Andrà in scena dal 10 ottobre al 4 novembre al teatro Franco Parenti di Milano questo testo teatrale tratto dall’opera originale di Romain Gary “La vie devant soi”, che vede Silvio Orlando come interprete e regista dello spettacolo.
Spettacolo vincitore la scorsa stagione de “le Maschere del Teatro Italiano 2022” quale “Miglior monologo” torna di nuovo al Parenti di Milano dopo il grande ed inaspettato successo di pubblico.
In scena insieme al grande attore napoletano ci sarà anche L’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre (Simone Campa, chitarra battente e percussioni; Marco Tardito, clarinetto, sax; Maurizio Pala, fisarmonica; Kaw Sissoko, Kora e Djembe).
Il testo, ormai noto, è la storia di Momò, bimbo arabo che vive a Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che si prende cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo intenso e ancora attuale, che racconta di vite sgangherate, ma anche di un’improbabile storia di grande amicizia e di profondo affetto tra questi due personaggi.
Silvio Orlando in questo spettacolo conduce lo spettatore nelle pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, diventando con naturalezza quel bambino nel suo dramma. Un testo teatrale di grande profondità ma al tempo stesso per tutti, dove commozione e divertimento si inseguono senza respiro. Il tema più che mai attuale è quello della convivenza tra culture e religioni diverse e trova il giusto senso nel disperato abbraccio contro tutto e tutti di Momò e Madame Rosa, e in quelle ultime parole: “bisogna voler bene”
Silvio Orlando a proposito di questo settacolo ha dichiarato: “Il romanzo mi ha travolto e ho sentito la necessità di portarlo in scena perché racconta tutte le sfide a cui noi italiani siamo stati sottoposti negli ultimi decenni: la convivenza con etnie diverse, che dev’essere un’opportunità, non una paura isterica dell’altro; l’indagine sul rapporto con la propria madre e l’ansia di costruire un futuro, di dare un senso alla propria vita pur non avendo nessuno strumento tra le mani”.
Nel 2020 da questo testo è stato tratto anche un film che ha visto Sophia Loren nei panni di Madame Rosa e Ibrahima Gueryè in quelli di Momò. Per questa stessa interpretazione è bene ricordare che la Loren è stata premiata con il David di Donatello e Nastro di Platino come miglior attrice protagonista.
La storia dell’anziana Rosa che si ritrova a convinvere con Momò, un ribelle dodicenne di origini senegalesi, rimasto orfano è stata infatti un grande successo anche su Netflix grazie alla stupenda interpretazione di Sophia Loren e alla regia del figlio Edoardo.
La convinvenza inizialmente difficile, tra queste due persone; tra chi ha conosciuto il campo di concentramento e una vita di stenti e chi non crede più in nulla e a nessuno genera poi un fortissimo legame tra i due grazie alla straordinaria umanità di una donna che nonostante tutto non ha mai perso l’empatia verso il prossimo.
Testo staordinario e di grande poesia che il Teatro Franco Parenti ripropone, non a caso, anche in questa
stagione affinché il suo pubblico possa ancora una volta approfittare di un’occasione per riflettere, perché il teatro è anche questo! Perché il teatro apre le menti!!
Articolo di: Ugo Negrini