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“Magnifica presenza” di Ozpetek al Manzoni di Milano

“Magnifica presenza” di Ozpetek al Manzoni di Milano.  Ferzan Ozpetek torna al Teatro Manzoni di Milano con la trasposizione teatrale di “Magnifica presenza”; facendo così rivivere i protagonisti di uno dei suoi film cult.

Dopo il grande successo ottenuto con “Mine vaganti” prosegue ora il viaggio teatrale inaugurato dal grande regista con questa nuova piece “Magnifica presenza” dove sogno, realtà, risate si alternano a momenti di riflessione; un susseguirsi di emozioni che accompagneranno il pubblico milanese fino al 22 dicembre.

Grafica Divina

Tornano i temi  cari e ricorrenti in diversi lavori di Ozpetek: la magia, l’amore, anche tra persone dello stesso sesso, i sogni, i fantasmi. Questa è una sorta di “ghost story” in cui il canovaccio cinematografico rimane immutato, ma nella trasposizione teatrale sono cambiate diverse cose. Così ha precisato Serra Yilmaz; la Musa per eccellenza di Ozpetek tra gli attori che sono presenti sul palco. ” Ozpetek fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto”. 

“Magnifica presenza” è la storia di Pietro (Erik Tonelli), pasticcere gay, che dalla Sicilia si trasferisce a Roma provvisoriamente ospite della cugina Maria (Tosca D’Aquino) per realizzare il suo sogno di diventare attore ed allo stesso tempo di  riagganciare Massimo(Fabio Zarrella), con cui aveva vissuto precedentemente una fugace avventura, ma col quale desidererebbe instaurare un serio e duraturo legame; non avendolo in fondo mai dimenticato. Tra provini mancati e delusioni, Pietro riesce a trovare una casa sua nel quartiere romano di Monteverde. Lì Pietro inizia a contattare Massimo che nelle sue fantasie è ormai divenuto il suo compagno, ma quest’ultimo si rivela infastidito e addirittura dimostra un comportamento irritato e anche violento. Massimo alla fine comunica a Pietro di non farsi più vedere ponendo così fine alla loro relazione. Lo fa in modo così sgarbato e violento che Pietro non riesce ad avere reazione alcuna, nessuna parola. Tornato a casa, deluso, nel suo rimuginare l’accaduto Pietro si avvede che la sua casa è infestata da fantasmi; un gruppo di attori morti proprio in quella casa durante la seconda guerra mondiale. Pietro, superando un’iniziale diffidenza pian piano instaura un rapporto personale con loro.  

Della compagnia fa parte anche Luca Veroli, bellissimo uomo gay che ha avuto la sfortuna di nascere in un periodo storico ove non poteva esprimere i suoi sentimenti e che, ora si approccia a Pietro con enorme dolcezza e gentilezza facendo sì che Pietro ricominci a credere nell’amore. Inizia così un legame e per riconoscenza Pietro si impegna nell’aiutare anche gli altri attori  della “compagnia Apollonio” a liberarsi dal legame con il loro passato, scoprendo che, durante la guerra, gli attori lavoravano segretamente per la Resistenza ed erano stati traditi proprio dalla prima attrice della compagnia. Finalmente liberi dalla loro maledizione, gli attori mettono in scena al Teatro Argentina di Roma la loro commedia, che però avrà solo Pietro come spettatore, l’unico che ha la possibilità di vederli.

C’è qualcosa di Pirandelliano nel testo; qualcosa che richiama “personaggi in cerca di autore” una specie di “Teatro nel teatro”; qualcosa di fantastico che Ozpetek sapientemente propone allo spettatore che viene trasportato un mondo fantastico nel quale Ozpetek però non manca di porre i temi a lui più cari affinchè ci sia anche una parte riflessiva nello spettacolo.

Un cast ricco di attori di tutto rispetto come Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi e Fabio Zarrella, alcuni dei quali con un doppio ruolo. Un cast che sicuramente sarà in grado di conquistare il pubblico.

Articolo di Ugo negrini

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