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Paella Catalana ecco la ricetta e la storia

Paella Catalana ecco la ricetta: preparate 750 grammi di fumetto di crostacei e tenetelo in caldo. Lavate accuratamente un chilo di cozze e ponetele in un tegame con tre cucchiai di olio, coperchiate e fatele saltare a fuoco vivace per tre minuti scuotendo di tanto in tanto il tegame. Quando i gusci si aprono scolatele comservando 50 grammi di liquido e tenetelo in caldo.

Paella Catalana

Sgusciate le cozze, eliminate quelle che non si sono aperte. Nella paellera mettete tre cucchiai di olio, una cipollina bianca tritata finemente, uno spicchio di aglio senza anima anch’esso tritato finemente. Fate appassire, unite 500 grammi di calamari, 500 grammi di gamberi, 250 grammi di passata di pomodoro, 2 bustine di zafferano, un pizzico di paprika dolce un pizzico di pepe nero, 200 grammi di riso, le cozze pulite con la loro acqua e fate cuocere per circa diciotto minuti. Durante la cottura non dovete mescolare. Spegnete dopo diciotto minuti e la paella è pronta.

Grafica Divina
Paella Catalana

Ogni porzione contiene 617 calorie, non contiene nè lattosio nè glutine.
Questa ricetta è vietata agli ebrei ai quali sono vietati i crostacei.

La paella nacque a Valenza in Spagna. Prevedeva e prevede riso, brodo vegetale, fusi di pollo, fagiolini, peperoni rossi, pomodoro, zafferano, pepe bianco e uova sode per decorare.
Oltre alla paella catalana che i catalani chiamano paella de marisco (ovvero molluschi) ci sono: la paella de verdura e la paella de pescado. In realtà le varianti son infinite perchè ogni città, ogni borgo, ogni famiglia ha la sua paella.

Per cucinare la paella occorre la paellera (una padella di ferro bassissima dotata di due manici). Ricordo ancora che a Girona (città catalana) vendevano le paelleras di tutti i diametri. Erano adagiate a terra in una piccola piazza.
Natalia Estrada (anch’essa catalana) ha sempre voluto la paella de marisco per le sue conferenze. L’abbinava alla sangria bianca ovviamente catalana che vuole un prosecco bianco e non un rosso corposo come la sangria valenziana. La sangria bianca si arricchisce con pesche, noci, melone, limone, arancia, zucchero di canna, chiodi di garofano e un bicchierino di vodka e si serve ghiacciatissima.

Per concludere la cena non può mancare la crema catalana con panna, uova e zucchero caramellato.

Articolo di: Marinella Chiorino
Foto di: Ugo Negrini

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