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La cucina dei formaggi seconda parte

Il gorgonzola nasce nel quindicesimo secolo a Gorgonzola (piccola cittadina  in provincia di Milano). Narra la leggenda che un mandriano dimenticò in un secchio del latte cagliato. Dopo alcuni giorni aggiunse a questo latte altro latte cagliato ottenendo così un formaggio con molte venature verdi (era il famoso formaggio erborinato). Il gorgonzola, sia piccante sia dolce, si sposa a meraviglia con le noci. Buonissimo anche il risotto con il gorgonzola in tre varianti: risotto con gorgonzola dolce, risotto con gorgonzola piccante o con entrambi i formaggi.  A tutti e tre questi tipi di risotto si possono  aggiungere sia le noci sia le pere sbucciate.  

Esiste un’altra variante di questo risotto che io amo moltissimo: riso carnaroli, brodo vegetale, cipolline caramellate, nocciole e gorgonzola dolce . 

Grafica Divina

Le irresistibili focaccine di patate ripiene di gorgonzola si accompagnano alla Barbera (il più classico dei vini rossi lombardi).

Le polpette (fritte) di patate generosamente farcite con gorgonzola dolce sono ideali per i vegetariani golosi.

I milanesi chiamano il gorgonzola affettuosamente “Zola”. 

Con lo zola si preparano saporitissimi panini farciti  per la merenda dei più piccoli magari aggiungendo gherigli di noci.

Con lo zola dolce si farciscono sia gli gnocchi sia i tortellini, entrambi vengono poi conditi con burro fuso e tanto parmigiano reggiano DOP.

In attesa del secondo potete sgranocchiare i biscotti salati al gorgonzola piccante fatti con panna liquida, parmigiano reggiano DOP e semi di sesamo.

Taleggio è un piccolo borgo di 530 anime situato nella valle omonima a nord di Bergamo. Dà il nome a un formaggio vaccino che si sposa perfettamente con l’uva passa bagnata nella grappa e con pane integrale croccante. 

Nato nel decimo secolo è protagonista di infiniti risotti (con salsiccia e con verdure).  

Il taleggio si incorpora nella polenta taragna ovvero nella polenta di grano saraceno tipica del bergamasco e del bresciano. 

Sulla strada del ritorno, reduci da una conferenza stampa svoltasi a Sondrio, ci fermammo alla  “Barcaccia” uno splendido ristorante (che purtroppo ora non c’è più) adagiato sul lago di Mezzola. Ammirando lo stupendo paesaggio lacustre mangiai per la prima volta gli “sciatt” (rospi in dialetto), gustosissime frittelle fatte di caséra e bitto (formaggi tipici valtellinesi) e grappa.  Arrivò poi una generosa porzione di pizzoccheri (tagliatelle di grano saraceno cucinate insieme a formaggio latteria, grana padano, verza, patate, aglio e burro di malga). Per digerire il tutto bevvi la grappa valtellinese che è  considerata la miglior grappa italiana. 

Amo profondamente il Friuli, la sua lingua, le sue tradizioni, i suoi paesaggi, i suoi borghi, i suoi vini, la sua cucina, i suoi formaggi. Il montasio è il re di tutti i formaggi friulani. Ottimo da solo ma anche accompagnato da una generosa dose di vini locali; se grattugiato e fritto diventa “frico”. Perfetto il frico mischiato a patate e cipolle. 

Tome e tomini nascono in Piemonte e prevedono quattro varianti: fresco, stagionato, affumicato e sotto olio. Fresco è perfetto se gigliato oppure se unito a una freschissima insalata estiva.

Articolo di Marinella Chiorino

Foto di Ugo Negrini 

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