Il romanzo è la seconda parte di una trilogia iniziata con L’oggetto piccolo b. La terza, Hexis, sarà presto in libreria. L’autore prosegue la propria ricerca interessata alla coesistenza di forme espressive legate a sistemi linguistici diversi, conseguentemente, a riflettere sul futuro del genere. Al centro del racconto c’è il tema dell’amore, nelle sue enigmatiche e sfuggenti condizioni di verità, l’amore visto attraverso la giovinezza, l’età matura e la vecchiaia.
Il nuovo libro del regista e autore Enzo Papetti
Tre storie che si rincorrono una nell’altra, seminando una trama di identità prospettiche e aperture interiori, richiami temporali che rendono fluida e vaga ogni attesa. L’azione si svolge in una notte di pioggia che sembra non finire mai: in un lussuoso ristorante di Torino, cenano David e Martina; all’aeroporto di Milano, Ruth e Filippo, sono in attesa di partire per Parigi, lungo l’autostrada che lega le due città, Sergio e Riccardo tornano a casa. Fanno da contesto alle vicende la recente pandemia e il breve-lungo periodo che ha dato inizio al futuro, cui siamo immersi e destinati.
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Un po’ saggio e un po’ parodia, un po’ cinema e un po’ teatro, un po’ gioco e un po’ sfida, in costante equilibrio fra cultura alta e cultura bassa, il romanzo si inserisce in una pratica letteraria decostruttiva, lasciando alla puralità delle letture il compito di tracciare uno spazio emotivo di libertà, di trasparenza e di ironica tolleranza.
Chi ha letto L’oggetto piccolo b, qui ritroverà lo stesso ritmo dialogico, capace di restituire densità psicologica ai personaggi, la stessa serie di coordinate emotive che, invece di orientare il lettore, lo proiettano all’interno di un labirinto narrativo dove vie d’uscita diverse si rispecchiano e solo grazie alla leggerezza della scrittura acquistano la consistenza di un’indistinta e indisturbata normalizzazione.