDa Cavour a Garibaldi il meglio del Risorgimento inseguì il sogno di Roma capitale fra compromessi internazionali e bagni di sangue nel Meridione. La conquista della Città Eterna si mescolò ai sussulti del brigantaggio. La presenza di Franceschiello a Palazzo Farnese fu un dito nell’occhio per i Savoia, le avventure di sua moglie Maria Sofia anticiparono di un secolo quelle di Diana d’Inghilterra con in più due gemelle nate fuori dal matrimonio. Il segretario di Stato Antonelli strappò concessioni, prebende, appannaggi per tutto il parentado, compresa una figlia segreta. Il ministro della guerra De Merode realizzò la prima grande speculazione edilizia della Capitale, i futuri palazzinari saranno pallidi imitatori: quando i bersaglieri entrarono da porta Pia esistevano già tutti i presupposti per ritrovarci un giorno con il Vaticano popolato da corvi e mestatori e la Città Eterna tramutata in Mafia Capitale.\r\n\r\nAlfio Caruso, nato a Catania nel 1950, è autore di sette romanzi, thriller politici e di mafia e di due saggi di sport con Giovanni Arpino. Tra i suoi ultimi libri pubblicati da Longanesi: Milano ordina uccidete Borsellino (2010); L’onore d’Italia (2011); La battaglia di Stalingrado (2012); Un secolo azzurro (2013); Quando la Sicilia fece guerra all’Italia (2014). Presso Salani è apparso Breve storia d’Italia (2001).\r\n\r\n320 pagine, 18.60€\r\n\r\n \r\n\r\nFonte: ufficio Stampa Longanesi