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California ci racconta il suo nuovo singolo “Samantha”

Dal 26 novembre è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “SAMANTHA”, il nuovo brano di California.
“Samantha” racconta di una ragazza comune, normale, con una vita come quella di tante. Racconta le paure e le debolezze di una ragazza che vive la vita appieno, senza rimorsi e con gran coraggio. California dedica questo brano alle ragazze e alle donne, quelle che si fanno in quattro tutti i giorni, che fanno sacrifici e fatica, che reagiscono alla vita.

California ci ha raggiunto per raccontarci qualcosa del suo nuovo brano

Ciao California! Gran bel brano “Samantha”, complimenti, perché non ci racconti la sua nascita?

Grafica Divina

“Samantha” nasce un pomeriggio di fine primo lockdown, eravamo verso pasqua mi ricordo. Ero in cameretta e avevo già da qualche giorno l’idea in testa di descrivere un personaggio, una ragazza. Volevo scrivere uno storytelling, ed eccola che è arrivata. La covavo già da un po’. Presi la chitarra e feci i soliti 4 accordi classici, quelli che solitamente non ti fanno uscire nulla di buono, ma se sei ispirato possono svoltarti la giornata, e cosi è stato. La scrissi in pochissimo tempo e la registrai sul telefonino, come faccio sempre. La girai subito al mio amico fraterno e chitarrista, e dopo qualche ora il suo messaggio fu: “Ma è tua?”. Il complimento migliore che potessi ricevere.

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California Samantha

Come nasce la copertina dell’album?

Come al solito non avevo idee per la copertina del singolo, sono il mio tallone d’Achille! Decisi allora di scegliere qualcosa di molto personale, cosi andai a rifugiarmi nei vecchi album di famiglia, speranzoso di trovare qualche perla. La vidi subito quella foto, quella che poi scelsi: era troppo naturale, troppo spontanea e bella per non essere scelta. Nella foto mia madre accarezza un cagnolino, siamo nel 1988 circa, ancora non ero nato. Ho deciso cosi di farla diventare la copertina di Samantha, perché non c’era niente di più azzeccato per descrivere una ragazza naturale come mia madre.

Quali sono le influenze più significative nella tua musica?

Sono cresciuto col punk rock californiano dei primi 2000. Blink 182 su tutti, ma anche Green Day, Offspring, Red Hot Chili Peppers. Crescendo poi Nirvana e Oasis. A scrivere invece sono stato influenzato da Battisti, Vasco Rossi e nell’adolescenza poi la scoperta del rap. Il rap mi ha dato le basi per iniziare a scrivere le prime canzoni e i primi testi, il modo più diretto e concreto per esprimersi, devo molto al rap. Credo sia la maniera più bella e cinica per tirare fuori quello che si ha dentro, bello o brutto che sia.

Un cambiamento nel tuo percorso è avvenuto al tuo incontro col chitarrista Fabio Brando: puoi raccontarci cosa è avvenuto? Qual è la storia che vi lega?

Io e Fabio siamo amici ormai da più di 10 anni. Prima di diventare amici eravamo colleghi. Poi ci siamo un po’ persi di vista, ci siamo poi rincontrati e abbiamo stretto un forte legame grazie ovviamente anche alla musica. Lo considero il mio mentore, in quanto mi ha i segnato un sacco di cose riguardo alla musica e alle canzoni. Abbiamo poi quasi li stessi gusti su tutti, la sintonia è fortissima. Lui poi è una persona d’oro, un amico fraterno proprio. Le canzoni le abbiamo praticamente composte insieme, lui ha creduto in sacco nei miei pezzi, mi ha spronato a fare sempre meglio e tutt’oggi mi da consigli preziosi, la nostra amicizia è molto importante, e nelle canzoni credo si percepisca.

Quali sono i progetti per il prossimo futuro?

Ho intenzione di fare uscire il mio EP nel 2022, nei prossimi mesi, non manca molto. Ho lavorato duro in questi due anni e non vedo l’ora che la gente ascolti quello che ho fatto. Ho un’ansia positiva, perché comunque ci ho messo impegno e sacrificio nella lavorazione delle tracce, non è stato lasciato nulla al caso. Abbiamo anche avuto più tempo per lavorarci, ce la siamo presi con calma anche per colpa del Covid, non volevo uscisse niente in un periodo negativo, perciò ho aspettato. Spero si torni anche a suonare live, mi manca un sacco il contatto con la gente, il palco e tutte le emozioni che ti da il concerto. Spero sia un 2022 carico di belle cose.

Fonte:PressaCom

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