Per la prima volta in Italia lo spettacolo del Cirque du Soleil “KURIOS – CABINET OF CURIOSITIES” a Roma (Tor di Quinto) dal 21 marzo al 29 aprile e a Milano (Piazzale Cuoco) dal 10 maggio al 25 giugno.
Descrivere questo spettacolo è impossibile tante sono le suggestioni, le idee, lo stupore per una scatola che si apre per non chiudersi mai nemmeno al termine dello show tante sono le meraviglie che accadono innanzi ai nostri occhi. Scene, controscene, colpi di scena, acrobazie, magia, bravura tutto rendono questo show tra i più incredibili.
Rachel Lancaster Direttore artistico dello show afferma che tutto è nato con l’idea della storia per poi comprendere quali fossero i migliori numeri da inserire. Sono stati scelti i numeri acrobatici che meglio sottolineassero il viaggio da compiersi e su quelli il team di acrobati si è messo al lavoro. Questo per far in modo che lo spettacolo sia fruibile da ogni tipologia di spettatore e di ogni fascia d’età.
Scorriamo qualche numero di questo show che vede come partner italiani Show Bees e Vivo Concerti (www.vivoconcerti.com e www.showbees.it).
KURIOS – Cabinet of Curiosities
KURIOS – Cabinet of Curiosities è la 35° produzione del Cirque du Soleil dal 1984, ha un cast di 49 artisti provenienti da 17 paesi diversi. Circa il 60% degli artisti ha già lavorato con il Cirque du Soleil in precedenza. Per questa produzione sono stati realizzati oltre 8000 costumi e 426 oggetti di scena.
Per realizzare l’abbigliamento dell’Uomo Fisarmonica, il costumista ha trascorso un’intera settimana cucendo all’interno del costume.
La mano meccanica pesa 340 kg e misura in metri 4,5 x 2.
100 sono stati i costumi creati per vestire il cast.
426 sono gli oggetti di scena nello spettacolo, la più grande quantità rispetto a qualsiasi altra produzione nella storia del Cirque du Soleil.
86 camion trasportano quasi 2.000 tonnellate di attrezzature.
I 122 membri del tour provengono da 27 paesi diversi. Alcuni sono in tournée con il Cirque du Soleil da più di 15 anni.
3 artisti, quando il tempo lo permette, salgono sul tendone e salutano gli ospiti dall’alto suonando musica e recitando. Questa è la prima volta che il Cirque du Soleil presenta una performance di benvenuto in cima al tendone prima dell’inizio dello spettacolo. Gli ospiti hanno così un assaggio dell’esperienza KURIOS non appena entrano nello chapiteau.
250 ore circa ha impiegato il team di produttori di oggetti di scena per costruire la pancia rotonda di sig. Microcosmos.
Tutti gli artisti sono responsabili del proprio trucco ad ogni spettacolo, operazione che può richiedere da 40 minuti a 2 ore.
Ma veniamo ai personaggi di questo spettacolo che al team creativo, composto da 17 persone, vede al timone da Guy Laliberté e Jean-François Bouchard.
IL CERCATORE – Padrone di casa, il Cercatore è un umanista tanto ingenuo quanto ingegnoso, con innocenza infantile, crede in un mondo invisibile dove risiedono le idee più folli e i sogni più grandiosi. Scoprirà che le meraviglie sono a disposizione di chi si fida del proprio intuito e della propria immaginazione.
I CURIOSISTANI – Sono gli abitanti di un paese immaginario chiamato Curiosistan e si presentano nel mondo del Cercatore per attivare la sua immaginazione.
SIG. MICROCOSMOS Una figura autoritaria, il signor Microcosmos è il leader del gruppo. Questo tipo serio è l’incarnazione del progresso tecnologico; il suo mondo è solido, rappresentato dal treno a vapore e dalle strutture edilizie massicce: la Torre Eiffel e il Grand Palais. È un pianeta che sfreccia su rotaie, corre e si muove nel proprio ecosistema autonomo e autosufficiente. Avanti a tutto vapore!
NICO – L’UOMO FISARMONICA Il perfetto tuttofare, Nico è un po’ timido, impacciato ed estremamente sensibile. Il costume a forma di fisarmonica gli permette grande flessibilità nei movimenti, può diventare molto piccolo oppure altissimo, arrivando a guardare tutti negli occhi.
KLARA E IL TELEGRAFO DELL’INVISIBILE Klara può ricevere onde alfa girando sui talloni e puntando la “gonna antenna” in varie direzioni. Ha un linguaggio tutto suo e incarna l’ossessione per le telecomunicazioni che l’uomo aveva durante l’età d’oro delle ferrovie, quando furono inventati il telegrafo e il grammofono.
IL KURIOS Poiché c’è così tanto lavoro da fare prima che il suo sogno diventi realtà, il Cercatore si circonda di una brigata di assistenti tra cui Kurios Winch e Kurios Plunger, due bizzarri robot costruiti con scarti e parti riciclate dallo stesso Cercatore. Sono creature imperfette e disfunzionali, hanno un forte odore di metallo e pelle e l’immaginazione sfrenata del loro inventore.
Le camere delle meraviglie sono gli antenati dei musei, note anche come camere dello stupore nell’Europa rinascimentale. Aristocratici, membri della classe mercantile e primi praticanti della scienza, crearono collezioni di cimeli storici, opere d’arte, misteriosi souvenir di viaggio o artefatti. Sono luoghi dove accanto al reperto storico vi è l’oggetto impossibile o misterioso che accende la nostra fantasia.
Ma quali atti compongono questo straordinario spettacolo?
Attenzione! Se non volete perdere la sorpresa andate direttamente sotto dove parliamo di scenografia e costumi.
CAOS SYNCHRO 1900 – Una locomotiva entra nella stazione ferroviaria e fa scendere un gruppo variopinto di passeggeri provenienti dal XIX secolo: artisti, acrobati, un giocoliere, percussionisti e ballerini nei loro abiti migliori. In una fusione di acrobazie, percussioni e coreografie, creano all’interno della camera delle meraviglie un ambiente festoso che trasmette libertà e fascino.
CARILLON DUO – Un uomo forte e una bambola dal viso di porcellana, risvegliati da una scarica elettrica, emergono dal loro carillon e prendono vita. I due artisti si arrampicano in cima a un apparato posizionato a quasi 4 metri da terra. In un numero basato sulla fiducia reciproca, l’uomo forte si trasforma in un trapezio umano e lancia la sua partner in aria, dove lei esegue acrobazie sempre più complesse.
BICICLETTA AEREA – Un’acrobata salta sulla sua bicicletta sospesa a mezz’aria e, sfidando la forza di gravità, assume, una dopo l’altra, pose plastiche: sul manubrio o sulla ruota, tenendosi solo con un piede o con un braccio. Si accomoda persino sul sellino, mani sul manubrio e piedi sui pedali… ma lei e la sua bici sono a testa in giù!
CIRCO INVISIBILE – Uno strano direttore circense dirige un circo in miniatura con artisti invisibili. Dall’altalena ai tuffi dall’alto, passando per il monociclo su una corda tesa, gli spettacoli si materializzano tutti nelle nostre menti grazie alla pura potenza degli effetti visivi e sonori: un cenno poetico e comico alle tradizionali arti circensi.
CONTORSIONISMO – Quattro creature degli abissi, che incarnano anguille elettriche all’interno della camera delle meraviglie del Cercatore, prendono vita in questa performance di contorsionismo sorprendente, veloce e fluida. Le artiste che eseguono questo numero danno vita una serie di incredibili piramidi e fantastiche figure a un ritmo sorprendente,
usando la Mano Meccanica come piattaforma.
MONDO CAPOVOLTO – Gli ospiti della cena sono sbalorditi dai poteri telecinetici di uno dei commensali che è in grado di far muovere un lampadario sospeso sopra le loro teste. Un altro ospite lo sfida, impilando sedie nel tentativo di raggiungere il lampadario. All’improvviso, il gruppo si rende conto che il loro esatto doppio esiste in un universo parallelo, proprio sopra di loro dove si sta svolgendo la stessa scena… ma sottosopra! In questo originale atto di bilanciamento della sedia, si sfideranno l’uno contro l’altro attraverso imprese di ingegnosità e audacia per raggiungere i propri fini.
ROLA BOLA – Un impavido aviatore, esperto nella disciplina della rola bola, effettua un atterraggio morbido e aggraziato sul suo piccolo aereo a elica, che utilizzerà come piattaforma per il suo numero. Appoggiato sull’apparecchio che oscilla come un pendolo, al di sopra di un’imponente struttura instabile, fatta da cilindri e assi sovrapposti, l’artista è alla ricerca dell’equilibrio perfetto: un’impresa incredibile che richiede una straordinaria capacità.
ACRO RETE – Sopra un vasto oceano, le creature sottomarine piroettano, saltano e rimbalzano su una rete che copre l’intero palco. La loro performance street-style si mixa con le tecniche pure del trampolino. La rete è posizionata in modo che gli artisti in piedi sulla superficie possano usare le gambe per modulare l’ampiezza del movimento di rimbalzo, creando a volte un effetto fionda che spinge i compagni quasi in cima al tendone.
ATTO COMICO – Un solo artista in scena, si avventura tra il pubblico per cercare la sua compagna di sketch. Una volta scelta, la invita a “entrare” nel suo mondo. Tenterà di sedurla ma verrà interrotto prima da un pappagallo poi da un tirannosauro rex e infine da un gatto.
CINGHIE AEREE – Protagonisti del numero sono i “gemelli siamesi” che sospesi in aria grazie a delle cinghie, volano in alto sopra il palco riuscendo a realizzare una complicata coreografia fatta di figure acrobatiche sensazionali. I due artisti, per rendere il tutto ancora più spettacolare, “spezzano” la coppia e si librano anche singolarmente ad altezze impressionanti dove si incrociano eseguendo figure sincronizzate che richiedono un tempismo impeccabile.
YO-YO – Questo maestro del tempo fa girare i suoi yo-yo (trasformati in orologi da tasca) in tutte le direzioni, accelerando e rallentando il tempo a suo piacimento. Maneggia abilmente i piccoli oggetti alla velocità della luce, facendo persino roteare due yo-yo contemporaneamente come se fossero le lancette di un orologio.
BANQUINE – Un gruppo di 13 artisti esegue sequenze spettacolari di acrobazie perfettamente sincronizzate e piramidi umane che mettono in mostra l’incredibile agilità del corpo. Oltre a stare in piedi in tre o quattro, ognuno sulle spalle dell’altro, gli artisti si librano nell’aria dove fanno evoluzioni e si incrociano su tre livelli, a terra, invece, si spostano su un monolite posizionato al centro del palco, e tra il pubblico.
TEATRO DI MANI – In questo momento intriso di semplicità e poesia, un artista usa solo le sue dita per raccontare una storia che viene filmata e proiettata, in tempo reale, su una mongolfiera che funge da schermo. Il finale dell’avventura dei minuscoli personaggi si svolge tra il pubblico!
La scenografia colloca lo spettatore in un luogo ben definito: la camera delle meraviglie di un Cercatore, pieno di oggetti insoliti raccolti durante i suoi viaggi. Ambientato in quello che si potrebbe definire un retro-futuro, l’impianto scenico fa numerosi riferimenti all’inizio della rivoluzione industriale avvenuta durante il XIX secolo, senza esserne vincolato però. “È come se Jules Verne incontrasse Thomas Edison in una realtà alternativa, fuori dal tempo” spiega lo scenografo Stéphane Roy.
In questo universo parallelo, è il motore a vapore e non il motore a combustione interna a regnare sovrano. Il set evoca l’inizio dell’era dell’industrializzazione, ma è come se la scienza e la tecnologia si fossero evolute diversamente e il progresso avesse assunto una dimensione più umana. Lo spazio della performance è dominato da due strutture chiamate “camere”; una esplora il tema del suono e l’altra il tema dell’elettricità. Costruite dal Cercatore, utilizzando scarti e pezzi raccolti nel tempo, le due grandi torri servono anche come “sensori d’onda” realizzati con componenti vari come grammofoni, vecchie macchine da scrivere, lampadine elettriche e turbine. In realtà questi oggetti sono stati recuperati dalle discariche ed in seguito smontati, amalgamati e uniti tra loro attraverso tubi e condotti. Le due camere delle meraviglie sono collegate tra loro attraverso l’arco principale – un altro sensore di onde – che domina il palco.
L’apertura al centro, in fondo alla scena, ricorda l’imboccatura di un tunnel ferroviario che attraversa una montagna; è principalmente da qui che gli artisti entrano ed escono dalla scena e che le attrezzature e gli oggetti vengono portati dentro e fuori dal palco. Lo spettacolo è un omaggio alla fantasia e alla curiosità. Questo mondo meccanico alternativo celebra l’unione di oggetti preesistenti. “Tutti questi oggetti – la tromba, la macchina da scrivere – hanno una loro storia ed è dalla loro associazione che emerge un nuovo significato”, dice Roy. “Un’ulteriore prova che il tutto è maggiore della somma delle sue parti.”Per dare maggiore enfasi alle performance, ogni atto dello spettacolo è presentato su una struttura indipendente – un modulo o una costruzione – integrati nella scenografia.
Il palco è stato abbassato di 35 cm circa ed è stata installata una sponda tutt’intorno (la sponda è una passerella rialzata larga circa 60 cm su cui sono installate due rotaie per il trasporto di vari oggetti di scena). Presentati nelle loro strutture separate e distinte, gli atti dello spettacolo rappresentano le curiosità che prendono vita all’interno del laboratorio del Cercatore. Durante l’atto del “Carillon Duo”, ad esempio, un gigantesco scrigno di pelle si apre per rivelare, ricoperti di sontuosi cuscini marocchini, due personaggi che sembrano bambole meccaniche. Altro esempio: gli artisti delle cinghie aeree si esibiscono su una gigantesca “goccia di mercurio” realizzata interamente in fibra di vetro e ricoperta di foglie d’argento.
Un giusto tributo al potere dell’immaginazione umana, i costumi di KURIOS – Cabinet of Curiosities sono il risultato di un’esplorazione visiva degli inizi della scienza, delle scoperte e delle invenzioni che portarono alla rivoluzione industriale del XIX secolo – dalla locomotiva a vapore, all’energia elettrica per arrivare alle onde elettromagnetiche. Incarnano e celebrano i progressi ma in un mondo immaginario e parallelo. Mentre i riferimenti visivi possono sembrare evidenti, i personaggi e i costumi dello spettacolo, curiosi ma familiari, trasportano il pubblico in un tempo sospeso tra passato e futuro, in una realtà alternativa, come se la scienza si fosse evoluta senza giungere al motore a combustione interna ma come se l’età d’oro del motore a vapore fosse continuata, ininterrotta.
I costumi dei Visitatori di un altro mondo (sig. Microcosmos, Klara e Nico) sono il risultato di insolite mescolanze e bizzarre associazioni come, ad esempio, l’abbigliamento degli Assistenti del Cercatore (i Kurios) – strani personaggi metà umani e metà meccanici, costruiti con scarti e parti riciclate dal loro ingenuo e ingegnoso creatore. Il costumista Philippe Guillotel ha esplorato forme insolite che hanno affinità con i costumi Bauhaus o con “Ubu re” di Alfred Jarry, per creare personaggi sorprendenti e spesso divertenti. Guillotel ha scelto cinque o sei materiali principali che ha ampiamente utilizzato in tutte le forme possibili. Ad esempio, alcune parti dei costumi dei Viaggiatori e la parte superiore del costume dell’Uomo Fisarmonica sono realizzate con un materiale elasticizzato a cui è stata aggiunta una lamina di metallo. Questo materiale comodo e lavabile rende facile creare ecopelle molto realistica. Le immagini sul tessuto jersey di poliestere metallizzato sono in realtà foto stampate utilizzando una tecnica chiamata sublimazione, che fissa le immagini nelle fibre del materiale.
Durante l’atto del “Carillon Duo”, i costumi indossati dai due “ballerini meccanici” che emergono dalla scatola come gioielli Fabergé ricordano una coppia di bambole di cera. Il taglio si ispira ai primi abiti sportivi e ai costumi da circo vintage. I materiali, invece, sono piuttosto moderni e molto sofisticati (un effetto simile al velluto con applicazioni in ecopelle color oro). I costumi dell’atto “Acro Rete” sono un’allusione al modo in cui il regista Georges Méliès immaginava i marziani; da qui le squame così come la pinna e la coda di pesce. Lo specialista di rola bola indossa un soprabito traslucido color acqua. Il tessuto ricorda le prime plastiche come la bachelite e il rhodoid (rodovetro). La sola pancia di sig. Microcosmos pesa poco più di 20 chili e ha i suoi sistemi indipendenti per l’illuminazione e la ventilazione.
Una menzione particolare a Eleni Uranis (Make up designer) e alla “11:11 Clown Wodoo Band” che ci accompagna in questo strabiliante viaggio con la musica da loro eseguita.I biglietti sono disponibili su www.ticketone.it
Articolo di: Luca Ramacciotti
Credito fotografico Mathew Tsang