Le proposte del Teatro Gerolamo di Milano. Restaurato e recentemente riconsegnato ai Milanesi questo bellissimo teatro offre al suo pubblico quest’anno una stagione teatrale molto interessante.
Tra le proposte in cartellone di un certo interesse da segnalare “Chansonissima” canzoni d’autore tra Italia e Francia e “Preferirei di no” testo di Antonia Brancati.
“CHANSONISSIMA” Un secolo di canzoni d’autore tra Italia e Francia andrà in scena solo mercoledì 28 Febbaraio.
Per una sola serata al teatro Gerolamo, Giangilberto Monti e Cesare Capitani presentano questo spettacolo che racconta un secolo di canzoni d’autore accompagnati dal pianista Davide Zilli. Si partirà dalla così detta “età dell’oro” della canzone francese che mescolava generi artistici e stili diversi in un’unica forma d’arte che termina con la nascita del cantautorato italiano.
Il racconto mostrerà l’influenza che ebbe il repertorio della chanson sulla creatività musicale italiana, e viceversa: le storiacce da strada di Aristide Bruant, le provocazioni poetiche di Serge Gainsbourg, i testi disperati di Édith Piaf e Leo Ferré, l’ironia di Boris Vian e Georges Brassens, le strofe strappacuore di Charles Trenet e Georges Moustaki, fino agli esordi della scuola ligure di Paoli, Tenco, Lauzi e De André.
“Dopo anni di lavoro sulla canzone francese – commenta Giangilberto Monti – mi sembrava giusto chiudere il cerchio con una visione più multiforme di questo mondo, unendo le capacità attoriali di Cesare Capitani al pianismo di Davide Zilli, tra jazz e teatro-cabaret. Con le loro presenze spero di comunicare quell’arte totale che aveva caratterizzato gli anni d’oro della chanson, dove poesia, ironia e musica si sono sempre incrociate sulla scena. E poi, tre è il numero perfetto.”
“PREFERIREI DI NO”
E’ la commedia di Antonia Brancati, che sarà in scena al Teatro Gerolamo dal 1 al 3 marzo, e che vede il ritorno a teatro di Ivana Monti . Con lei Maria Cristina Gionta. Il testo tratta del rapporto tra madre e figlia, non un conflitto generazionale, semmai uno scontro di idee e moralità. La regia è di Silvio Giordani e le musiche sono eseguite dal vivo dal sassofonista Vittorio Cuculo.
“Preferirei di no” nasce nel 1994 – racconta l’autrice Antonia Brancati – Era l’epoca di tangentopoli, del “così fan tutti”, della sconfitta dell’idealismo, del prevalere della rassegnazione o del pragmatismo ed io volevo scrivere di una donna che fosse – come siamo, o, almeno, come dovremmo essere – migliore degli uomini. La casa di campagna in cui la mia protagonista cucina maniacalmente e si occupa del bucato vuole essere in realtà una “torre d’avorio” in cui – per dirla con le parole di mio padre – “l’aria di un secolo si condensa meglio che in un ufficio pubblico”.
Il ruolo della madre, interpretato nel 1995 da Anna Proclemer (madre di Antonia) è un ruolo importante adatto ad un’attrice matura e Ivana Monti è oggi perfetta. Antonia è molto orgogliosa per questa sua scelta e grata per averlo fatto rivivere.
Con Ivana Monti, Maria Cristina Gionta nel ruolo della figlia; una manager cinica e pragmatica che contatta la madre dopo anni di silenzio solo ed esclusivamente con lo scopo di ottenere dalla madre un’intervista con foto a conferma di una vita familiare idilliaca che così non è, ma che favorisca l’elezione politica del padre. Tra le due donne è scontro, duro, arguto e anche comico, ma dal quale emergerà la verità.
“Preferirei di no – spiega il regista Silvio Giordani – è un interessante duello psicologico con un finale a sorpresa. Teresa (la madre) si è nascosta da sé stessa fuggendo dal passato e dal riflesso abbagliante di una vita politica accanto al marito senatore. Quel passato che l’ha distrutta ritorna quando nella sua casa di campagna irrompe Diana(la figlia) a sconvolgere fragili equilibri faticosamente costruiti.
Delicato, intenso, ironico e graffiante, il testo – continua Giordani – conserva sempre una vena di sottile umorismo ed è una spietata analisi dei compromessi e delle feroci regole del gioco della politica”.
Non perderti quanto ha da offrire il Teatro Gerolamo di Milano!
Articolo di: Ugo Negrini