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Conosciamo meglio il cantautore Marco Massa

È disponibile online il videoclip di “Nonostante tu, nonostante io”, il nuovo brano del cantautore milanese Marco Massa. Ecco cosa ci ha racconato del suo nuovo progetto musicale.

Marco Massa raccontaci, in cosa si differenzia questo progetto rispetto ai tuoi precedenti?

Il mio nuovo progetto è un lavoro fatto di canzoni, video e cortometraggi realizzati prima, durante e dopo i due lockdown, quasi un’osservazione metafisica di ciò che rimane delle nostre integrità, dopo questo irreale e complicato periodo, in cui -in un certo senso- mi sono trovato ad essere “spettatore di me stesso”, e di ciò che mi accadeva intorno. Ho cercato di esprimere nuove prospettive musicali e nuovi concetti al di là degli stereotipi e delle convenzioni di una certa canzone d’autore, sperimentando con suoni,  testi e  immagini una “visione d’insieme”, appellandomi a tutta la calma e la lucidità che avevo a disposizione. Quindi anche il canto è diventato per me  nuova fonte d’ispirazione e di sperimentazione, e mi auguro che tutto ciò traspaia da ogni singola traccia di questo nuovo lavoro, che definirei un incontro inedito tra canzone d’autore da reinventare e scenari sonori innovativi. Ciò è stato possibile grazie alla speciale collaborazione con il direttore d’orchestra e arrangiatore Marco Grasso.

Grafica Divina

Nel video compare anche tuo figlio, come nasce l’idea di coinvolgere anche lui in questo tuo progetto?

Mio figlio ha seguito le mie orme, ha studiato clarinetto al Conservatorio di Milano, ha una formazione classica, ma da qualche anno -oltre a suonare con me-  si cimenta nella produzione di beat making , è bravo ha un ottimo suono e grande ritmo, sono fortunato a lavorare con lui.

Ogni singola canzone di questo nuovo lavoro è stata studiata per far si che si creasse un dialogo musicale fra me e lui. Due strumenti melodici, la tromba, suonata da me, e il clarinetto di mio figlio Francesco dialogano in modo originale e naturale. Dovrebbe essere così anche nel gioco dell’amore, ma “nel cielo spesso non c’è scritto Amore ma solitudine”

Con questo tuo brano, che messaggio vorresti lanciare?

ll brano parla della difficoltà di accettarsi nelle reciproche diversità, inevitabili all’interno di qualsiasi rapporto, tanto più in una storia d’amore.

Il più delle volte ci si lascia, si rinuncia -spesso inconsapevolmente- ad andare avanti insieme.

Ecco, in questa canzone canto l’eccezione, l’accettarsi  nonostante tutte le diversità e le problematiche del vivere, il provarci “da sempre per sempre”, con la consapevolezza che ognuno di noi ha la propria storia, è cresciuto in mondi diversi, dove incontrarsi -come diceva il grande Vinicius De Moraes-  è un’arte.

C’è un pubblico in particolare al quale vorresti rivolgerti?

Non ho mai pensato di rivolgermi ad un pubblico in particolare. Ho scoperto che le mie canzoni piacevano ai miei nipoti quando, adolescenti, le cantavano a memoria, insieme ai loro amici. Ma ho riscontrato con piacere che il mio pubblico spazia dai giovani agli “over 80”.

Bio: Marco Massa nasce a Milano il 5 marzo 1963. Nel 1997 pubblica il suo primo EP, “Come Un Tuareg”, e due anni dopo, nel 1999, vince il premio “Città di Recanati”, ora Musicultura, per la canzone “Come Un Tuareg”. Nel 2009 pubblica “Nelle Migliori Famiglie”, il suo primo album in cui tratta temi quali la famiglia, l’amicizia e la paternità, mentre con “Io Sono Freak”, secondo album in studio pubblicato nel 2011, sposta l’attenzione su tematiche sociali, esprimendo rabbia verso la società. In quello stesso anno vince il premio “Sergio Endrigo” per il brano “Cara Milano”. Nel 2012 pubblica il suo primo album live “A volte arriva il Jazz”, registrato presso il Blue Note di Milano con ospiti quali Francesco Baccini, Renato Sellani, Tullio De Piscopo, Armando Corsi e Massimo Moriconi. Ma non solo musica: nel 2015 porta in scena, insieme alla cantante jazz Tiziana Ghiglioni, “Almost Chet”, spettacolo multimediale dedicato a Chet Baker, e in quello stesso anno vince Premio Taomoda Awards: Music & Social per il suo impegno dimostrato con lo spettacolo “Clandestino”, creato insieme all’attore e amico Danilo Da Rodda, realizzato completamente al buio presso l'Istituto dei Ciechi di Milano. Nel 2016 esce “Sono Cose Delicate”, il suo ultimo album, anticipato dal singolo “Con il fiato corto”. Due anni dopo, l’artista pubblica il video del suo ultimo brano “Boxeador”, interamente girato a Cuba.

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