La vita è fatta di luce e la luce è fatta di noi. Si è inaugurata a Palazzo Strozzi, il 22 settembre, l’attesa mostra del mago della luce Olafur Eliasson. Curata da Arturo Galassini, Direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra si propone come un percorso, site specific, tra installazioni inedite e quindi pensate basandosi sugli spazi di Palazzo Strozzi, e opere storiche, dove il visitatore e invitato a essere protagonista assoluto degli spazi, dando vita, assieme alle altre persone, a sempre inediti giochi di luci e ombre, frapponendosi e frammentando la luce.
Olafur Eliasson in mostra a Firenze
Firenze ci tiene a tenere il passo con la contemporaneità e Olafur Eliasson lo sa perfettamente giocando attraverso di noi, con tutte quelle fonti luminose che da sempre lo attraggono e ci attraggono, e lo contraddistinguono.
È un light designer? Un illuminotecnico? Un manipolatore?
Eliasson è tutto questo ma è anche un giocatore d’azzardo e un poeta: lui apre la pagina, l’inchiostro lo facciamo scivolare, sempre diverso ad ogni passaggio, noi che per curiosità, ci facciamo coinvolgere in questa mostra interattiva. Non più spettatori passivi di fronte a un’opera ma parte fondamentale dell’installazione stessa.
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L’esperienza, perché di questo si tratta, comincia appena varcato il monumentale ingresso di Palazzo Strozzi. Ad attendere l’avventore contemporaneo Under the weather, installazione che occupa e sovrasta l’intera corte del palazzo ed è avvicinandoci, e muovendoci attorno ad essa che scopriamo il gioco a cui Eliasson ci vuole invitare: sfruttando la tecnica della figura a doppio riflesso, l’immagine oggettivamente immobile, si muoverà ad ogni nostro passo. L’installazione è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati, nell’ambito del progetto Palazzo Strozzi Future Art.Si prosegue la scoperta delle intuizioni di Eliasson, accedendo al piano nobile, dove sala, dopo sala, si è totalmente immersi nelle sue proiezioni che riflette su tutti noi. Un percorso, che è possibile e deve essere anche a ritroso, dove troviamo la luce luce declinata in ogni fase della nostra vita, passando metaforicamente dai momenti di sperimentazione e scoperta, al buio rassicurante dell’utero materno sino ad arrivare all’eccesso disturbante che la luce, naturale ma in questo caso artificialissima, che una fonte luminosa può dare.
Suggeriamo di vivere questo percorso cercando di sentire le sensazioni che, di sala, in sala, la luce sa trasmettere, scoprendo così una gamma inaspettata di reazioni fisiche e mentali.
Nel tuo tempo (è questo il titolo della mostra), che poi è il nostro tempo, quello utilizzato per visitare l’esposizione, quello impiegato nel conoscere il mondo che viviamo, nel tempo libero, in quello obbligato e anche in quello perduto, è una mostra totalmente interattiva e partecipativa che continua negli spazi sotterranei della Strozzina e che presenta per la prima volta al pubblico Yuor view matter, una nuova opera dell’artista che utilizzando la tecnologia della realtà virtuale, sperimenta la percezione umana nello spazio digitale. Lo spettatore può indossare una maschera visore 3D e immergersi in sei diversi spazi virtuali, esplorandoli.
Olafur Eliasson riflette (la luce su di noi) e ci fa riflettere sulla ricchezza esauribile più importante che abbiamo: il tempo.
«Nel tuo tempo è un incontro tra opere d’arte, visitatori e Palazzo Strozzi. Questo straordinario edificio rinascimentale ha viaggiato attraverso i secoli per accoglierci, qui e ora, nel XXI secolo, non come semplice contenitore ma come co-produttore della mostra.
Non è solo Palazzo Strozzi ad aver viaggiato nel tempo. Come visitatore, ognuno di noi ha vissuto, con una relazione tra corpo e mente sempre diversa in modo individuale. Ognuno con le proprie esperienze e storie ci incontriamo nel qui e ora di questa mostra».
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 20 a eccezione del giovedì (fino alle ore 23).
Per maggiori informazioni invitiamo a consultare il sito https://www.palazzostrozzi.org/
Articolo di: Susanna Alberghini