“Plaza Suite”, brillante commedia di Neil Simon, apre la stagione di prosa del Teatro Manzoni e sarà in scena fino al 27 ottobre, con Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi protagonisti e l’adattamento di Ennio Coltorti.
È la pièce sofisticata e divertente che narra le vicende di tre coppie (diverse) e una suite (sempre la stessa); tre problemi di coppia con un unico filo conduttore: la stanza dell’ Hotel Plaza Di New York; Olimpo del lusso e del benessere la quale sarà la testimone di situazioni assurde, esilaranti, ma anche comiche e divertenti.
Per assurdo, si potrebbe dire che la vera protagonista di questa pièce è in realtà la “Suite”. Ancorché muta, essa rivela attraverso i protagonisti incidenti comici, esilaranti,situazioni imbarazzanti di cui non si potrebbe parlare, a meno che… non si stia a teatro dove solo le persone che l’ hanno abitata possono raccontarle.
Il testo scritto dal grande drammaturgo nel 1968, in realtà, tratta temi di grande attualità; di traballanti rapporti di coppia, delle loro dinamiche che non sono minimamente cambiate nel tempo. Ecco dove sta la modernità di Neil Simon (l’autore moderno più interpretato al mondo). Anche se descritte con humor, comicità, trovate sceniche e leggerezza, le amare problematiche reali, di grande attualità, la dura verità della vita, la quotidianità non mancano, seppur per alcuni momenti, di condurre lo spettatore ad una seria riflessione. “Si tratta di coppie in cui ci possiamo ritrovare” spiega Corrado Tedeschi in conferenza “Ci si guarda allo specchio perché i tre episodi di questa pièce mostrano anche i lati peggiori dell’essere umano”!
Tre episodi: il primo rappresenta la crisi di una coppia che dopo aver sperimentato il tradimento e molto vicini alla separazione si ritrova nella stessa Suite che ha visto la loro Luna di Miele e proprio in quel posto, la coppia tenta di rianimare quel rapporto da lungo ormai spento. Il secondo episodio tratta di una coppia clandestina. Due vecchi compagni di classe: lui ormai famoso produttore, lei felice mogliettina definita “modello”, in quella stanza, divenuta da anni l’ormai consolidato luogo del loro”ritrovo”. Il terzo episodio è quello definito il più esilarante. Una coppia logorata dal tempo che tenta di convincere la figlia a sposarsi, ma nel giorno del matrimonio la promessa sposa si chiude nel bagno e non vuole assolutamente uscire.
Significa che dietro tutto questo raccontare della stanza che ne ha viste di tutti i colori, in cui agi e benessere non allontanano i problemi, c’è la cruda realtà della vita con le sue verità, anche se secondo Simon, con una buona e sana risata, con humor si può affrontare le problematiche della quotidianità perché “solo così poi… passa”!
Articolo di: Ugo Negrini