Propaganda in my eyes. Nuovo singolo, nuovo cambio di rotta per SOLO che, dopo aver toccato l’elektronische musik con “Stati emozionali” passando per la psichedelia di “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” e l’indie pop di “Something (you don’t need)”, torna con un brano di pura furia grunge primigenia: “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”. «Quando ho scritto “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)” avevo in mente i Nirvana di “Bleach”, un album sporco e violento, direttamente ispirato dal sound e dallo stile dei Mudhoney, essenziale e diretto». “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”, infatti, a differenza degli altri brani di SOLO, è un brano ridotto all’osso, senza troppe sovraincisioni: chitarra, basso e batteria. (Se non si considera un piccolo “esperimento” sulla coda del brano) «Nei brani pubblicati fino ad ora avevo sperimentato molto in studio, sovraincidendo decine e decine di tracce, per creare tappeti sonori e contrappunti fra gli strumenti. Per “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”, data la natura del brano, ci voleva qualcosa di più essenziale. L’unica sovraincisione che mi sono concesso è stato il basso. Ce ne sono 3 sovrapposti, trattati ognuno in maniera diversa: uno clean, uno passato dentro un Soul Food, l’altro in un Big Muff. Insomma, l’Electro Harmonix mi ha dato una grande mano. Alla fine del brano, invece, c’è un doppio “assolo” di batteria (due batterie sovraincise, una delle quali distorta, idea di Edoardo Di Vietri, che nel suo Hexagonlab Studio mi dà una mano con i mixaggi)». Il brano, nato inizialmente per un altro progetto di SOLO, i M.i.B., ha avuto un’evoluzione nel tempo, anche e soprattutto grazie all’apporto del batterista David Garofalo.
Propaganda in my eyes, again (you’re erased)
«La mia idea iniziale era quella di realizzare un brano più cadenzato, con una ritmica dimezzata e martellante, ripetitiva, più rivolta ad alcune produzioni grunge. Consegnate le tracce a David gli spiegai la mia idea ma, una volta tornato nel suo studio, mi trovai di fronte a un brano di pura furia punk: devastante! Sono molto contento che non abbia dato ascolto alle mie indicazioni, perché è riuscito a tirare fuori un’energia unica, trasformandolo in un brano da pogo selvaggio!».
“Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”, come si intuisce dal titolo, è un brano che punta il dito contro la propaganda, di qualsiasi genere, sia quando palese, sia quando mascherata da buoni propositi; quella propaganda che ci spinge verso l’odio fazionistico senza concederci la possibilità di interrogarci su ciò che crediamo di credere e, soprattutto, su ciò che credono di credere quelli che ci vengono fatti percepire come nostri antagonisti.
«“Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā”. Ancora oggi, ad anni ‘20 inoltrati, siamo soggetti alla propaganda di regime. Non un regime politico, ma economico. Il sistema ci ha spinto, di nuovo, a dividerci in due fazioni, rappresentate, questa volta, da “sovranisti” e “progressisti”. Il problema è che spesso, e da entrambe le parti, ci si limita a ripetere concetti senza realmente capirli nel profondo, senza riuscire a collocarli all’interno di un discorso più ampio, senza capire che, anche quando una cosa sembra giusta, non è detto che lo sia nell’applicazione che ci viene proposta dall’alto: propaganda anti-immigrati/giustificazione aprioristica di qualsiasi politica sull’immigrazione; teorie che negano i cambiamenti climatici/ecologismo usa-e-getta a favore del capitale; politiche economiche populiste/odio verso i percettori di debito di cittadinanza; razzismo-sessismo/accettazione cieca di qualsiasi iniziativa inclusiva di facciata; ecc… ecc…
Diventa tutto moda; tutta apparenza, zero sostanza: sbraitiamo di cose (fin quando è il topic del giorno) di cui non sappiamo nulla, perché nessuno si prende la briga di approfondirle; e a nessuno interessa realmente parlarne, se non per narcisismo, per sottolineare agli altri la propria presenza, nel fallimentare e imbarazzante tentativo di ergersi al di sopra degli altri, forte dell’appoggio di chi condivide i suoi stessi pensieri eterodiretti.
L’importante è dare contro l’altra fazione, con odio, con totale mancanza di empatia. “Peace, love, empathy”, scrisse Kurt Cobain: dobbiamo lavorarci ancora. Non siamo in grado di capire le motivazioni dietro i gesti altrui, per quanto possano sembrarci vili e incivili, o per quanto possano sembrarci esagerati e lontani dalla realtà in cui viviamo, ed è questa la cosa più spaventosa. Non siamo in grado ci capire che le scelte che siamo convinti di prendere in autonomia sono, in realtà, influenzate da messaggi veicolati.
E, intanto, la “lotta di classe” non è più verticale, popolo contro padroni, ma orizzontale: popolo contro popolo. Il fine è quello di dividerci e renderci più deboli, psicologicamente, emotivamente, in modo da trasformarci in perfetti consumatori passivi: una persona triste e depressa è più facilmente tendente all’acquisto compulsivo». Scritto da SOLO e diretto da Walter Di Bello presso gli spazi della Marticana, a Marina di Camerota, in provincia di Salerno, e con interprete il bartender Fabio Cusati, al brano si accompagna un video che riprende gli stessi concetti espressi nel brano, ma in nuova forma. «Sono molto affascinato dal mondo della cucina e, quindi, anche del bartending. Per il video di “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)” ho immaginato la società come un ottimo bartender, che sa miscelare la giusta dose di impulsi da servire alle masse per poterle più facilmente soggiogare. Ho inventato dei finti brand di bevande dandogli dei nomi precisi, tutti che rimandano a determinati atteggiamenti che siamo spinti ad assumere o sensazioni che ci vengono fatte percepire. E così, il JOIN US è composto da You are nothing, We are strong, Lack of empathy e Hate ‘em!, mentre il WHAT WE SAY IS JUST da You are smart, They’re ignorant, Lack of empathy e Hate ‘em!. Infine, il BUY IT!, un cocktail per tutti, è composto da Be blind, Don’t think e Trust us: ALLA SALUTE!». “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)” anticipa l’uscita dell’album “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)”, in uscita nel 2023.