Cinema&Impresa Festival: arte, creatività, sostenibilità e impresa. Una scommessa su cui riflettere
Si è appena conclusa in questi giorni la prima edizione di un’iniziativa piena di sfaccettature già dal titolo: parliamo del Cinema&Impresa Festival, l’appuntamento ideato e diretto da Francesca Pedrazza Gorlero per celebrare il suggestivo incontro fra creatività e business nell’industria cinematografica. Tanti appuntamenti sparsi per la città di Verona (Università Dipartimento scienze giuridiche, Camera di Commercio, la Biblioteca Capitolare, Vecomp spa) pensati per centrare l’attenzione sul valore dell’economia dell’audiovisivo come strumento di marketing territoriale con l’obiettivo, fra l’altro, di fare del territorio una meta di produzioni all’insegna di sostenibilità e inclusione. Ma soprattutto un’iniziativa di successo che non si esaurisce qui e che diventerà oramai un appuntamento mensile. Abbiamo sentito la sua ideatrice, Francesca Pedrazza Gorlero appunto, per capire qualcosa di più di quanto detto fra le pieghe del comunicato.
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- Cinema e Impresa, sembrerebbe un’ovvietà eppure nessuno ne ha mai fatto un Festival: come nasce l’idea?
- Dall’idea che ci sia bisogno di capire meglio l’economia e il diritto dell’audiovisivo. Una necessità che il nuovo decreto sul tax credit ha reso impellente. Solo la comprensione del mondo della produzione potrà permettere ai capitali privati di essere investiti con fiducia nella produzione di film, documentari, serie tv. Agli istituti di credito di pensare prodotti finanziari per le imprese cinematografiche che vivono, comunque, anche di fondi pubblici, provenienti da bandi, con tempistiche che espongono le piccole società di produzione a rischi d’impresa che, spesso, non sanno calcolare e che, a volte, non è neanche giusto debbano calcolare. Il mondo della produzione cinetelevisiva italiana è spesso complesso anche per chi ci lavora. Molte società di produzione nascono per iniziativa di attori, sceneggiatori, registi, maestranze che le aprono per dare una voce indipendente alla propria creatività, senza competenze economico finanziarie. Ma il nostro è un paese difficile per chi non abbia dimestichezza con burocrazia, conti economici, bilanci previsionali… Di qui l’idea di un festival che renda accessibile il mondo della produzione audiovisiva a chi è imprenditore in altri settori e che approfondisca tematiche utili a sostanziare economicamente i prodotti audiovisivi, accompagnandoli fino alla distribuzione, ambito, anche questo, sconosciuto ai più. Un festival che esplori tutte le possibili sinergie fra creatività e impresa. Non amo il termine Industry per il mondo cinematografico italiano, perché non siamo in Usa, le nostre pipe line sono meno articolate e dobbiamo arrangiarci, saper fare più cose insieme, avere una visione, sempre, e non perdere mai di vista l’obiettivo. È il nostro peggior difetto, ma è anche la nostra più grande risorsa. Per questo preferisco la parola “impresa”, ci rappresenta di più e questa è forse la più importante declinazione del festival, che è dedicato alla intrigante relazione fra “impresa” e “cinema”.
- Vediamo che a questa rassegna ha deciso di partecipare anche il Women in Film and Television and Media: c’è una componente molto al femminile in questo Festival a cominciare dalla Direzione artistica.
- È un’idea avuta da una donna, che hanno sposato e capito subito altre donne. Women in Film Television and Media Italia, riunisce donne che lavorano nel mondo dell’audiovisivo e si batte per l’inclusione e i diritti di tutte le minoranze. Professioniste di altissimo livello che hanno compreso immediatamente anche l’utilità pratica della riflessione che accompagna i lavori del festival e che è legata al futuro dell’audiovisivo in Italia, alla sua sostenibilità economica. WIFT&MI ha, inoltre, redatto una carta di comportamento etico per il settore audiovisivo, strumento di prevenzione per ogni forma di discriminazione, a tutela della dignità della persona nei contesti di lavoro e studio nel settore audiovisivo. Il Cinema&Impresa Festival nasce sotto l’egida di Verona Green Movie Land, un progetto di Renato Cremonesi, pioniere della green economy, che vuole fare del territorio veronese una meta di cinema sostenibile. È un’idea ambiziosa e straordinaria che ben si sposa gli obiettivi di WIFT&MI e la partnership è venuta da sé, soprattutto per la comune volontà di superamento dei limiti nel nome dell’accessibilità, della volontà di inclusione e insieme si sta lavorando per progettare molti dei panel e delle ricerche scientifiche che animeranno il festival nel futuro.
- Raccontaci delle altre collaborazioni, che sono veramente diversificate
- Oltre a WIFT&MI, sono particolarmente orgogliosa della collaborazione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona e con il laboratorio di didattica innovativa IUS FICTION con il quale collaboriamo da tempo e con cui si sta sperimentando un modello altrettanto innovativo di scrittura filmica. Grazie a questa partnership il festival approfondirà tematiche come il diritto d’autore, di immagine, proprietà intellettuale, temi divenuti importantissimi e irrinunciabili con l’avvento della AI, e contrattualistica per l’audiovisivo. Ancora donne. Le donne del Marmo, associazione di cui sono media partner e che si occupa della valorizzazione della cultura della pietra naturale. Loro hanno realizzato i premi che consegneremo nella giornata finale. Le donne del vino che partecipano offrendo la degustazione che accompagna una delle anteprime, a coronamento di una giornata dedicata al cinema come strumento di marketing territoriale e volano economico, grazie al cineturismo.
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E poi La biblioteca Capitolare, un luogo straordinario che, con fiducia, ci ha aperto le sue porte, e che ci permette di raccontare il cinema in modo affatto scontato. La Biblioteca più antica del mondo ancora in funzione che sposa l’audiovisivo e la multimedialità come strumento di comunicazione privilegiata. Una partnership che si consolida anche nella partecipazione scientifica ai panel.
- Il futuro di questo Festival
- Un appuntamento mensile scandirà la distanza che ci separa dalla prossima edizione, grazie a un comitato scientifico che promuoverà l’approfondimento di tematiche fondamentali quali tax credit, finanziamenti per l’audiovisivo, product e script placement, marketing verticale, distribuzione, sostenibilità, inclusione, gender equality, economia e diritto dell’audiovisivo. E anteprime che si terranno in luoghi che non siano sale cinematografiche: cantine vitivinicole, aziende, musei…
Ricordiamo i partner di questa iniziativa: a cominciare dal Verona Green Movie Land il Festival – che si dividerà fra Università Dipartimento scienze giuridiche, Camera di Commercio, la Biblioteca Capitolare, Vecomp spa –
Il progetto è realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Verona, con la collaborazione di WIFTM (WOMEN IN FILM TELEVISION&MEDIA ITALIA) e del Laboratorio Diritto e Cinema – IUS FICTION del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.