Viene da Thom Yorke, voce dei Radiohead, l’appello ai fan italiani ad aderire alla campagna “Save The Arctic” promossa da Greenpeace.\r\n\r\nSabato 22 settembre i Radiohead sono a Roma, all’Ippodromo delle Capannelle per la prima tappa italiana del tour che li porterà domenica 23 a Firenze, martedì 25 a Bologna e mercoledì 26 a Codroipo, in Friuli.\r\n\r\nI fan dei Radiohead verranno accolti ai concerti da un orso polare dall’aspetto reale, che chiederà loro di firmare una petizione per salvare l’Artico, come hanno fatto già un milione e 700 mila persone sul sito www.savethearctic.org.\r\n\r\nGreenpeace ha lanciato la campagna “Save The Arctic” con l’obiettivo di bandire le trivellazioni offshore e la pesca distruttiva industriale attorno al Polo Nord, e creare un santuario globale.\r\n\r\nLa canzone dei Radiohead “Everything in its right place” è la colonna sonora del video della campagna (disponibile su https://youtu.be/1nQ8li1zUo8) in cui si vede come protagonista un orso polare che sembra talmente reale, date le dimensioni, che molti si sono domandati se non fosse stato preso in prestito da uno zoo. L’orso, vittima del cambiamento climatico, vaga per Londra alla disperata ricerca di una casa e di cibo.\r\n\r\nQuando Greenpeace raggiungerà i 2 milioni di firme, inserirà quei nomi in una capsula che verrà collocata nei fondali dell’Artico, a una profondità di 4 chilometri, e contrassegnerà il luogo con la “Bandiera per il Futuro” disegnata dai giovani di tutto il mondo.\r\n\r\nThom Yorke è stato uno dei primi ad aderire: «Dobbiamo fermare i giganti petroliferi che vogliono insediarsi nell’Artico. Una fuoriuscita di petrolio devasterebbe questa regione la cui bellezza toglie il respiro e si sommerebbe al più grande problema che noi tutti dobbiamo affrontare, il cambiamento climatico. Ecco perché sostengo questa campagna. E ogni qualvolta volgerò lo sguardo verso nord, mi ricorderò che il mio nome è scritto nei fondali dell’oceano, in cima alla terra, come dichiarazione solenne di un impegno comune per salvare l’Artico».\r\n\r\nFonte: Ufficio Stampa Greenpeace