Dopo il singolo “Il Futuro”, il cantautore romano Oceani ha pubblicato “Un Romanzo di Stephen King”, il suo EP di debutto uscito su etichetta Himalaya Dischi e distribuito da Artist First. Cinque brani di cantautorato italiano abbastanza diversi l’uno dall’altro, fatti di immagini, fotografie, film, momenti banali tipo perdersi all’Ikea o viaggiare in macchina di notte. È inoltre in rotazione radiofonica il nuovo singolo “Ghepardi”, secondo estratto dall’EP.
Ciao Emanuele, benvenuto su Dasapere.it. Per i lettori che ancora non ti conoscono chi è Oceani?
Grazie, è un piacere. Oceani è il mio progetto, Emanuele Guidoboni, tramite il quale pubblico le mie canzoni. La storia più vecchia del mondo. Tutto è nato un paio di anni fa e adesso sono giunto alla pubblicazione del mio EP d’esordio.
“Un Romanzo di Stephen King” è il tuo EP di debutto. Cosa racchiudono questi 5 brani?
Cinque canzoni tutto sommato abbastanza diverse. Sono il risultato di tanti testi che ho scritto in questi ultimi 2 anni, in diversi momenti. Fondamentalmente, sono fotografie dei miei stati d’animo, molto spesso ambientate di notte, quando si è da soli in macchina, ma anche dentro a una discoteca in un mare di gente. Sono anche espressione della mia maniacalità di scrivere sempre una cosa mentre la sto vivendo: spesso e volentieri mi fermo dal fare ciò che sto facendo e prendo un appunto sul cellulare.
Che tipo di ricerca musicale c’è stata per il sound dell’EP?
Le canzoni nascono come demo chitarra e voce o pianoforte e voce. Ci ho messo il mio mondo di riferimento che è il cantautorato italiano attuale, Ferdinando (Montone, etichetta Himalaya Dischi) ha curato gli arrangiamenti e fatto confluire le sue influenze, quindi stratificazioni sonore, synth, batterie più moderne di quelle che avevo in mente. Diciamo che c’era la volontà di farlo suonare estremamente attuale, senza andare a scimmiottare nessuno in particolar modo, ma preoccupandosi come prima cosa di avere un risultato di qualità.
Ti senti un cantante indie?
Beh, considerato che indie vuole dire indipendente da logiche commerciali, major e etichette che in un modo o nell’altro fanno suonare o promuovono una certa fetta di artisti, sono forse il più indie di tutti.
A proposito di cantautori a cui ti ispiri, hai dei modelli di riferimento?
Parecchi, forse pure troppi. Nel senso che, a pensarci bene, a volte mi prendo delle “infatuazioni” tremende per un determinato autore e perdo di vista quella che forse è la cosa più importante, ossia il portare avanti un proprio progetto con una forte identità musicale. Ad ogni modo, al di là delle mode del momento, ho sempre dei punti di riferimento che possono essere Battiato e Dalla, dal lato dei “classici”, mentre dal lato dei “moderni” ci metto tantissima roba straniera, dagli Arcade Fire, ai The National, a moltissimi artisti attuali italiani. Mi piacciono molto Motta, Calcutta, Giorgio Poi, Andrea Laszlo De Simone, Post-Nebbia… ce ne sta di roba.
Prossimi progetti?
Al momento sto scrivendo parecchio nuovo materiale e tentando di capire che forma dargli. Oltre a ciò, suonare live, possibilmente in full band, qualsiasi novità in tal senso verrà prontamente comunicata tramite i miei canali social che sono “Oceani” sia su Facebook sia su Instagram.
A presto!