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Ecco l’ultimo brano di Elena Somaré

AVINU MALKEINU” L’ULTIMO BRANO DI ELENA SOMARÉ STAR INTERNAZIONALE DEL FISCHIO MELODICO

Disponibile da oggi in digitale il brano “Avinu Malkeinu”; una preghiera tradizionale ebraica per il nuovo anno che invoca pace e perdono. Il brano è della star internazionale del fischio melodico Elena Somarè che ha sdoganato un genere fino a metà del secolo scorso riservato solo agli uomini e tuttora vietato alle donne in alcuni paesi.

Grafica Divina

Nel Medioevo, infatti, le donne che fischiavano venivano tacciate di essere delle streghe. In seguito, fischiare è rimasto uno segno di volgarità pubblicamente condannato specie se  a fischiare è una donna. Purtroppo esiste ancora oggi questo stereotipo! Il divieto di fischiare,  infatti, tuttora persiste in molte culture locali.

Ciononostante Elena Somaré  è la prima donna ad aver tenuto un concerto di questo tipo nel mondo arabo, dove il fischio femminile è tuttora considerato “Haram” ossia indecente, portando questa particolare voce ai più alti livelli interpretativi.

“Avinu Malkeinu” è una preghiera tradizionale ebraica eseguita con il fischio melodico: una richiesta di perdono in un mondo costellato di guerre e un inno alla pace per il nuovo anno. Il brano è un Padre Nostro ebraico, simile al Padre Nostro cristiano, che veniva cantato nei campi di concentramento: eseguito con il fischio, la nostra voce più ancestrale ed universale, diventa una preghiera di tutti, senza barriere linguistiche, di genere o di discriminazione. E questi contenuti anche se esternati col fischio di una donna poco hanno a che fare con l’indecenza! E pur nella consapevolezza che la critica riguarda l’atteggiamento femminile e non il contenuto vero è proprio non si deve sottovalutare la mera intenzione prevaricatrice!!

Con la sua voce priva di parole Elena Somaré, racconta la necessità collettiva di pace, perdono e comprensione reciproca, sottolineando che, nonostante le avversità, la speranza e il desiderio di un mondo migliore possono persistere attraverso la potenza della musica.

Elena Somarè è altresì conosciuta per la sua collaborazione col fischio melodico  alle colonne sonore dei film “Loro 2” di Paolo Sorrentino, “Euforia” di Valeria Golino  e “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati.

L’artista ha esplorato nei suoi dischi il repertorio tradizionale napoletano e gli standard del Sud America fino ad arrivare a inediti e a brani, arrangiati per lei dal compositore svedese Mats Hedberg.

Con Elena Somarè hanno collaborato: Mats Hedberg anche in questo brano(chitarra classica, EBow, campionatore), Lincoln Almada (arpa paraguaiana), Gianluca Massetti (tastiere), Morgan Ågren (batteria e percussioni), Filippo De Laura (violoncelli & Root Tar Violin), Bernhard Wöstheinrich (Sounddesign e campionatore). Arrangiatore del brano ancora Mats Hedberg.

Elena Somaré è una delle rarissime e più note interpreti, sul piano internazionale, nel campo della musica per fischio. Si è esibita in numerosi teatri, festival e luoghi prestigiosi in tutto il mondo e ha portato questa particolare forma di espressione ai più alti livelli interpretativi, liberandola dal pregiudizio che la confinava. Nel metodo da lei scritto, L’arte del fischio, vengono trattate le tecniche di base di questa forma espressiva con esercizi per la respirazione e con alcuni brani esemplificativi utili per iniziare a interpretare in modo personale la musica fischiata. L’artista infatti dichiara :”Avevo già preparato e suonato “Avinu Malkeinu” per un concerto che ho fatto a Tel Aviv all’Ambasciata italiana, per me è una delle più belle preghiere ebraiche e il suo significato, in questo momento, è importantissimo – e continua – Il fatto di interpretarla con il fischio che è la nostra voce più intima ed ancestrale, una forma di espressione universale priva di linguaggio, aggiunge un livello di connessione e incisività. Il messaggio di pace, perdono e speranza trasportato dalla preghiera diventa così accessibile a tutti, indipendentemente dalla lingua, dalla cultura o dalle credenze. Questo è un momento in cui bisognerebbe fermarsi e ritrovare la spiritualità perché in nome delle religioni si compiono atti atroci che nulla hanno a che fare con il messaggio della religione stessa”. E con queste affermazioni non si può che essere d’accordo!!

Foto di Fabrizio de Blasio

Aeicolo di: Ugo Negrini

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