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Dal ristorante allo shopping: su cosa (non) risparmiano gli italiani

Dal ristorante allo shopping: su cosa (non) risparmiano gli italiani. L’aumento generalizzato dei prezzi ha costretto molti italiani a modificare il proprio stile di vita. Ed ecco che, per arrivare a fine mese, bisogna fare delle rinunce.

Di conseguenza, alla luce degli ultimi eventi, le abitudini di risparmio degli italiani sono molto cambiate. Uno studio sull’argomento condotto dalla società fintech Revolut ha svelato su cosa tendono a risparmiare e a cosa invece non sono disposti a rinunciare.

Grafica Divina

Meno oggetti superflui e bollette: su cosa economizzano gli italiani

Il sondaggio, condotto su un campione di 1.000 italiani, ha rivelato che oltre il 72% delle persone (delle quali il 76% sono donne e il 68% uomini) oggi acquista meno oggetti superflui, mentre il 57% cerca di risparmiare su luce, gas e spostamenti (59% donne, 55% uomini).

Allo stesso tempo, stanno cambiando anche le modalità e gli strumenti usati per risparmiare. Il 28% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che in futuro scaricherà un’app per monitorare le proprie spese (soluzione già utilizzata dal 29% dei giovani tra i 25 e i 34 anni). Per il risparmio diretto sui costi energetici, invece, sempre più persone hanno iniziato a sfruttare gli strumenti di confronto delle tariffe online, che aiutano a scoprire quali sono le offerte di energia elettrica più convenienti, per esempio. Tra il 2018 e il 2022, gli utenti che hanno iniziato ad affidarsi a questi strumenti sono aumentati del 10%, passando dal 26,8% al 36,2%.

Per tenere sotto controllo le uscite, inoltre, tra le spese a cui gli italiani si dicono pronti a rinunciare ci sono anche gli abbonamenti in palestra o in piscina, gli abbonamenti TV, i biglietti per il cinema o per la partecipazione a mostre ed eventi culturali, i trattamenti di bellezza e alcuni device tecnologici considerati non indispensabili.

Le spese irrinunciabili degli italiani

Secondo lo stesso sondaggio, il 63% degli italiani non può assolutamente fare a meno dei viaggi, con una percentuale che raggiunge il 66% tra i giovani dai 18 e i 24 anni. Quasi la metà degli intervistati, invece, non può rinunciare ad andare al ristorante (49%), ad acquistare una buona bottiglia di vino o a fare shopping (48%). Ma tra le spese accessorie a cui gli italiani non vogliono proprio rinunciare ci sono anche alcuni “brutti vizi”, come le sigarette, i gratta e vinci e i biglietti della lotteria.

Crisi e caro vita, ma gli italiani rimangono ottimisti

L’inflazione nel 2022 ha raggiunto il valore più alto dal 1985, e anche se ha inevitabilmente spinto alla prudenza tantissimi italiani, i consumi non si bloccano. Nonostante la recente pandemia, la guerra in Ucraina e il carovita, infatti, l’indice di fiducia generale resta nella media (circa il 42% degli intervistati).

I cittadini meno pessimisti e timorosi per la situazione, in generale, si dicono convinti che la propria situazione personale tenderà a migliorare nei prossimi sei mesi. Come si è visto, però, cambiano le priorità di spesa: prima vengono soprattutto i bisogni quotidiani, mentre i grandi acquisti, come arredamento ed elettrodomestici, sono solo rinviati.

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