E tu che lavoro sei? È il nuovo spettacolo de “I Figli di Estia” Compagnia teatrale dell’Associazione Culturale PrisonArt nata all’interno del Carcere di Bollate. Lo spettacolo andrà in scena nel Carcere di Bollate (Milano) giovedì 30 maggio e in replica sabato 1° Giugno.
La Comagnia Teatrale “I Figli di Estia” nasce all’interno di questo carcere per desiderio di un gruppo di persone detenute che avevano Lavorato con Michelina Capato, che hanno fortemente voluto mantenere vivo il suo insegnamento anche dopo la chiusura della Cooperativa Estia (da cui deriva appunto il nome della Compagnia).
Qual’è il significato di questo lavoro? Qual’è lo scopo? Lo scopo è portare avanti il progetto caro a Michelina Capato di rieducare persone che hanno sbagliato attraverso il percorso dello studio e del talento artistico. Dunque questo lavoro è la continuazione!
Questo testo teatrale parte da considerazioni semplici come: cosa sognavamo da bambini, cosa ci piacerebbe fare, come il lavoro è cambiato e come ha cambiato la società, per porre domande profonde attraverso una drammaturgia collettiva e cercare delle risposte. Al contrario, tutto questo processo introspettivo ha generato solo altre domande; nessuna risposta. Sorge perciò l’urgenza di condividere questi interrogativi …. Spesso il lavoro ci tradisce e altrettanto spesso ci definisce come individui, ma è realmente così? Siamo davvero solo il nostro lavoro? Ecco che tutto ciò questo diventa dialogo per i nostri attori/detenuti, ma anche per l’intera comunità!
Gli attori ed i tecnici, come sopra citato, sono tutte persone detenute ad eccezione della scenografa Barbara Bedrina della regista Lorenza Cervara e Matilde Facheris (che ha lavorato con Michelina Capato), che sono collaboratrici abituali di Atir.
È un progetto ambizioso ma non impossibile, per molti casi, quello del teatro in carcere: formazione umana e professionale ed è anche un modo per lo spettatore di approcciarsi a diverse forme di teatro sull’onda emotiva di un sogno; quello della Capato, per provare anche a capire.
Michelina Capato, artista, coreografa e pedagoga, scomparsa nel 2021 a soli sessant’anni, nella sua breve vita è sempre stata convinta che il carcere ha anche un compito riabilitativo. Per questo motivo si è battuta ed è riuscita a portare il teatro, in particolare il teatro danza, all’interno del carcere, sfidando stereotipi e pregiudizi, ecco perché il suo pensiero ancora oggi che lei non c’è più è sempre vivo nel cuore e nella mente della Compagnia del carcere di Bollate.
Ora la compagnia ha raccolto l’eredità di Michelina ed attraverso i suoi spettacoli cerca di mettere a frutto gli insegnamenti trasmessi trovando un modo per esprimersi e trattare questioni di una certa rilevanza sociale come il bullismo, ad esempio, con il precedente settacolo “Ci avete rotto il caos” che anccora oggi continua ad andare in scena dopo il debutto al Piccolo teatro di Milano anni or sono.
“E tu che lavoro sei?” vede la partecipazione di : Antonio De Salve, Aziz Usman, Fabrizio Pasini, Francesco Antonio Cannata, Gianluigi Sferrazza, Jinlai Lin, Leandro Strano, Maurizio Margiotta, Sebastian Nicolas Arredondo, Yong Xiao Hu; attori che hanno trovato la loro opportunità di riscatto attraverso questo lavoro collettivo e anche nella magia della recitazione.
Comunicazioni di servizio:
ll giorno dello spettacolo presentarsi all’ingresso alle 19.15, muniti di documento di identità.I cellulari verranno ritirati all’ingresso; è VIETATO introdurre qualsiasi dispositivo elettronico.
P.S. Le foto dello spettacolo sono di Angelo Redaelli che ha abbracciato il progetto di Michelina e con lei ha lavorato per parecchio tempo. Dall’esperienza di questo progetto e dalla loro amicizia è nato un libro “Michelina, ricordi per immagini”.
Da non perdere E tu che lavoro sei? De I Figli di Estia
Articolo di: Ugo Negrini