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Teatri Vi.Vi. al via gli abbonamenti

In vendita gli abbonamenti itineranti alla Rete Teatri Vi.Vi., otto teatri di Vicenza e provincia, un palcoscenico diffuso e inclusivo.

Teatri Vi.Vi. al via gli abbonamenti

Passata la boa dei due lustri, la rete Teatri Vi.Vi. si ripresenta al suo pubblico con il nuovissimo abbonamento itinerante per la stagione artistica 2022-2023, un’opportunità unica per gli spettatori dell’”area vasta” del vicentino. La rete, esperienza virtuosa diventata buona pratica nell’ambito dello spettacolo dal vivo in Veneto, è nata nel novembre del 2011 e riunisce i teatri pubblici degli 8 Comuni più importanti della Provincia di Vicenza, partendo dal capoluogo, con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza a fare da capofila della Rete e i teatri di Arzignano, Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina, Schio e Thiene, aggregati nel tempo, impegnati a fornire una programmazione di qualità, nell’ambito della prosa e della danza, assecondando l’identità culturale di ciascuna realtà territoriale ed evitando sovrapposizioni nella programmazione. Il progetto comune non è solo una semplice somma di individualità, quanto piuttosto il tentativo di creare una comunità diffusa tra il pubblico, promuovendo la consuetudine a frequentare luoghi di cultura diversi, favorendo l’aggregazione e le conoscenze trasversali. Dopo l’esperienza della pandemia, il pubblico può tornare a teatro con fiducia, come dimostra la platea diffusa e fidelizzata degli spettatori della Rete Teatri Vi.Vi..

Grafica Divina

Per la nuova stagione 2022-2023, partita recentemente nei singoli teatri, la Rete Teatri Vi.Vi. propone come strumento di sintesi e portabandiera della sua identità comunitaria, un abbonamento personalizzato – al costo di 30 euro – composto di 3 spettacoli di prosa e danza in teatri diversi scegliendo i titoli tra i 24 resi disponibili dalle differenti programmazioni, in vendita a partire da giovedì 15 dicembre alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza e online sul sito tcvi.it. Gli spettacoli tra cui scegliere per comporre l’abbonamento, sono in programma da gennaio ad aprile 2023, i nomi degli artisti sono, tra gli altri, quelli di Francesca Reggiani, Giuseppe Cederna, Remo Girone, Fabio Troiano, Gabriele Vacis, Stivalaccio Teatro, Michele Placido, Anna Foglietta, Luigi Lo Cascio, Lella Costa per la prosa, mentre per la danza si va dalla compagnia Evolution Dance Theater, con i suoi numeri acrobatici, ricchi di giochi di luce ed effetti speciali (Blu Infinito), alle suggestioni oniriche dal sapore tribale del coreografo Fabrizio Favale e del suo gruppo Le Supplici (Alce), per giungere all’eleganza sublime della danza narrativa della coreografa lituana Anželika Kholina (La Dama di Picche, in prima nazionale).

Se la danza spazia come varietà di modalità espressive, anche il teatro non è da meno, con spettacoli che attingono alla commedia brillante (Gatta Morta) o all’ispirazione cinematografica (Tre uomini e una culla, Le nostre anime di notte); ma la programmazione congiunta presenta anche i grandi titoli del repertorio (Così è se vi pare, Zio Vanja, La bottega del caffè) o spettacoli dai connotati di forte impegno civile (Il cacciatore di nazisti, L’anello forte, Ezra in gabbia o il caso di Ezra Pound), e ancora “meditazioni” sul cambiamento climatico (Storie d’acqua). Sono proposti inoltre titoli che rimandano a mondi culturali distanti nel tempo, come l’epopea (Gilgamesh. L’epopea di colui che vide tutto), il dramma classico (Supplici), la tradizione della commedia dell’arte (Arlecchino muto per spavento), per arrivare alla contemporaneità con incursioni nel teatro di evocazione di Giorgio Gaber o nel teatro pop dei Miracoli Metropolitani. Una grande varietà di proposte, un cross over di generi e stili, per permettere allo spettatore di costruire un abbonamento davvero personalizzato e diversificato nelle scelte culturali.

Un altro strumento di fidelizzazione, ormai consolidato, è rappresentato dalla Card Teatri Vi.Vi.,disponibile a richiesta per gli abbonati delle stagioni, che consente un accesso agevolato agli spettacoli di prosa e danza degli altri teatri: ci si abbona alla stagione del teatro di una Città, ma si ha la riduzione per i biglietti degli spettacoli negli altri teatri (uno sconto pari a circa il 10% del valore del biglietto). A livello informativo la programmazione della rete Teatri Vi.Vi. è presente sul sito www.teatrivivi.it per consultare in sequenza cronologica il cartellone comune, ma anche il programma artistico dei singoli teatri della Rete, con i riferimenti alle diverse biglietterie per l’acquisto dei biglietti.

Un altro strumento di promozione e comunicazione sull’attività della Rete è rappresentatodalla brochure che contiene la programmazione comune, che sarà disponibile nelle biglietterie dei diversi teatri, che riporta nello strumento cartaceo, in sintesi, quanto presentato nel sito. In ambito social la rete è attiva sulla piattaforma Facebook.

La rete Teatri Vi.Vi. (Vicenza e provincia) riunisce la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, capofila della rete, il Ciclo degli Spettacoli Classici al Teatro Olimpico del Comune di Vicenza, Operaestate Festival e il Teatro Remondini del Comune di Bassano del Grappa, il Teatro Comunale di Lonigo, la Fondazione Teatro Civico di Schio, il Teatro Comunale di Thiene, il Teatro Mattarello del Comune di Arzignano, il Comune di Montecchio Maggiore con il suo storico Teatro Sant’Antonio (attualmente in ristrutturazione e quindi con la programmazione spostata al Teatro San Pietro) e il Comune di Noventa Vicentina con il Teatro Modernissimo. La rete si avvale stabilmente della partecipazione del Circuito Regionale multidisciplinare Arteven; è sostenuta dalla Regione del Veneto e dalla Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank, da sempre punto di riferimento per le attività culturali nel territorio della provincia di Vicenza.

A partire dal nuovo anno entra a far parte dei sostenitori della Rete, Viacqua, la società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato in 68 Comuni della provincia, con un progetto speciale sui temi dell’importanza dell’acqua e delle risorse naturali, un laboratorio di movimento per bambini e ragazzi realizzato in partnership con il Festival Danza in Rete.

Teatri Vi.Vi. negli anni ha lanciato molte buone pratiche per lo spettatore, per accrescere la conoscenza di luoghi teatrali diversi da quelli abituali e offrire ai giovani under 35 condizioni agevolate di accesso nei teatri, mentre per tutti gli abbonati alle stagioni ha reso disponibile l’ingresso negli altri teatri con una scontistica dedicata; ma ha anche stimolato l’approfondimento scientifico, come testimonia una tesi di laurea recentemente discussa all’Università Ca’ Foscari di Venezia (laurea in conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali), che ha fatto diventare la Rete una case history a tutti gli effetti: “Rete Teatri Vi.Vi. – Un esempio di alleanza strategica fra teatri”. Discussa dal vicentino Marco Faccin, relatore il prof. Federico Pupo, la tesi affronta dopo un’attenta analisi del contesto e delle tipologie di aggregazione dei diversi attori culturali, il tema delle alleanze strategiche e di come “le progettualità in rete e i partenariati siano strumenti fondamentali per lo sviluppo sociale, economico e culturale dei territori e quanto, al contrario, i silenzi tra le realtà, i protagonismi e la competizione ‘per principio’ portino a una mentalità provinciale che soffoca qualunque tentativo di innovazione e progresso”. Un abstract del lavoro è disponibile sul sito www.teatrivivi.it

La Rete Teatri Vi.Vi. – uno dei pochi esempi in territorio nazionale di rete provinciale di teatri comunali – testimonia ancora una volta una piccola storia di grande valore: l’esigenza del confronto e del coordinamento tra gli operatori del mondo dello spettacolo dal vivo della nostra “area vasta” vicentina, auspicando la necessità di una governance anche a livello regionale, con la precisa volontà di creare spazi condivisi in grado di creare comunità e buone pratiche. Sicuramente un punto di partenza, e non di arrivo.

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