Lunedì 27 marzo (ore 20.30) presso il Teatro Carcano di Milano Carlo Verdone in Le mie canzoni.
Nell’ ambito dei lunedì per pensare e dialogare; iniziativa del Teatro Carcano fortemente voluta e ideata da Lella Costa e da lei battezzata Follow the Monday, iniziativa che ha trovato un forte riscontro da parte del pubblico di questo teatro, va in scena “Le mie canzoni” un talk con Carlo Verdone e il critico musicale Ernesto Assante .
Carlo Verdone, attore e regista, noto al grande pubblico come ben sappiamo, si cimenta in questa esperienza teatrale; torna in realtà al teatro da dove ha iniziato e prova a dialogare tra parole e musica; un meraviglioso intreccio che prende il nome di canzone .
Un dialogo con cui Carlo Verdone condividerà con lo spettatore il racconto della sua vita, della sua arte attraverso le canzoni che l’hanno attraversata. Ripercorrerà momenti personali di fatica creativa, di passioni, sentimenti, sogni e visioni.
Storie personali legate a semplici canzoni, ma che in realtà nascondono molto altro sono il filo conduttore di questo spettacolo. Un intreccio di sentimenti di emozioni che il critico Ernesto Assante proverà a districare insieme a Carlo Verdone.
Durante tutto questo percorso lo spettatore avrà modo di conoscere il lato umano di Verdone, un’immagine diversa da quella nota al grande pubblico che rivela anche fragilità grande sensibilità; quel qualcosa che scaturisce dall’ascolto di una canzone. Emozioni che solo la musica è in grado di sollecitare.
Carlo Verdone è sempre stato molto discreto nel raccontarsi e nel raccontare episodi della sua vita non si è mai esposto se non sotto il profilo puramente artistico. Con “Le mie canzoni” ha sentito il bisogno di avvicinarsi al suo pubblico mostrando un lato diverso del suo io; ha avvertito l’urgenza di condividere con chi lo ha seguito in tutti questi anni una parte più intima di se con l’aiuto delle canzoni e la mediazione di Assante.
Carlo Verdone sarà al teatro Carcano di Milano solo lunedì 27 marzo. Da non perdere per chi è interessato a condividere con lui questa esperienza introspettiva.
Articolo di: Ugo Negrini