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Estate a Teatro con Lino Guancialee Giovanni Scifoni

ESTATE A TEATRO CON  LINO GUNCIALE E GIOVANNI SCIFONI LINO GUANCIALE LEGGE ” IL DIO DI ROSERIO”

Lino Guanciale legge “Il dio di Roserio” di Giovanni Testori, domenica 2 luglio presso l’arena estiva dei Bagni Misteriosi (Teatro Franco Parenti), a Milano (ore 21.30).

Grafica Divina

E’ la sfida tra l’astro nascente del ciclismo Dante Pessina  e il suo gregario Sergio Consonni. Testori racconta attraverso la voce di Consonni il gesto di infame slealtà di cui il giovane campione si macchia nei confronti del suo gregario. Gesto che gli costerà un perpetuo rimorso. Il gregario divenuto ormai irrimediabilmente scemo proprio a causa della caduta provocatagli racconta della grande carica di vitalità animale dei ciclisti durante le gare e questo racconto diviene l’opportunità per Testori di scrivere il suo primo romanzo “Il dio di Roserio”.

Lino Guanciale da voce a questo romanzo che analizza la natura umana e le sue feroci ambizioni. Ambientato nella provincia lombarda del secondo dopoguerra “Il dio di Roserio” è un potente racconto che parla di asfalto che fuma, di pedali, di parafanghi di lamiere, di strade, di mattoni cotti, di spigoli e di pazze; particolari che via via che si snoda il racconto si ingigantiscono di dilatano fino a fare paura. E ancora il corridore ciclista con i suoi umori, la saliva, il limone fra  i denti, i succhi gastrici…….” un dio a giudizio” come commentò a suo tempo Vittorini.

GIOVANNI SCIFONI  E  “IL SANTO PIACERE”

“Santo piacere” di e con Giovanni Scifoni – Giovedì 20 luglio al  Castello Sforzesco di Milano (ore 21).

Il teatro Carcano di Milano partecipa con questo appuntamento teatrale alla manifestazione “Milano viva 2023”; calendario di eventi  organizzati dal Comune di Milano al Castello Sforzesco.

Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento? Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano. Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza.

Giovanni Scifoni sequestra così per un’ora il mezzo il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti, oscillando  tra  estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista.

Scifoni chiama in causa, Santi, Papi, martiri e filosofi, cardinali futuribili e Medioevo dribblando in continuazione la tentazione e le incursioni di un corpo femminile che incombe sulla scena ad intervalli regolari; quello della danzatrice  Anissa Bertacchin, alla quale viene affidato il compito di verificare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico.

Alla fine Scifoni  seminudo trascina il pubbblio nell’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che trasmetterà, dopo tante risate,  lacrime di commozione.

Buona estate a teatro! Anche d’estate il teatro è vita, è cultura, è aggregazione, condivisione, ma soprattutto immancabile emozione.  Da non perdere!

Articolo di: Ugo Negrini

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Collaboratrice di numerosissime testate, tra cui Topolino e Corriere dei Piccoli, è stata direttrice responsabile di piccole testate e autrice di tre biografie (Julio Iglesias, Adriano Celentano e Nazionale Italiana Cantanti); traduttrice dal giapponese delle poesie di Murasaki Shikibu (973/1014) e Izumi Shikibu (976/1033). Ama la moda, l’enogastronomia, lo spettacolo, il design, i viaggi, la medicina e la cultura ebraica.

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