Sabato 27 luglio alle 18, presso l’Auditorium Simonetta Puccini di Torre del Lago, si terrà la presentazione del volume “Caro Ferro. Il carteggio tra Ferruccio Pagni e Giacomo Puccini nell’Archivio di Torre del Lago”, curato da Francesca Degiorgio ed edito da Ricordi nella collana dei “Carteggi”, che sta pubblicando gli straordinari documenti conservati nell’Archivio storico della Villa Museo. Dopo i saluti di Giovanni Godi, Presidente della Fondazione Simonetta Puccini, Francesco Cesari, musicologo, e Daniele Galleni, storico dell’arte, presenteranno il libro e racconteranno il rapporto tra Puccini, Pagni e gli altri artisti che animavano la vita culturale di Torre del Lago in quegli anni vivacissimi. Coordina Manuel Rossi, direttore scientifico della Fondazione Simonetta Puccini ed interverrà la curatrice.
Ferruccio Pagni, pittore livornese formatori alla “scuola” di Giovanni Fattori, fu esponente di spicco del gruppo di artisti che si stabilirono sulle sponde del lago di Massaciuccoli e che vennero definiti “Pittori del lago”. Pagni approdò in questi luoghi, all’epoca remotissimi, nel 1890, all’età di ventiquattro anni e qui trovò un contesto particolarmente stimolante, adatto alla sua personalità bohémienne e in grado di offrirgli la giusta ispirazione artistica. Altri pittori seguirono il suo esempio e sulle sponde del lago nacque un vero e proprio cenacolo creativo, un circolo di artisti accomunati dalle stesse ristrettezze economiche e dalla medesima voglia di fuga dalla quotidianità. In quello stesso periodo Giacomo Puccini si ritirò a Torre del Lago, per lavorare in piena tranquillità alla composizione di Manon Lescaut, e qui strinse rapporti amichevoli con la cerchia dei pittori con i quali amava trascorrere allegre serate in compagnia.
Il suo carteggio con Pagni, presentato in questo volume per la prima volta, si era avviato nel 1891, nel momento in cui avevano fatto conoscenza. Quando il clima amichevole che si respirava in quei luoghi tanto amati iniziò a mutare, alcune relazioni si faldarono ed anche il rapporto con Pagni si raffreddò, ma la corrispondenza riprese poi un regolarità quando il pittore rientrò dall’Argentina, dov’era emigrato e dove era diventato professore di disegno e pittura nell’Accademia di Belle Arti da lui fondata.
Nella ricchissima documentazione lasciata da Puccini e conservata nell’Archivio di Torre del Lago, i carteggi rivestono un valore particolare. La fitta rete epistolare che intesseva con amici, parenti e collaboratori, costituisce una testimonianza preziosa per la ricostruzione della sua vita e del processo creativo legato alle sue opere, ma restituisce anche uno spaccato più quotidiano e riservato dell’artista e dei suoi corrispondenti, mettendo spesso in luce aspetti inediti della loro vita intima e del loro carattere. La collana dei “Carteggi” è nata proprio per pubblicare documenti – ad oggi in gran parte ancora sconosciuti – dei più importanti e significativi interlocutori pucciniani.
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