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Angela Finocchiaro e Il calamaro gigante

Approda al teatro Manzoni di Milano “Il calamaro gigante” tratto dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi adattato per la versione teatrale dallo stesso Genovesi, da Angela Finocchiaro e Bruno Stori, che sono anche interpreti. 

Lo spettacolo sarà in scena fino al 25 Febbraio prossimo. Un testo non semplice, ma fantasioso, che indaga sulla vita di Angela (Angela Finocchiaro), la protagonista di questa piece, donna che conduce una vita assurda, incomprensibile, ma comune se vogliamo, a quella di tutti noi.

Grafica Divina

Ed è proprio su questa vita imprigionata nei rigidi schemi della società e dalla famiglia in cui i sogni e le passioni di Angela ragazza vengono sopraffatti dalla banale quotidianità ad una condizione altalenante che non va né su né giù; è proprio su questa vita dunque che si scatena l’imprevisto.

Durante il viaggio di rientro a Milano per una cena di lavoro Angela viene bloccata e costretta a subire la coda del rientro dal mare dei vacanzieri. Angela si infuria fino maledire tutta quella gente ed il mare da dove torna, quando un’onda impossibile la porta via  “Travolgendo e stravolgendo la sua vita”.

Tutto cambia, nulla è più come prima e in un vortice fuori dal tempo e dallo spazio si ritrova a girare insieme a uno strano tipo un po’ antiquato: tale Montfort (Bruno Stori), personaggio realmente esistito, col quale condivide solo l’inconsapevolezza totale del loro “Stare lì”. 

Monftort, accademico di Francia dell’ottocento, personaggio alla ricerca del suo reale io, è un tipo alquanto strano che proviene appunto da un altro secolo e da un posto diverso. Con lui Angela inizia un nuovo viaggio: il loro viaggio che onda dopo onda li porterà a conoscere avventure di uomini e donne che invece hanno avuto il coraggio  di abbracciare il mare, la vita, incondizionatamente e viverla come unica e strabiliante meraviglia in tutti i suoi momenti.

Vite sconosciute per Angela ma fondamentali, a volte incredibili ma verissime. Vite avventurose come quella di Don Francesco Negri che nel seicento parte da Ravenna e raggiunge a piedi il Polo Nord. Piccole vite che subiscono angherie e i maltrattamenti dei più grandi; dei prepotenti ma che nel momento del pericolo sono le uniche capaci di dimostrare tutto il loro coraggio. Ragazzini sognatori che vengono vessati dai compagni di classe (torna il tema del bullismo. Chi non lo ha subito!), nonne che a cena parlano col marito morto, ragazze che per non calpestare le formiche smettono di camminare… Il coraggio di scegliere e di affrontare la vita così com’è! Vite legate fra di loro dall’aver creduto  con tutto il cuore all’esistenza di un animale enorme e lontano dalla normalità che per millenni lo si è considerato una leggenda: ossia “Il calamaro gigante”!

Quindi il calamaro come simbolo, come mezzo per affrontare le situazioni in cui la vita ci pone senza mai smettere di sorprenderci della vita a prescindere dal risultato che la stessa ci presenta alla fine. “Bisogna essere entusiasti della vita a prescindere”. Così  esordisce Angela Finocchiaro e questo rappresenta per lei il suo “calamaro gigante”.

 Angela e Montfort vivono con i vari personaggi le  loro battaglie, gioiscono e soffrono con loro attraverso i loro racconti che percorrono secoli diversi, rincorrono linguaggi diversi oppure diversi continenti.

Un messaggio rivolto ad ogni età; dai giovani a quelli che giovani lo sono dentro. E se nel mondo esiste un calamaro gigante allora non c’è più un sogno irrealizzabile o una battaglia che non si possa affrontare o un amore impossibile. Il messaggio è questo: inseguire i propri sogni,  affrontare la realtà, andare avanti  nella sorprendente, divertente, commovente scoperta di noi stessi attraverso le meraviglie della natura: “Perché la storia più incredibile è proprio la realtà!”. Così conclude Fabio Genovesi autore di questo spettacolo.

Con Angela Finocchiaro e Bruno Stori sul palco ci sono anche otto validi performers:  Gennaro Apicella, Silvia Biancalana,Marco Buldrassi,Simone Cammarata,Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato, mentre la regia è di Carlo Sciaccaluga.

Da sottolineare le musiche del grande RoccoTanica. Uno spettacolo nuovo che ha tutti i numeri per essere interessante e di successo.

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