Cocciglia è un cantautore abruzzese noto per la sua capacità di unire introspezione, critica sociale e ironia in un linguaggio musicale unico e personale. Dopo essersi distinto in prestigiosi concorsi come il Premio De André e il Premio Amnesty, Cocciglia prosegue il suo percorso artistico con l’album SOLO // CAOS, anticipato dal singolo S.D.U.Q.D. Un lavoro che esplora temi profondi con toni pungenti e provocatori, confermando la sua attitudine a “chiamare fuori” il pubblico dalle convenzioni quotidiane, spingendolo a riflettere e a riscoprire se stesso. In questa intervista racconta la sua visione musicale, i messaggi dietro i suoi brani e i progetti futuri.
Bentornato su Dasapere.it. È uscito il tuo nuovo album “SOLO // CAOS”, anticipato dal singolo S.D.U.Q.D. La tua musica riflette spesso una profonda introspezione e una critica alla società. Che messaggio vorresti che il pubblico cogliesse ascoltando questo brano?
Che ognuno deve seguire la propria strada, di non omologarsi, di fare scelte vere, sentite, non perché si debba soddisfare bisogni altrui, imposti da altri. Di abbandonare le cose che ci fanno stare male, anche a costo di spaccare tutto quello che si è costruito. Le scelte che noi compiamo ci portano a stare bene o male. Prendersi la responsabilità di chi si è, veramente, nel profondo e di conseguenza, agire, altrimenti si fanno parecchi danni.
Spesso usi l’ironia anche per trattare argomenti intensi e complessi. Quanto è importante per te questo tono nelle tue canzoni?
Fondamentale, non solo nelle canzoni ma nella vita. L’ironia è forza per affrontare le sfide di tutti i giorni e scudo per nascondersi quando non si vuole condividere una sofferenza. Con l’ironia puoi dire qualsiasi cosa, anche le verità più scomode.
Hai già in mente nuove collaborazioni o esplorazioni sonore per il futuro?
Sto scrivendo cose nuove e sicuramente seguirò l’impronta creativa di questo ultimo disco, cioè arrangiare da solo e poi, successivamente, collaborare con altri musicisti. L’elettronica è un mondo sonoro infinito, dà voce e colore a qualsiasi emozione, sarà ancora quella la strada da seguire.
Come descriveresti il messaggio o la missione principale della tua musica a chi ti ascolta per la prima volta?
Provocatorio. Pungente. Far risvegliare, con l’ironia, le provocazioni, con parole aspre e non usuali. “Chiamare fuori” da quello in cui siamo immersi, tutti i giorni.Avere uno sguardo più attento e profondo.
Sei arrivato a grandi risultati in concorsi come il Premio De André e il Premio Amnesty. Cosa significano per te questi riconoscimenti?
Sono delle bellissime carezze, mi danno forza nel continuare a scrivere, a fare musica, a crederci. Si fa musica perché c’è un’urgenza, la necessità di tirare fuori le proprie ferite, e quando queste sono accolte e riconosciute con importanti riconoscimenti, è un dono incredibile.
Prossimi progetti?
È finalmente uscito il disco e non vedo l’ora di portarlo in giro ovunque. Nel frattempo scrivo nuova musica. Grazie a voi, a presto.
Grazie Cocciglia!