“Prima di essere Principi”. Presso la Libreria Feltrinelli di Milano, Niccolò Agliardi ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Prima di essere Principi”; un intenso racconto che si svolge nello spazio di una notte.
È il racconto che ha come protagonisti tre uomini, seduti intorno a un tavolo, immersi in una conversazione profonda, pronti a scambiarsi verità che non temono reazione alcuna. Uno è Sam, il figlio che il destino ha affidato a Niccolò e l’altro è , Roberto Vecchioni, punto di riferimento e mentore per Niccolò; l’uomo che molti anni prima aveva scritto ad un giovane Niccolò che sognava di fare il cantautore una lettera che oggi Agliardi vuole passare come un testimone a suo figlio.
È il dialogo profondo profondo tra Niccolò e Roberto Vecchioni, in cui di due si confrontano con schiettezza su cosa significhi oggi essere giovani, inseguire i propri sogni, commettere errori e trovare la forza di ricominciare.
“Prima di essere Principi” di Niccolò Agliardi
Annunciando l’uscita del suo nuovo libro, Agliardi ha condiviso sui suoi social queste riflessioni: “So quanto sia difficile definire questo libro: non è un romanzo, non è un saggio e a ben vedere non è nemmeno un memoir. È la narrazione di un appuntamento cruciale con due uomini fondamentali, il viaggio di una sola notte attraverso tre generazioni: Sam ha 20 anni, Roberto Vecchioni ne ha più di 80. Io, al centro, sono a mezz’ora dal compiere 50 anni”.
Tutto risale al tempo in cui Agliardi è un giovane pieno di speranze che sogna di diventare cantante. Nonostante le promesse e gli elogi ricevuti, nessuno gli spiega come trasformare quei sogni in realtà concreta. La svolta arriva quando Niccolò decide di scrivere una canzone rivolta a un Maestro immaginario, chiedendogli come raggiungere il successo senza perdere la propria autenticità. Quella canzone attira l’attenzione di un critico musicale, che la pubblica sul Corriere della Sera, accompagnata da una lettera aperta di Vecchioni; una risposta illuminante che segnò l’inizio di un legame speciale tra i due. Oggi Niccolò, ormai cinquantenne, si ritrova a sua volta a rispondere alle domande del figlio Sam, alla ricerca di un senso nella vita. Ancora in cammino verso la scoperta di sé, Agliardi torna da Vecchioni colui ha da sempre considerato “la sua guida”.
Agliardi ha inoltre aggiunto: “Ho intrecciato in queste pagine tutti i miei goffi tentativi di diventare un cantante agli incontri memorabili – e ben più riusciti – che hanno segnato gli ultimi 30 anni della mia vita. Trent’anni mi separano da Sam e altri trenta dal Professore. E sono stati anni di canzoni, di cadute catastrofiche, di fratture, di arcobaleni insperati. Di maestri severi, di giornalisti coraggiosi, e di colpi di scena spettacolari. Tutto questo era già scritto in una lettera profetica che il Prof. aveva spedito ad un ventenne milanese che sperava di fare il cantautore. Quella stessa lettera, oggi l’ho consegnata a Sam, con l’augurio che possa sovvertire i piani con lo stesso stupore che è toccato a me. Perché al termine della folle danza con l’inatteso, possa scoprire che la felicità era nascosta proprio lì. Nel modo in cui tutto è andato”.
Un bellissimo e commovente viatico! Oggi quel ragazzo ventenne ne ha fatta di strada! Oggi Niccolò Agliardi è un apprezzatissimo autore, cantautore e compositore. Si è aggiudicato, insieme a Laura Pausini e Diane Warren, il Golden Globe e il Nastro d’argento per la miglior canzone originale, oltre a ricevere una nomination ai Premi Oscar. Numerose sono le sue collaborazione con artisti noti. Da Bryan Adams a Chiara Canzian. Da Bianca Atzei ad Elisa, Emma. Da Ermal Meta a Virginio e Zucchero. Un signor percorso, che in qualsiasi campo si possa sviluppare ogni genitore, ogni padre, credo si senta di augurarlo al proprio figlio.
Questa simbolica cena tra tre generazioni, altro non è che il pretesto per invitare non solo i protagonisti ma anche i lettori a riflettere sui temi fondamentali della vita.
Il libro verrà presentato anche a Roma il 6 novembre prossimo presso Borri Books.
Da leggere: “Prima di essere Principi”
Articolo di: Ugo Negrini