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Vincenzo Incenzo ci racconta il suo nuovo disco

VINCENZO INCENZO ha iniziato il suo percorso artistico come autore per Renato Zero, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Sergio Endrigo, PFM, Michele Zarrillo, Franco Califano, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Al Bano, Tosca, Massimo Di Cataldo, Paolo Vallesi e molti altri. 

VINCENZO INCENZO È presente come autore in 11 edizioni del Festival di Sanremo: tra i brani si ricordano “Cinque Giorni” (Michele Zarrillo), “Che sarà di me” (Massimo Di Cataldo), “L’elefante e la farfalla” (Michele Zarrillo), “L’acrobata” (Michele Zarrillo), “Il passo silenzioso della neve” (Valentina Giovagnini), “Un altro amore no” (Lorella Cuccarini), “L’alfabeto degli amanti” (Michele Zarrillo) e “Nel perdono” (Al Bano)… ma conosciamolo meglio e cerchiamo di scoprire qualcosa di più sul suo nuovo lavoro discografico.

Grafica Divina

Perché la scelta del titolo “Comizi d’amore” per il tuo album e per il tuo nuovo singolo?

Da amante della letteratura e della filmografia pasoliniana ho trovato nel titolo di una sua serie di documentari, la sintesi perfetta tra società, cuore e denuncia, coordinate che amo inserire nelle mie canzoni da sempre.

Autore e cantautore di pezzi indimenticabili della storia della musica italiana. Ce n’è uno al quale sei più legato?

Probabilmente il prossimo che scriverò. Ma in tutta franchezza brani come “L’elefante e la farfalla” (Michele Zarrillo) o “L’impossibile vivere” (Renato Zero) mi hanno strappato un pezzo di cuore.

Un excursus piano e voce, per dare un racconto diverso, forse più crudo e sincero, dei tuoi brani. Quale hai dovuto scartare dalla tracklist finale?

Tanti, al punto di pensare a un “numero 2” della raccolta. Ma nei concerti Comizi d’amore diventa un format; la scaletta non è fissa ed ho la possibilità di far ruotate tanti altri brani che ho scritto per me e o per grandi artisti.

Il legame con la tua città, Roma, è molto forte in questo disco così come nella tua carriera. Quale altro posto senti come casa tua?
L’America Latina. Cinque anni fa mi ha accolto come un figlio in una serie di concerti. La considero davvero, anche per situazioni affettive, la mia seconda casa.

Da cosa è costellato il tuo futuro? Quali sono i prossimi progetti?

Il futuro prossimo è pieno di Teatro. Si partirà con il musical My Fair Lady, di cui ho curato la versione italiana, ma poi arriveranno tante altre bellissime avventure.

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