#25 Novembre – Uomini si diventa. Il 25 novembre in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il Teatro Carcano di Milano alle ore 20.30 darà inizio al una rassegna che durerà un’intera settimana di riflessioni, reading, happening, talking teatrali sul tema; tutto questo attraverso lo strumento teatrale per contrastare l’orrendo fenomeno del femminicidio e ogni forma di violenza di genere.
Aprirà questa rassegna “Uomini si diventa”-Nella mente di un femminicida con Alessio Boni e Omar Pedrini.
Otto monologhi: densi, duri, lucidi, onesti scritti da Massimo Carlotto, Andrea Colamedici, Pino Corrias, Edoardo Erba, Maurizio De Giovanni, Marcello Fois, Davide Mencarelli, Francesco Pacifico. Storie di rapporti tossici, di amori malati, di violenza meditata, talvolta repentina, fisica, altre volte subdola, psicologica.
A dare voce a queste storie ed ai relativi personaggi, Alessio Boni, che ha accolto senza riserve il progetto fino dal primo istante con un SÌ convinto e incondizionato, collaborando subito a infondergli il massimo grado di verità possibile. Anche Omar Pedrini non ha avuto esitazioni. Chiamato a sottolineare col graffio acido della chitarra elettrica il clima di malessere dei testi, ha voluto entrare in profondità dentro al tema scrivendo alcuni brani musicali originali. Curatrice del progetto #25novembre Mariangela Pitturru.
Il progetto parte col chiamare in causa proprio gli uomini con la richiesta ad alcuni tra i più autorevoli autori letterari italiani di costruire questo progetto di impegno civile scrivendo un monologo di 10 minuti in prima persona, in cui l’uomo violento, lo stupratore, l’uxoricida o anche solo il maltrattante abituale, l’uomo che sopraffà, racconta cosa gli passa per la testa. Lo scopo è di provare a capirne le pulsioni, non per giustificarle, perché non ci può essere giustificazione, ma per farle uscire, renderle evidenti, far sì che altri uomini, soprattutto i giovani, possano riconoscerle e combatterle per tempo.
Alessio Boni (attore e regista) ha dichiarato: “Questo progetto è un viaggio. Un viaggio immaginario nella mente del carnefice, che uccide in tanti modi, non solo con un’arma. Un viaggio ideato dal Teatro Carcano, scritto da otto autori, volutamente uomini, e interpretato da me e Omar Pedrini: insieme denunciamo noi stessi come rappresentanti di una categoria, in un momento di autocoscienza collettiva di cui, oggi più che mai, sentiamo il bisogno. Lo inauguriamo il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere, ma vorremmo ripeterlo ogni giorno, questo tentativo di affrancamento da un retaggio culturale patriarcale che ci ha formati, con cui abbiamo convissuto fino a ora e che adesso vogliamo provare a smantellare. Perché anche se ogni volta che leggiamo un titolo di cronaca istintivamente pensiamo “Io non sono così, io non lo farei mai”, nel nostro profondo sappiamo che, nel corso di una vita, qualche tipo di sopraffazione nei confronti delle donne, magari inconsapevolmente, l’abbiamo compiuta anche noi”.
E’ importante dunque affacciarsi a questa esperienza, senza imbarazzo, senza pregiudizi per scrollarci dalle spalle anni e anni di condizionamenti, di patriarcato, per meglio capire che la donna non è un essere inferiore, ma più semplicemente una persona alla quale va dato rispetto considerazione e parità di diritti. Facciamolo anche attraverso il teatro se non vogliamo immergerci in pesanti esperienze introspettive. Anche il teatro serve per riflettere perché il teatro, come si dice, apre le menti!!
Articolo di Ugo Negrini