Home Da preservare L’astore della Nuova Britannia fotografato dopo decenni

L’astore della Nuova Britannia fotografato dopo decenni

L’astore della Nuova Britannia (Accipiter princeps) è stato avvistato e fotografato per la prima volta dopo molti decenni, come confermano ornitologi di fama internazionale. Classificato come specie vulnerabile nella Lista rossa dell’IUCN, questo raro rapace si trova solo in  Nuova Britannia, isola della Papua Nuova Guinea.

“Ho partecipato a un viaggio con il WWF a Pomio, in Nuova Britannia orientale, insieme a tre membri della comunità locale che ci hanno guidato attraverso la foresta, per conoscere meglio le specie presenti. Ho fotografato diversi uccelli, tra cui l’astore della Nuova Britannia, ma all’epoca non ne conoscevo l’importanza”, ha dichiarato Tom Vierus, fotografo delle Fiji e autore del rarissimo scatto.

Grafica Divina

Dopo aver confermato che l’uccello fotografato è proprio l’astore della Nuova Britannia, John Mittermeier, direttore del Search for Lost Bird presso l’American Bird Conservancy, ha dichiarato: “L’ultima documentazione scientifica della specie in quest’area sembra risalire al luglio 1969 e riguarda un esemplare conservato all’American Museum of Natural History di New York, negli Stati Uniti. Sebbene negli anni successivi siano stati registrati altri numerosi avvistamenti, l’astore della Nuova Britannia sembra essere sfuggito alla documentazione fotografica e sonora per ben 55 anni”. La fotografia e ulteriori dettagli sono ora disponibili sui siti web di Search for Lost Birds e iNaturalist.

Oscar Pileng, nato a Pomio e responsabile del WWF locale, ha dichiarato: “Ho parlato di questa scoperta con i residenti dell’area in cui l’astore della Nuova Britannia è stato fotografato. Hanno detto che questa specie è decisamente rara a Pomio. Alcuni hanno confermato che l’astore non si trova solitamente nelle zone costiere, ma solo nell’entroterra di Pomio, e che viene avvistato  raramente”. Nelle lingue locali, l’astore della Nuova Britannia è chiamato ‘keango’ ‘kulingapa’.

“Mi ha stupito sapere che questa è la prima volta che viene fotografato, ma sono molto felice che ora esista un documento globale ufficiale e spero che questo porti a maggiori sforzi per proteggere il suo habitat dalle minacce legate alla diffusione di un’agricoltura intensiva su larga scala, al disboscamento, all’estrazione mineraria e allo sviluppo diffuso delle infrastrutture”, ha aggiunto Pileng.

Su invito delle comunità locali e dei rappresentanti del governo, il WWF sta cercando di intensificare gli sforzi di conservazione in Papua Nuova Guinea, espandendo il proprio lavoro a Pomio, nella Nuova Britannia orientale, proprio nell’area in cui  è stata scattata la foto. Qui le popolazioni indigene Mengen e Mamusi mantengono in gran parte intatte tradizioni e credenze legate alle foreste, ai fiumi e agli oceani. Lavorando a stretto contatto con queste comunità, il WWF spera di sostenere la gestione locale per salvaguardare il futuro di questi incredibili hotspot di biodiversità attraverso azioni di conservazione guidate dalle stesse comunità. Il WWF Belgio ha finanziato la fase iniziale di questo nuovo progetto, con il viaggio iniziale a Pomio, nel marzo 2024, che è stato una prima tappa fondamentale.

“In Nuova Britannia sono stati condotti pochissimi studi sulla biodiversità e il potenziale di scoperta di specie nuove per la scienza è piuttosto elevato. Ma è una corsa per proteggerle, con le pressioni che incombono e la povertà diffusa in questi territori. Il WWF ha avviato un processo di collaborazione per comprendere le minacce, le opportunità di sostentamento e i contesti sociali, in modo da poter sviluppare collettivamente un programma di conservazione completo, che tenga conto anche del benessere delle comunità locali. Stiamo cercando attivamente dei partner che ci aiutino a portare avanti questo importante lavoro”, ha dichiarato Martha Eimba, Pomio Landscape Manager del WWF-Papua Nuova Guinea.

La Papua Nuova Guinea ospita la terza foresta tropicale intatta più grande del mondo, dopo i bacini dell’Amazzonia e del Congo. Con più di 5.000 laghi, ampi sistemi fluviali e zone umide, oltre 8.000 chilometri di paludi di mangrovie, lagune, barriere coralline e atolli, il Paese presenta una notevole diversità in termini di specie, paesaggi ed ecosistemi. Il governo della Papua Nuova Guinea sta attualmente rivedendo la propria Strategia nazionale per la biodiversità e il Piano d’azione in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che si terrà in Colombia nell’ottobre 2024.

Le foreste in cui è stato fotografato il rapace fanno parte dei Nakanai Ranges, una distesa aspra e straordinariamente ricca di biodiversità di montagne punteggiate di verde che formano una sezione del Sublime Karsts della Papua Nuova Guinea, un sito provvisorio del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Gli scienziati stimano che i Ranges esistano da 22,5-10,5 milioni di anni. 

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