IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI A Villa Argentina fino all’11 maggio un viaggio immersivo tra arte, musica e moda nel Futurismo e negli anni Ottanta
In Mostra creazioni di Fiorucci, Krizia, Moschino, Cinzia Ruggeri, Romeo Gigli, Alessandro Mendini, del collettivo Memphis, del mitico Studio Alchimia
Il rapporto tra l’uomo e gli animali nelle opere del pittore Eugenio Pieraccini
Sovvertire, mescolare, sperimentare, scoprire, ironizzare, giocare. Se dovessimo sintetizzare l’intersecarsi di stili, riferimenti storici, artistici e culturali che costituiscono il racconto della Mostra Il Carnevale degli animali, a cura di Pietro Riani e Ferdi Montenegro, con il catalogo a cura di Paolo Riani, voluta dalla Fondazione Carnevale, con il contributo del Comune di Viareggio e accolta a Villa Argentina a Viareggio, splendido palazzo liberty di proprietà della Provincia di Lucca, aperta al pubblico da sabato 1 febbraio all’11 maggio, queste ne sarebbero le coordinate.
Perché il percorso che l’esposizione propone è un viaggio multidisciplinare che abbraccia arti visive, musica, moda e design. Dagli anni ’80 dell’Ottocento ai mitici anni ‘80 del Novecento. Un secolo di complesse trasformazioni, rotture con il passato, sgargianti provocazioni in cui l’estetica si trasfigura per raccontarci nuove visioni del mondo e dell’uomo. Dalla suite musicale di Camille Saint-Saëns alla moda futurista, dagli eccessi degli anni Ottanta al design radicale. Una cavalcata attraverso rivoluzionari decenni, identificati in una serie di connessioni tematiche e culturali, di rottura con il passato, in cui al centro rimane sempre l’individuo, con la sua capacità di reinventarsi e reinterpretare la realtà che lo circonda.
E allora, partendo dalle note giocose, umoristiche e satiriche de Le Carnaval des animaux, del celebre compositore francese, inizia un viaggio che collega elementi così differenti, apparentemente slegati tra loro, in realtà uniti dal filo conduttore del Carnevale.
Con le sue tradizioni, le sue maschere, il suo narrarci un mondo alla rovescia, il Carnevale è da sempre eccellente esempio della voglia di rottura delle convenzioni sociali. Il suo rimettere in discussione il mondo rappresenta l’espressione più viva, libera e creativa sperimentabile. Gioco, teatralità, invenzioni, ironia, mascheramento, smascheramento, nel Carnevale diventano la messa in scena di una quotidianità di rapporti umani completamente ribaltata, criticata, riletta con gli strumenti della satira e dell’allegoria. Nella composizione musicale per orchestra da camera, inizialmente pensata da Saint-Saëns per un pubblico ristretto e oggi tra le più amate e frequentemente eseguite, l’artista ironizza, attraverso musica e iconici animali, sui caratteri umani. L’opera è un palinsesto delle fluide individualità umane, attraverso movenze, abitudini, spiritose goffaggini, introdotte dalla regale e maestosa marcia del leone, il re della foresta. Questo affresco di suoni, nella Mostra, diventa una ironica narrazione delle sfaccettature dei caratteri umani, attraverso moda, costume e pittura.
Due i momenti creativi scelti dai curatori: il Futurismo e la rivoluzione pop degli anni Ottanta. Perché? Perché sono accomunati dalla voglia di rottura con il passato e da una sostanziale riscrittura del presente, esattamente come fa il Carnevale. La sfida alle convenzioni – infatti – ha ispirato l’estetica di Fiorucci, Krizia, Moschino, Cinzia Ruggeri, Romeo Gigli, le cui creazioni tornano qui idealmente in passerella grazie agli archivi di Angelo Vintage e quello di Love Therapy di Floria Fiorucci. Una sfida al consueto che inizia dalla futurista tuta di Thayaht, alias dell’artista italiano Ernesto Michahelles. Completano il percorso accessori e straordinari oggetti di design di Alessandro Mendini, autore tra l’altro di un’opera della Collezione del Carnevale di Viareggio Carnevalotto, del collettivo Memphis, del mitico Studio Alchimia, che rivoluzionarono il design contemporaneo, grazie al contributo della galleria robertaebasta di Milano. Martinelli Luce ha messo a disposizione numerosi pezzi di design luminosi ancora oggi in produzione.
A figurare l’esperienza visiva e immersiva nell’ironia e nella giocosa trasformazione la Mostra mette in scena una selezione di straordinari abiti indossati da manichini in pose leggiadre ed ironiche con il volto di quegli animali a cui Saint-Saëns concede una rappresentazione sul pentagramma. La realizzazione della tridimensionalità delle teste di animali è frutto della maestria dei giovani artisti del Carnevale di Viareggio. Maestri della cartapesta, oggi autori di maschere isolate in concorso, e in futuro maghi dello stupore e della genialità tutta viareggina. E se abiti e forme avvolgono il visitatore, le opere del pittore Eugenio Pieraccini lo proiettano in immagini iconiche e giocose del rapporto tra l’uomo e l’animale. Al visitatore non resta che lasciarsi guidare seguendo un immaginario spartito, dettato dal desiderio di innovazione, di gioco e di ironia, dagli anni Venti agli anni Ottanta.