Elena Bresciani è una intellettuale eclettica: cantante lirica di fama internazionale, vocal coach, mentore e acquerellista, esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, autrice di saggi e curatrice di rubriche radiofoniche e scritte sul panorama musicale. Membro di Giuria in concorsi di Canto Internazionali sia per la lirica che per il pop e consulente per Agenzie Concertistiche, dirige il suo prestigioso studio di canto dal 1999, sede d’esami del Trinity College of Music di Londra. Ricercatrice delle connessioni fra Canto e Spiritualità, CEO del progetto di ricerca “Vibralchimie” ci presenta il suo nuovo libro scritto a quattro mani con il chitarrista Renato Caruso “Canto del Benessere e Vibralchimia Interiore” edito da Le Ruzzole (Fingerpicking).
Elena Bresciani cosa ti ha ispirato a scrivere “Canto del benessere e Vibralchimia interiore”? Ci sono esperienze personali che hai voluto condividere nel libro?
Nel libro condivido la verità di me stessa, come in ogni cosa che faccio. L’essere umano ha troppi filtri, troppe maschere e finiscono per essere delle zavorre spesso auto-sabotanti.
L’ispirazione per questo progetto di ricerca nasce dall’infelicità e dal senso di vuoto che vedo negli essere umani. Uno smarrimento che si è reso più evidente dopo la pandemia. Volevo fornire uno strumento di cura e spero di esserci riuscita.
La musica è cura per la cultura orientale e lo era anche nella grecità classica, in Occidente si è persa questa connessione che va ristabilita.
In che modo il canto può influenzare il nostro benessere mentale ed emotivo, secondo la tua esperienza?
Il canto proviene dal respiro che ci pervade, è atto di vita, porta vita e purificazione.
Le frequenze in hz delle campane tibetane antiche e delle campane di cristallo che utilizzo per realizzare i miei canti curativi entrano nel corpo umano come curve sinusoidali, drenano tossine, sciolgono nodi fisici ed emotivi. Sono applicazioni di fisica acustica, per questo ho voluto al mio fianco nel libro Renato Caruso che è un esperto degli ambiti scientifici della musica, perché non si tratta di un libro olistico di deriva “new age”, ma di potenzialità pratiche di applicazione della musica alla cura fisica ed emotiva dell’essere umano. Ho drenato un mio nodulo tiroideo con il suono a frequenze adatte alla gola con grande stupore della mia endocrinologa, ho accompagnato persone dopo un lutto per lenire il loro dolore. Ho testato per tre anni (con persone fisicamente presenti in studio) gli effetti di questo canto ancestrale, solo dopo ho scritto.
Puoi spiegarci il concetto di “Vibralchimia interiore” e come si collega al tuo approccio come vocal coach?
La parola Vibralchimia è un termine che ho coniato io, contiene al suo interno due parole: Vibrazione e Alchimia.
Io lavoro con le Frequenze che sono in fisica acustica il numero di Vibrazioni al minuto secondo che ogni corpo vibrante emette; in natura tutto è Vibrazione ! Anche la fisica quantistica di Albert Einstein ne parla.
Il cantante è un artista e per sua natura sensibile e fragile. La carriera artistica di lungo periodo è fatta di maree: a volte va a gonfie vele a volte ci sono momenti di stallo dove nessuno ti chiama. Per avere una carriera di lungo periodo non basta solo la voce. Servono molti requisiti. Nel corso degli anni ho capito che la “centratura interiore”, la consapevolezza di sé e del proprio valore a prescindere dalla contingenza sono essenziali. Va da sé che servono strumenti a latere della tecnica vocale per sopravvivere al sistema musicale, strumenti interiori. Ho iniziato insegnando alle cantanti come ottenere queste consapevolezze lavorando su sé stesse. Nel tempo ho potenziato i miei studi sulla meditazione, la meditazione sonora, le varie tecniche di crescita personale, ho studiato incessantemente e creato il progetto Vibralchimie che offre percorsi di Mentoring per Artiste e per Donne. Inizialmente offrivo questi percorsi solo alle Cantanti, ma hanno cominciato a contattarmi da Instagram donne di altri settori professionali perché mi hanno scelta come Mentore. Ho capito così quali erano le grandi potenzialità di questo progetto. È un progetto declinato al femminile perché ho visto che il cliente-tipo che si rivolge a me è Donna. Ammiro la resilienza e la forza delle donne e mi sono messa al loro servizio a 360 gradi.
Elena Bresciani quali sono le tue speranze per i lettori del tuo libro e come speri che possa influenzare il loro rapporto con la musica e con se stessi?
La Musica è emanazione di Dio, farà solo bene. Il libro è la parte più democratica del mio progetto e non è declinato solo al femminile, abbraccia tutti. Le Mentorship sono percorsi costosi e vengono concepite come “un abito su misura” per le necessità della cliente.
Volevo offrire uno strumento di auto-aiuto divulgativo che potesse toccare più persone possibili dove parlo del suono e del silenzio, della mia idea di pace interiore, spero che dopo questa lettura le persone abbiano acquisito speranze e nuove informazioni per stare meglio con sé stesse. Spero che susciti riflessioni. Possono ascoltare il canto curativo da un QR code inserito direttamente nel libro che rimanda alle piattaforme digitali. Consiglio di ascoltare avvolti dal suono, sdraiati e con un buon impianto audio. Gli effetti sono molteplici ed ogni persona risponde in modo diverso. Vanno riascoltati più e più volte, mi arrivano molte testimonianze: c’è chi butta fuori rabbia ed insofferenza interiore, c’è chi piange ed elabora, chi ha nuove intuizioni, chi riparte, chi trova il coraggio di compiere scelte che a lungo ha procrastinato, chi si avvicina alla morte più sereno. Sono talmente tante e diverse le testimonianze che mi arrivano che io stessa me ne stupisco e ringrazio il suono.
Io ho sanato un grande dolore e nel libro ne parlo: ho perso il mio secondo figlio a causa di un aborto spontaneo, questo progetto di ricerca è nato da lì, da quell’enorme vuoto. Dal vuoto possiamo far fiorire le rose. Dedico questo libro a tutte le donne che hanno perso un figlio nato o mai nato.
Grazie a Elena Bresciani!