CALLAS PARIGI 1958. Sarà presentata in anteprima alla prossima Festa del Cinema di Roma, poi nelle sale italiane per la prima volta la versione completamente restaurata in 4K- Callas Parigi 1958- il debutto di Maria Callas all’Operà Garnier di Parigi.
Il cinema intende rendere omaggio a una delle più grandi cantanti di tutti i tempi in occasione dei 100 anni dalla sua nascita con questa proiezione nella sezione Storia del Cinema durante la Festa del Cinema di Roma; proiezione che poi arriverà in sale selezionate il prossimo 5novembre (elenco arriverà a breve su nexodigital.it) e dal 6 al 8 Novembre nelle sale italiane.
Nel dicembre del 1958 Callas esordiva all’Opéra di Parigi nel concerto La Grande Notte dell’Opera. Quella serata storica, ripresa e trasmessa in diretta in tutta Europa, sarebbe diventata poi uno degli eventi del secolo.
CALLAS PARIGI 1958
l film rende disponibile questa storica performance per la prima volta interamente a colori e in 4K Ultra HD ‒ meticolosamente restaurato a partire dalle bobine originali da 16 mm, scoperte di recente, e da una sorgente sonora recentemente ritrovata. Il suono è stato restaurato con estrema cura, attingendo direttamente dagli archivi personali di Maria Callas. Il minuzioso mixaggio del suono e la masterizzazione sono stati affidati alle mani esperte dei Miraval Studios, affinché l’esperienza uditiva fosse accattivante tanto quanto quella visiva.
La serata del 19 dicembre 1958 – quando Maria Callas, all’epoca la sola e unica “Divina” voce emblematica dell’opera- debuttò alla sfarzosa Opéra di Parigi fu una serata memorabile.
Allo storico evento era presente tutta l’alta società parigina, a partire dal presidente francese René Coty. Nella sala gremita c’erano Jean Cocteau, il duca e la duchessa di Windsor, Charlie Chaplin, Brigitte Bardot e molti altri nomi importanti. Quella notte, la Callas salì sul palcoscenico indossando un abito di alta moda e una parure di diamanti da un milione di dollari. Aprì il concerto con l’interpretazione di “Casta diva” dalla Norma di Bellini che l’avrebbe resa immortale, seguita dall’angosciosa scena del “Miserere” dal Trovatore verdiano, per poi alleggerire l’atmosfera con la maliziosa “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Nella seconda parte con la messa in scena del secondo atto completo della Tosca di Puccini, una storia feroce che narra di molestie sessuali, violenza fisica e psicologica, la serata e la sua protagonista raggiunsero il culmine. La forza drammatica del libretto, la sequenza ininterrotta di momenti musicalmente straordinari, tra cui la celeberrima aria “Vissi d’arte” , la forza possente di un baritono come Tito Gobbi che nel ruolo di Scarpia l’affiancava, coinvolsero emotivamente il pubblico così tanto da fare interrompere la recita per dieci minuti. Fu una performance impareggiabile, sebbene questa interpretazione della Callas era già popolarissima all’epoca .
Il repertorio della serata mostra la Callas al suo meglio, sia nel momento del recital sia, nella seconda parte, come grande interprete lirica. Nella sua arte, la recitazione era importante tanto quanto la dimensione vocale. I maligni sostengono ancora oggi che Maria Callas fu più interprete che cantante lirica senza considerare che per la “Divina” canto e recitazione erano tutt’uno. Erano la sua essenza, la sua espressione il suo modo dialogare col pubblico. Non c’era lirica senza interpretazione e viceversa, tant’è che proprio per questo ancora oggi il mito sopravvive alla grande artista che è stata, quindi è impensabile a mio parere criticare l’uno o l’altro aspetto della sua arte. Callas va accettata così come è stata sulle scene nella travagliata storia personale di cui si continua a parlare. E questo flm di grande suggestione è la prova emblematica.
Esperienza assolutamente da non perdere per tutti i melomani!!
Articolo di Ugo Negrini