Dopo un’intensa tournée di oltre 120 date in tutta Europa, Pippo Pollina torna in Italia con le canzoni del suo nuovo album Canzoni segrete, il 24° dell’intensa carriera del cantautore palermitano, di stanza a Zurigo da oltre 30 anni.
Canzoni segrete (uscito il 7 gennaio 2022 per Jazzhaus records e Storie di Note), il primo disco di Pollina ad essere entrato nelle classifiche di vendita di 4 Paesi europei contemporaneamente (Svizzera, Austria, Germani e Italia), è un album che racconta le riflessioni di un poeta, stati d’animo – a volte anche molto intimi – trasposti in versi e melodie.
Canzoni segrete è il nuovo album di Pippo Pollina
Il cantautore continua a narrare in musica sogni, speranze, delusioni, attraverso 14 brani che mostrano un artista maturo, nel bel mezzo di una ricerca personale e che continua ad affrontare nuove sfide. Senza mai dimenticare l’impegno civile che da sempre costituisce un tratto distintivo del suo progetto artistico-musicale.
Questo album si è trasformato in un progetto che ha profondamente sfidato Pippo Pollina come compositore e poeta, ma anche come pensatore, musicista e arrangiatore.
Un progetto musicale ambizioso, un album maturo e coerente, che Pippo ha portato in scena dall’inizio del 2022 con più di 120 concerti in tutta Europa (oltre che in Italia e Germania, anche in Austria, Svizzera e Lussemburgo).
Nell’ambito di questi concerti, oltre alle canzoni inedite del nuovo album, saranno proposte anche alcune fra le più significative del vastissimo repertorio di Pollina.
Con Pollina sul palco l’ensemble del Palermo Acoustic Quintet: Fabrizio Giambanco (batteria), Mario Rivera (basso), Gianvito Di Maio (tastiere), Roberto Petroli (sax e clarinetto) ed Edoardo Musumeci (chitarre).
Le 4 date italiane saranno accompagnate da Convegni legati al trentennale delle stragi e degli attentati di mafia del 1992 e 1993, dal titolo La mafia trent’anni dopo le stragi. Le verità nascoste e quelle rivelate, a cui parteciperanno, insieme a Pippo Pollina, dei personaggi, donne e uomini, di grande valore e conoscenza degli argomenti trattati. Magistrati, giornalisti, persone di rilievo della politica e della società civile.
28 novembre, Milano, Spazio Teatro 89
Convegno: 29 novembre, Casa della Memoria (17,30)
30 novembre, Reggio Emilia, Cinema Rosebud
Convegno: 30 novembre, Centro Sociale Rosta Nuova (16,30)
1 dicembre, Roma, Auditorium Parco della Musica
Convegno: 1 dicembre, Casa del Jazz (17,00)
2 dicembre, Avezzano, Teatro dei Marsi
Convegno: 2 dicembre, Castello Orsini (17,00)
(info e prevendite su www.pippopollina.com)
Fra i nomi di prestigio che parteciperanno ai convegni in programma ricordiamo Giuliano Turone, Leoluca Orlando, Attilio Bolzoni, Alberto Nobili, Danilo Chirico, Don Tonio Dell’Olio, Stefania Pellegrini, Gaetano Paci, Giuseppe Frigerio, Rosario Pantaleo e Paolo Bonacini.
Sul palco anche Margherita Asta, che perse la mamma e due fratellini gemelli nell’attentato dell’aprile 1985 contro il magistrato Carlo Palermo, ricordato come la «Strage di Pizzolungo», in cui persero la vita anche due componenti della scorta del giudice. Quest’ultimo si salvò miracolosamente, grazie al fatto che l’auto con a bordo la mamma e i due bambini si interpose fra l’autobomba e la sua. Margherita è da tantissimi anni impegnata nella lotta contro la mafia, attualmente nell’ambito dell’associazione Libera quale referente del settore «Memoria» per l’area Centro-nord. Sarà presente a tutti i convegni ed interverrà durante i concerti prima della canzone «Pizzolungo» a lei dedicata.
Serata davvero speciale quella di Reggio Emilia, che vedrà Célia Reggiani ospite d’onore. Per la prima volta, la Reggiani sarà in visita nella città dove nacque il celebre padre Serge (nato Sergio) Reggiani esattamente 100 anni fa. E per la prima volta sul palco anche il duetto franco-italiano di «Léo», presente nell’ultimo album di Pollina, Canzoni segrete .
Anche in occasione del concerto di Roma ci sarà un ospite d’eccellenza, il cantautore Paolo Capodacqua nel cui ultimo disco, in un brano dedicato a Giovanni Falcone, risuona con una forte valenza simbolica la voce di Pippo Pollina.
Le motivazioni del progetto
Gli anni 1992 e 1993 rimarranno indelebili nella memoria degli italiani soprattutto a causa delle stragi di mafia che insanguinarono il paese da Palermo a Milano, da Roma a Firenze. Il tentativo di destabilizzare il suo assetto istituzionale fu compiuto attraverso spettacolari fatti di sangue che misero alle corde lo stato. Morirono i giudici antimafia Falcone e Borsellino, morirono quasi tutti gli agenti delle loro scorte. Persero la vita anche innocenti e casuali avventori che ebbero la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma c’è di più. La strategia del ricatto cui Cosa Nostra siciliana aveva affidato le sue sorti future, prevedeva, infatti, un attacco al patrimonio artistico monumentale della nazione. Un agguato che aveva l’obiettivo di colpire non soltanto i protagonisti dell’antimafia ma soprattutto quella parte di stato non disponibile a scendere a patti.
A distanza di trent’anni troppe domande sono ancora senza uno straccio di risposta e gli inquirenti faticano a trovare il bandolo della matassa, soprattutto quando la ricostruzione si addentra a investigare fra gli oscuri rapporti che la criminalità e parte delle istituzioni italiane hanno intessuto nel corso dei decenni di vita repubblicana.
Pippo Pollina, classe 1963, cantautore palermitano, ha vissuto di persona la stagione del primo grande movimento antimafia, quello nato durante i primi anni Ottanta quando Cosa nostra insanguinava le strade del capoluogo siciliano compiendo una strage dopo l’altra. Da sempre sensibile ai temi della criminalità organizzata e a tutti i risvolti che la concernono, è stato uno dei pochi autori di canzoni che ha portato questi argomenti al centro della sua attività artistica, scrivendo componimenti dedicati ad alcuni grandi interpreti della lotta antimafia, da Don Pino Puglisi a Paolo Borsellino e Peppino Impastato.
L’idea di abbinare il suo nuovo spettacolo musicale ad un convegno dedicato al tema “La mafia trent’anni dopo le stragi. Le verità nascoste e quelle rivelate” appare quindi un’occasione per rilanciare il ruolo dell’arte come strumento di denuncia ma anche di approfondimento.
Pippo Pollina Bio
Pippo Pollina nasce a Palermo nel 1963 da una famiglia borghese di origini contadine. Cresce e studia nel capoluogo siciliano frequentando negli anni ‘80 la facoltà di giurisprudenza e l’accademia Amici della Musica con studi di chitarra classica. Impegnato nell’allora nascente movimento antimafia, collabora al mensile catanese I siciliani fino all’assassinio mafioso del suo storico direttore, Giuseppe Fava.
Insieme ad altri musicisti palermitani fonda il gruppo Agricantus, con il quale lavora fino alla fine del 1985, in sei anni di intensa attività concertistica in Italia e all’estero e seminaristica nelle scuole medie e superiori della Sicilia. Pollina lascia l’Italia alla fine del 1985 per intraprendere un viaggio senza una meta precisa e dopo 3 anni in giro per il mondo approda in Svizzera, nella città di Zurigo, dove da allora vive con sua moglie Cristina e i suoi figli Julian e Madlaina.
Un canzoniere di circa 200 brani incisi nel solco di 24 album; oltre 4.000 concerti in Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Olanda, Svezia, Belgio, Egitto e U.S.A; innumerevoli collaborazioni artistiche fra cui notevoli quelle con Franco Battiato, Georges Moustaki, Inti-Illimani, Konstantin Wecker, Linard Bardill, Nada, Schmidbauer & Kälberer, Charlie Mariano, Patent Ochsner e Giorgio Conte; sono dati che fanno di Pollina un artista di grandissima caratura in perenne movimento creativo.
Svariati premi della critica in rinomate rassegne musicali sia in Italia che all’estero lo indicano come uno dei depositari della tradizione della grande canzone d’autore italiana.
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