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“Amici di Gastone” in scena al Teatro Guanella di Milano

Il 20 febbraio alle ore 20.45 la compagnia teatrale “Amici di Gastone” porterà in scena al Teatro Guanella di Milano (Via Giovanni Duprè, 19) la commedia di Eduardo De Filippo “Uomo e Galantuomo”.

L’associazione SAFE HEART ODV nasce nel 2013 per volontà dei cardiochirurghi Maurizio Roberto, Marco Zanobini, Alberto Pilozzi Casado e Samer Kassem e si fonda sul principio che la salute è un diritto fondamentale e non elitario dell’uomo. Ha come obiettivo, oltre alla cura dei pazienti dei Paesi che la ospitano, la formazione adeguata di un team di cardiochirurghi in grado di operare in autonomia sul posto, al fine di sviluppare un sistema sanitario locale. Grazie all’attività di Safe Heart ODV è stato possibile effettuare il primo intervento cardiochirurgico a cuore aperto in Burkina Faso (2021), interventi di correzione dell’aorta ascendente e del ventricolo sinistro per la prima volta nei territori dell’Africa francofona ed i primi interventi di bypass aortocoronarico nel paese (2024).

Grafica Divina

La COMPAGNIA TEATRALE “AMICI DI GASTONE” nasce a Milano da attori napoletani con l’intento di far conoscere il teatro partenopeo e di aiutare le persone meno fortunate del centro di accoglienza per persone senza fissa dimora della “Casa di Gastone”. Rappresenta spettacoli principalmente per beneficenza e ha deciso di mettere in scena questa commedia per aiutare Safe Heart ODV.

Risponde Alberto Pilozzi Casado, Presidente di Safe Heart ODV

Come è nata l’idea di fondare Safe Heart ODV e quale è stato il principale motore di ispirazione per dedicarsi alle missioni umanitarie in Burkina Faso?

La nostra Associazione è nata dall’incontro di quattro amici cardiochirurghi, che all’epoca lavoravano nello stesso ospedale – il Centro cardiologico Monzino di Milano – accomunati dalla medesima sensibilità verso le persone sofferenti, con il desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà e non ha la possibilità di accedere alle cure sanitarie. Abbiamo quindi deciso di mettere a disposizione il nostro tempo, le nostre energie e le nostre competenze, per garantire interventi cardiochirurgici gratuitamente a chi ne ha bisogno.

Siamo arrivati in Burkina Faso seguendo le indicazioni dell’amica e cardiologa Silvia Perlangeli, già attiva con la sua associazione Migotigo, e siamo riusciti a trovare la struttura ospedaliera idonea ad ospitare la chirurgia del cuore: il Centre Hospitalier Universitaire de Tengandogo, situato nella capitale, Ouagadougou. Qui la sanità è a pagamento, di conseguenza, in uno dei paesi più poveri del mondo, la maggior parte delle persone non può accedere alle cure sanitarie essenziali, e dove le patologie delle valvole cardiache colpiscono migliaia di giovani che non possono sostenere le spese per il necessario trattamento chirurgico.

L’ obiettivo principale è sempre stato portare la nostra esperienza per formare il personale locale e la nostra presenza in questi anni ha consentito all’equipe diretta dal Dott. Adama Sawadogo, unico cardiochirurgo del Burkina Faso, giovane e molto preparato, di essere autonoma dal punto di vista della chirurgia valvolare.

Con la missione di marzo 2024 abbiamo avviato la formazione per gli interventi relativi alle patologie complesse dell’aorta e a dicembre sono stati realizzati per la prima volta nel paese interventi di bypass aortocoronarico.

Come vedete l’evoluzione dei progetti di Safe Heart ODV nei prossimi anni, specialmente in Africa, e quali nuove missioni avete in programma?

Sicuramente continueremo a portare avanti il progetto in Burkina Faso, impiegando i fondi raccolti per essere presenti al CHU de Tengandogo con regolarità – con l’obiettivo di realizzare 3/4 missioni ogni anno – e formare on-site il personale locale. In parallelo vorremmo dare la possibilità ai componenti dell’equipe di formarsi anche in altre sedi, in Africa o in Europa, per approfondire il percorso di studi attraverso la partecipazione a programmi di ricerca, corsi teorici e stage clinici in strutture di eccellenza assistendo ed affiancando cardiochirurghi esperti.

Già lo scorso anno siamo riusciti a sostenere uno stage in Sud Africa relativo alle cardiopatologie congenite al quale hanno partecipato il cardiochirurgo Adama Sawadogo, un anestesista ed un perfusionista.

Grazie al contributo appena ricevuto dalla Fondazione per le Neuroscienze Massimo Collice, per volontà della Dott.ssa Rosa Borgia, che ha partecipato con noi ad una missione del 2024, potremo finanziare nuove borse di studio e stiamo iniziando a lavorare in tal senso.

Questi progetti potranno prendere vita e proseguire solo grazie al supporto dei nostri sostenitori che contribuiscono alla realizzazione delle nostre attività in vari modi, attraverso donazioni, volontariato e competenze professionali.  

Ne è un esempio la serata a Teatro organizzata per noi dall’Associazione “Amici di Gastone”.

Risponde Stefano Esposito, Presidente dell’Associazione “Amici di Gastone”

Cosa vi ha spinto a mettere in scena una commedia di Eduardo De Filippo per raccogliere fondi per Safe Heart ODV?

Il Gruppo teatrale “Amici di Gastone”, chiamato così in onore di Gastone, primo ospite del centro, un senzatetto della stazione centrale di Milano.

È nato anni fa con l’intento di aiutare chi nella vita è stato più’ sfortunato di noi, con la Casa di Gastone collaboriamo stabilmente da più di venti anni.

Abbiamo quindi una vocazione originaria legata alla passione per la tradizione teatrale Napoletana come alla Solidarietà.

Avere incrociato di recente sul nostro cammino l’esperienza di Safe Heart ODV, ha destato da subito stima e ammirazione per l’opera che svolge e per i suoi protagonisti, che ho avuto il piacere di conoscere, motivo per dare la disponibilità a contribuire con il nostro teatro alla raccolta di risorse per sostenere le attività

La commedia che rappresenteremo “Uomo e Galantuomo” scritta da un giovanissimo Eduardo De Filippo, e densa di messaggi e spunti di riflessione ancora attuali, restituiti nella pur amara comicità tipica dell’autore che tende addirittura ad esiti di tipo surreale.

Qual è il valore che attribuite al teatro come strumento di solidarietà e come pensate che l’arte possa fare la differenza in iniziative di beneficenza come questa?

Sono molti gli esempi di persone dedite all’arte, siano essi professionisti, o come noi amatoriali che danno valore alla comunicazione non solo come evento ma con l’intento di incontrare il pubblico, di avvicinarlo a tematiche che riguardano la vita di ciascuno per crescere idealmente e moralmente. La Solidarietà, se ben intesa, non è da interpretare come atto unico o unilaterale, ma come possibilità di crescita per chi la offre e chi la riceve.

Il “Teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita” diceva Eduardo De Filippo, si intreccia quindi con la vita stessa nella libertà di rappresentarla e riconoscerla nella bellezza, ma anche nelle sofferenze.

Questo richiamo alla vita come una ricerca di bene da condividere, è anche la radice della Beneficenza, che conduce all’idea del dono, della gratuità di un bene inestimabile estraneo ad affarismi e strumentalità, così ci si può avvicinare a quel “fare la differenza” fuori dalle luci della ribalta, ma nel chiarore dei sentimenti di chi cerca la vicinanza e l’aiuto.

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