Lunedì 28 agosto ore 18:30 il libro “Il vento sull’erba” di Patrizia Fiaschi approda allo storico Caffè della Versiliana, il principale salotto letterario estivo italiano. L’autrice ligure, firma autorevole della casa editrice Castelvecchi, racconterà al pubblico presente le storie e la storia del romanzo che si é aggiudicato già da inedito due importanti premi letterari e che, pubblicato nel novembre 2022, ha ottenuto un ampio consenso di lettori e di critica a livello nazionale. Ricco e importante il tour che ha visto la scrittrice ligure impegnata in prestigiosi contesti letterari e culturali. Condurrà l’incontro il giornalista Claudio Sottili, indimenticata voce di Radio Montecarlo.
Patrizia Fiaschi, originaria della Spezia, vive da anni nella riviera apuana. Docente e promotrice culturale organizza eventi e presentazioni di autori, dialogando in rassegne di livello nazionale con grandi nomi dell’editoria italiana. Amministra il blog “Raccoglimi un libro” di cui è fondatrice e fa parte della Direzione Artistica del Festival del Romanzo Storico città di Massa che vedrà la sua seconda edizione nelle giornate del 20, 21 e 22 ottobre.
Ha pubblicato la sua prima opera nel 2019 con il gruppo editoriale Lit. Brani tratti dai suoi libri compaiono su antologie letterarie. “Il vento sull’erba” é il suo terzo lavoro che racconta la storia del nostro paese come sfondo di una storia intima e profonda, di passione politica, coraggio e amore.
Il levante ligure, che le ha dato i natali, e la città di Genova fanno da teatro ai personaggi dei quali l’autrice traccia un elegante profilo introspettivo, mostrandoci come la forza della verità si impone sempre sugli errori umani. Il romanzo ripercorre, in uno spaccato di quarant’anni di storia, le tappe più importanti del ‘900, il secolo che ci ha consegnato al tempo delle incertezze e riporta alla luce, tra realtà e finzione, grandi uomini che hanno contribuito all’evolversi della vita democratica del
nostro Paese.
Lo scrittore ligure Bruno Morchio scrive del libro “La Genova antica e grandiosa, agli occhi di chi arriva da un piccolo borgo del levante ligure, si rivela in un romanzo dove nuovamente Patrizia Fiaschi intreccia una sofferta vicenda privata alle trame della grande storia”.
Gli Incontri al Caffè hanno luogo tutti i pomeriggi allo ‘Spazio Caffè Romano Battaglia’ alle ore 18.30. Ingresso libero. Il programma completo sul sito www.versilianafestival.it
Per approfondimenti
L’AMBIENTAZIONE de Il vento sull’erba
Il romanzo prende avvio da luoghi cari all’autrice (Ria, il centro storico del borgo delle Grazie, che si affaccia su una baia di rara bellezza, sito nel Comune di Porto Venere. Porto Venere che non viene volutamente citato per non distogliere l’attenzione dall’antico nucleo abitato denominato appunto Ria e che ancora oggi gli abitanti del paese chiamano così).
La narrazione si sposta poi nell’entroterra della provincia genovese, nella Valle dell’Aveto nei paesi di Santo Stefano, Torriglia e Borzonasca dove l’autrice sceglie di ambientare il fatto scatenante del romanzo: l’uccisione di un giovane proveniente da Ria giunto tra quelle montagne per scambiare sale con prodotti difficilmente reperibili sulla costa. Il racconto trae origine da una storia vera, una memoria di famiglia raccontata dalla nonna che ricordava sempre con dolore Raimondo, il fratello minore che dispensato dal servizio militare per una disabilità se ne andava dal mare ai monti a scambiare sale con farina. Uno dei viaggi gli fu fatale, complice una camicia nera indossata per vezzo e per incoscienza in zone presidiate dai partigiani. É il 1944 e la Resistenza non fa sconti. Si tratterà di un errore fatale mai svelato, sul quale aleggia una rivalità che darà vita a un vero e proprio dramma umano. La realtà e la finzione si compenetrano fino a confondersi, a identificarsi e introducono il lettore in un clima di tensione e di paura.
Il romanzo raggiunge poi Genova e il suo centro cittadino, piazza Corvetto, la storica libreria Bozzi nei pressi della basilica di San Siro, la sede del quotidiano Il Lavoro fondato nel 1903 dai lavoratori del carbone e diretto per tanti anni da uno schivo e carismatico Sandro Pertini, i locali del Partito Socialista nato 130 anni fa nel 1892 in salita Pollaiuoli all’interno della trattoria Garofano Rosso da cui il simbolo del partito, il più antico in senso moderno e il primo come formazione organizzata della sinistra italiana che sta vivendo proprio in questi tempi
difficili la sua debacle.
La parentesi romana conduce il lettore in alcuni dei luoghi simbolo della capitale (Porta Pinciana, Ponte Regina Margherita, il quartiere della Tuscolana, i palazzi governativi, il quartiere Prati).
Roma risulta però solo un luogo di passaggio e mai un punto di arrivo per Alberto Olivari e rappresenterà la parentesi politica, la scelta di vita sulla quale pesa l’infelicità di una vita intera.
La Liguria, terra asciutta e schietta che nel romanzo viene identificata con l’immagine di un sorriso triste, resta per i protagonisti, tutti, un luogo dell’anima fuori dal tempo, un richiamo continuo che non può essere ignorato.
I FILONI LETTERARI
Il filone umano
L’AMICIZIA tra Raimondo e Alberto, destinata ad interrompersi per un equivoco tra i banchi di scuola, cessa in realtà di esistere per un errore, per un risentimento.
Un rimorso che cela una colpa che non può essere palesata, un silenzio lungo quarant’anni, una verità che cerca la luce per poter finalmente scaricare le coscienze da un peso insopportabile, costituiscono il filo rosso di tutto il romanzo. L’AMORE è un altro tema chiave del libro, un sentimento difficile tra un uomo e una donna che condividono il valore della LIBERTÀ in modo vero e autentico, arrivando a rinunciare al progetto di vita comune tanto atteso nel tentativo di identificarsi con i propri ideali.
L’INFELICITÀ e LA SOLITUDINE, risultano i simboli evidenti di un secolo che ci ha consegnati al tempo delle grandi incertezze. Il vento sull’erba è un romanzo di RESISTENZA e di RESILIENZA ai drammi che la vita ci riserva. La forza dei personaggi, uomini e donne, consiste infatti nel riuscire comunque a procedere lungo il cammino delle proprie vite rimanendo fedeli a se stessi, alle proprie origini. Il prezzo da pagare per Alberto e Nives sarà però altissimo e segnerà il destino del loro rapporto.
Il filone socio-politico.
Il SENSO CIVICO del protagonista Alberto Olivari risolleverà solo in parte il valore morale di un uomo che é protagonista indiscusso del romanzo; quel senso di responsabilità verso il Paese diventerà però fonte di sofferenza e di infelicità, causa delle fratture sentimentali che rendono fragile il matrimonio con Nives e svuotano di valore anche la vera essenza dell’essere padre.
L’IMPEGNÒ POLITICO negli anni del sindacato restituisce un’Italia vera che ha saputo ricostruire le fondamenta distrutte dalla guerra. IL LAVORO risuona come elemento di base, diritto e al tempo stesso principio fondamentale della costituzione, prerogativa della vita di uomini che hanno scritto la storia dell’Italia, tra questi uno straordinario Sandro Pertini che sosterrà la spinta sociale che Alberto avverte, e un Giuseppe di
Vittorio, indimenticato sindacalista di origini contadine nato in una famiglia pugliese di braccianti. Di Vittorio viene ricordato non solo come uomo onesto e solidale ma soprattutto per aver realizzato risultati di grandi battaglie sindacali a favore dei braccianti (RIFORMA AGRARIA)
L’universo femminile.
Il vento sull’erba si coglie come un romanzo coniugato al maschile, in realtà ha protagoniste femminili che costituiscono la vera forza dei personaggi maschili del romanzo che si nutrono della presenza nelle loro vite di donne straordinarie. Così possiamo dire di Nives per Alberto. Nives Ferrando, la “genovese” come viene chiamata a Ria, é una donna forte e sicura di sé, libera, colta e autonoma che non rinuncia alla sua vita e all’amore profondo per la sua città che non abbandonerà mai definitivamente. Rappresenta un faro nel buio della vita di Alberto che ha condiviso con lei la Resistenza sulle montagne, gli inizi lavorativi a Genova, la famiglia.
Nives é il filo rosso che sostiene il romanzo con la tenacia e la determinazione tipiche delle protagoniste femminili dei romanzi di Patrizia Fiaschi (Paola Notari nei Racconti di sale e di nebbia, Helga Bachmann in Un giorno nuovo). Nives si identifica con Genova, con la sua malinconia, con gli umori e gli odori dei carruggi e soprattutto con la bellezza senza tempo della città.
BRUNO MORCHIO scrive in prefazione “La Genova antica e grandiosa, agli occhi di chi arriva da un piccolo borgo marinaro del levante ligure, si rivela in un romanzo dove nuovamente Patrizia Fiaschi intreccia una sofferta vicenda privata alle trame della grande storia”.
Alma é la figura più emozionante del romanzo, una madre vedova che vive esclusivamente per il figlio malato che non avrà possibilità di riabbracciare. Il dolore di una donna che si trasforma in assenza di lucidità condurrà questa straordinaria protagonista femminile, originaria di quella Valle dove Raimondo ha perduto la vita, nei meandri oscuri di un manicomio del dopoguerra, il più grande d’Italia conosciuto come Manicomio di Cogoleto.
Il racconto preciso delle pratiche disumane proposte come terapie universali per il trattamento delle demenze, restituisce al lettore la fragilità e la forza dell’universo femminile.
Non sono da meno alcuni personaggi secondari sempre femminili: Nina la madre di Alberto che rappresenta la saggezza, Luisa infermiera e donna di grande generosità, Adele che non regge al dolore della perdita dell’uomo della sua vita e, fragile, si arrende fuggendo lontano.
Il vento sull’erba si rivela, alla fine, un romanzo corale dove ciascuno ha un ruolo ben definito nel grande teatro
della vita.
LA STRUTTURA DEL ROMANZO
IL TITOLO
I lettori più attenti sapranno ritrovare tra le righe del romanzo l’espressione che identifica il titolo. C’é il ritorno di una condizione di pace e di silenzio che innesca i momenti più profondi e drammatici della narrazione. In questi momenti l’autrice sospende il giudizio e lascia scorrere la dimensione misericordiosa del tempo, elemento di profonda compassione. L’editore ha mantenuto il titolo riscontrandone l’effettiva aderenza emozionale al romanzo.
GLI INCIPIT
Ogni capitolo é introdotto da una citazione d’autore che ne rimanda il senso, il significato più profondo e anticipa nel lettore lo stato d’animo che incontrerà tra le righe. Il vento sull’erba é, prima ancora di essere un romanzo storico, un racconto introspettivo della vita di uomini e donne esposti alle bufere della vita.
L’AGGANCIO STORICO
La figura carismatica di Sandro Pertini, la sua vita politica che entra nel romanzo senza mai interrompere le vicende dei protagonisti, aggiunge forza e spessore alla narrazione.
L’autrice cerca di restituire la dimensione più vera di un uomo che ha vissuto lunghi anni di prigionia difendendo le idee di libertà e di solidarietà che lo hanno portato a ricoprire le più alte cariche dello stato. Il Presidente Partigiano, il più amato dagli italiani, viene tratteggiato con pennellate di ironia e di grande forza nel suo lungo periodo alla Direzione de Il Lavoro. Sandro accompagnerà e sosterrà il partigiano Lampo, nome di battaglia di Alberto Olivari, sarà la sua guida politica e spirituale, a specchio di un’Italia intraprendente e autentica che ha
saputo risollevarsi dalle macerie della guerra per poi perdersi nella nebbia degli anni ‘80.