Le mine vaganti di Ferzan Ozpetek. In scena fino al 20 marzo al teatro Manzoni di Milano la trasposizione di quello che è stato un capolavoro cinematografico di Ferzan Ozpetek pluripremiato con due “David di Donatello” cinque “Nastri D’Argento” quattro “Globi d’oro”, premio speciale “Ciack d’Oro” al Tribeca Film Festival di New York come miglior film.
Mine Vaganti
Ozpetek ora è alla sua prima regia teatrale ed ha spiegato come l’adattamento teatrale ha necessariamente subito alcune modifiche pur mantenendo intatto lo spirito della pellicola. Ci sono state alcune sottrazioni, il sacrificio di alcune scene, un piccolo cambio nell’ambientazione ma nel rispetto di quell’essenziale imtrigante e attraente umorismo.
Non cambiano,in quanto fondamentale perno di tutto l’adattamento il contesto sociale, le tradizioni culturali radicate di un ambiente alto borghese dove un’operazione di coming out suscita ancora scandalo.
Questo in breve è lo scenario in cui si snoda la trama dello spettacolo. Una famiglia benestante, un padre desideroso di lasciare l’azienda di famiglia in eredità ai due figli maschi. Una tranquilla situazione che precipita quando uno dei due figli si dichiara omosessuale battendo sul tempo l’altro figlio, il minore, determinato anch’egli ad aprirsi per vivere nella verità. Seguono da qui circostanze che vedranno la figura paterna emblematica, ma drammatica e ironica al tempo stesso confrontarsi con la fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile.
Nelle note di regia Ozpetek ha detto: “Ho realizzato una commedia che mi fatebbe piacere vedere a teatro dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il core pulsante che scandisce i battiti della piece”.
Il testo è recitato da attori di grande spessore quali: Francesco Pannofino, Simona Marchini, Carmine Recano, Iaia Forte, Erasmo Genzini che sono gli attori protagonisti . Poi Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini ed Edoardo Purgatori nei ruoli che si intrecciano con la vicenda dei protagonisti.
Un tema costante tanto dibattuto e tanto caro ad Ozpetek quello delle diversità, delle scelte difficili delle difficoltà nel comprenderle e nell’adeguarsi. Sicuramente da vedere!
Articolo di: Ugo Negrini