Volge al termine il ricco e variegato calendario degli appuntamenti estivi della Fondazione Alfredo Catarsini 1899, con la presentazione di Giorni Neri in San Martino in Freddana.
L’ultimo appuntamento in programma è la presentazione del romanzo di Catarsini Giorni neri (edizioni La Nave di Teseo) a San Martino in Freddana, frazione del comune di Pescaglia (Lucca), dove realmente l’artista fu sfollato nell’estate del 1944 durante le settimane in cui il fronte della Seconda Guerra Mondiale transitò in Lucchesia e in Versilia.
Il libro “Giorni Neri” a San Martino in Freddana
L’appuntamento è per mercoledì 8 settembre alle ore 17: qui interverranno Andrea Bonfanti (Sindaco di Pescaglia), don Rodolfo Rossi (Parroco della Comunità parrocchiale Valfreddana nord), Elena Martinelli (Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899), Palmiro Filippo Bini (Presidente dell’Istituto storico Lucchese sezione Valfreddana), Marco Cigolotti (Restauratore MiC); alla conduzione Elena Torre (giornalista, scrittrice e curatrice della nuova edizione del libro).
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A seguire, con inizio alle ore 18, il docente e guida turistica Andrea Pucci effettuerà una visita guidata agli affreschi dipinti da Alfredo Catarsini nella Chiesa parrocchiale di San Martino in Freddana.
Infine alle 21 nel Piazzale della Chiesa di San Martino in Freddana – in ricordo dell’efferato eccidio di San Martino in Freddana in cui l’esercito tedesco, ormai in fuga, uccise proprio a San Martino in Freddana quattro civili inermi – la Sezione Valfreddana dell’Istituto Storico Lucchese e l’Associazione culturale Alce organizzano una rievocazione teatrale basata sulle ricerche storiche di Alfredo Gori sugli accadimenti nella Valfreddana nel periodo 1943-1944, con la partecipazione della popolazione della zona, la sceneggiatura e la regia di Patrizia Menchetti.
Il romanzo e la vicenda storica
Nando è uomo di mare, ha dovuto lasciare da un giorno all’altro Viareggio per mettersi a riparo dai bombardamenti; Frustino vuole solo che alla sua famiglia non manchi nulla; Delta è una giovane donna partigiana e coraggiosa che sa chi è, cosa vuole e non sopporta di restare a guardare mentre i soldati tedeschi fanno ciò che vogliono.
Ci sono le piccole grandi storie, ci sono gli uomini e le donne che, sradicati dalla loro terra, si trovarono con le loro poche cose in un altrove non cercato, pieno di dolore e paura. Sono personaggi vividi, dialoghi intensi, aspri che ci raccontano forse la parte più difficile della nostra storia.
Come moltissime altre persone in quei difficili anni, tra il 1943 e il 1945 anche Alfredo Catarsini fu sfollato da Viareggio a San Martino in Freddana. La ferrovia e la via Aurelia che attraversavano la Versilia erano arterie strategiche per i collegamenti e il rifornimento delle truppe impegnate nel conflitto mondiale e la poco distante presenza della “Linea Gotica” rendeva l’intera area un luogo pericoloso a rischio bombardamenti, come poi si rivelò.
La Val Freddana e il Monte Magno furono teatro di fatti atroci, con deportazioni di massa, uccisioni di ostaggi, veri e propri eccidi.
Il libro Giorni neri nasce quindi come testimonianza romanzata di quei momenti e prende le mosse proprio dagli appunti che l’autore scrisse durante quei lunghi mesi, note che si trasformarono poi in una storia vera e propria, in un romanzo che, pur avendo radici nella realtà, ha permesso la creazione di personaggi capaci di incarnare sentimenti ed emozioni universali restituendoci un affresco veritiero di quanto accadde.
Come ha detto il critico d’arte Vittorio Sgarbi, “Catarsini dipinge anche con le parole” e scorrendo i capitoli, le immagini si fissano nella mente del lettore per rimanerci, con volti e luoghi che si animano come in un affresco.
Da segnalare, infine, che in quel periodo Alfredo Catarsini affrescò le due chiese di San Martino in Val Freddana e di Castagnori ritraendovi anche alcuni dei personaggi che sono citati del libro.