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Al via la nuova stagione del Franco Parenti

Al via la nuova stagione del Franco Parenti. Proposte nuove, interessanti ma sempre nel rispetto dello spirito innovativo ed anticonformista che anima questo teatro. 

Tra le nuove proposte del Franco Parenti degne di una segnalazione particolare c’è “Io sono Marilyn” di e con Filippo Timi. Questo spettacolo andrà in scena il 25 settembre prossimo (ore 19.00), Un reading teatrale dove Filippo Timi è Marilyn. E’ un omaggio alla donna più bella mai esistita, alla donna più triste mai vissuta. È il racconto della Marilyn icona, della Marilyn usata dagli uomini di potere perché ambita e inarrivabile, della Marilyn amante e mai moglie, sempre sola, sopravvissuta a sua madre. Ma è anche un inno alla libertà. Un racconto che mette a nudo le nostre fragilità. In scena con Timi ci saranno: Domenico Ingenito, Lorenzo Parrotto, Matteo Prosperi, Federico Sciuto, Gianluca Vesce.

Grafica Divina

Un altro interessante spettacolo è “Le Bal “-L’Italia blla dal 1940 al 2001 dal 12 al 17 settembre. Un appassionante viaggio nel tempo  scandito e ritmato dalla musica che si fa drammaturgia. Attraverso il ballo si raccontano sessant’anni di storia d’Italia: la seconda guerra mondiale, la Liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, le droghe, il degrado, la paura dell’11 settembre e la riconquista dei valori, dell’amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana; la migrazione verso il nord, l’abbigliamento, il cibo, il modo di esprimere le proprie emozioni. Si balla dall’alba al tramonto, dalla guerra alla pace, dal pianto al riso, dal dolore all’amore; di giorno, di notte, in discoteca, al mare, per strada, da soli o in coppia. Le Bal è un racconto senza  parole affidato a dodici attori/danzatori ed alla forza straordinaria della musica, dei gesti e dei suoni. verso il nord, l’abbigliamento, il cibo, il modo di esprimere le proprie emozioni. Il tutto in un’esplosione di energia, colori tra continui cambi di costume e di atmosfera, sulle note che appartengono alla nostra memoria: da Claudio Villa a Domenico Modugno, Adriano Celentano, Gino Paoli, Gianni Morandi, Mina, Rita Pavone, Raffaella Carrà, i Pink Floyd, i Rolling Stones e Gloria Gaynor o a passo di marcia, mentre risuonano gli inni che hanno scandito la nostra storia.

Altrettanto interessante è “The dark side of the moon 50°” –  15 settembre (ore 21.00) per festeggiare il mezzo secolo di vita di The Dark Side of the Moon, il disco che ha consacrato i Pink Floyd come una delle band più importanti del pianeta, un gruppo di giovani musicisti ripropone il capolavoro, con assoluto rispetto.

Il disco esce il primo marzo 1973: ha un successo inaudito, divenendo il terzo album più venduto di sempre. Musiche splendide, testi scritti per la prima volta dal solo Roger Waters, ruotano su un unico tema: le alienazioni che l’uomo moderno si trova a subire e come queste lo possano far sprofondare nella follia tanto da  spingerlo verso il lato oscuro della luna. Marco Rampoldi dirige i giovani musicisti non in un semplice concerto, ma in uno spettacolo teatral-musicale completo, che può permettere a chi non conosce questo capolavoro di scoprirne la grandezza, e a chi lo ha amato fin dalla sua pubblicazione, di apprezzarne nuovi risvolti.

Gli arrangiamenti partono da un’attenta analisi di tutte le esecuzioni dei pezzi che la band ha dato nel corso degli anni, per giungere a una riproposizione critica che cerchi di esaltare al meglio le caratteristiche e la modernità di ogni brano. Un giovane attore veste i panni emblematici del lunatico che appare – ora sul palco, ora in platea – per dar voce alle parole degli intervistati, mentre sullo schermo, in un gioco grafico evocativo e con l’uso di filmati originali, scorrono le traduzioni dei testi delle canzoni.

Al Franco Parenti non c’è che l’imbarazzo della scelta. Buon divertimento!

Articolo di: Ugo Negrini

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