Eugenia Di Guglielmo è autrice prolifica, da poco in libreria il suo ultimo romanzo Sognando Ginger Rogers per Libraccio Editore.
Conosciamola meglio in questa intervista!
Quali sono le costanti nella tua scrittura e nelle storie che racconti?
Le mie storie sono molto diverse, ma rivelano alcuni motivi ricorrenti a partire dalla presenza della Toscana, che traspare spesso come il luogo del cuore di alcuni personaggi, e ovviamente mio: si passa dal Casentino con Adele di Sotto un cielo di bombe, all’arcipelago con Cosetta e l’equipaggio sgangherato di Come un ramo secco, per tornare spesso a Firenze, dove è ambientato Sognando Ginger Rogers. Un’altra mia passione, da brava archeologa, è scavare: amo la storia e mi piace raccontarla, andando alla ricerca delle radici e spostando spesso il punto di vista, con variazione della voce narrante quando è possibile. E poi c’è sempre Dante! Un piccolo tributo alla Divina Commedia compare in quasi tutti i miei scritti.
Quando hai capito che saresti voluta diventare una scrittrice?
È sempre stato più semplice per me scrivere che parlare: ero una bimba molto timida. Da piccola avevo la passione di scrivere poesie e racconti usando la macchina da scrivere di mio papà: consumavo fogli su fogli, sperimentando l’uso della carta carbone. E non ho smesso più: prima le pubblicazioni scientifiche, le collaborazioni a riviste specialistiche, poi un giorno è tornata la voglia di raccontare storie e scrivere è stato in alcuni momenti terapeutico. Adesso non potrei farne a meno.
Cosa deve avere una storia per convincerti a farsi raccontare?
Mi capita spesso di osservare o vivere una scena e di sapere, mentre la sto vivendo, che la scriverò. Mi basta un dettaglio, apparentemente insignificante, per immaginare una storia: quello che cattura il mio interesse di solito è la realtà, non aspetto un’ispirazione particolare o sensazionale. Amo raccontare qualcosa che sia credibile e in cui ci si possa immedesimare.
Cosa non deve mancare in un libro che scrivi e in uno che leggi?
Un pizzico di ironia. Mi piace trovare anche nelle storie più drammatiche una prospettiva insolita, un aspetto surreale che possa strappare un sorriso. E spero di riuscirci anche io!
Parlaci del tuo ultimo lavoro
Sognando Ginger Rogers è una storia corale, ambientata a Firenze durante le feste natalizie. I sei personaggi principali, tutti in cerca della felicità e sognatori, non si conoscono e la storia procede su binari paralleli fino a quando, casualmente, succederà qualcosa di drammatico e inaspettato che li porterà a incontrarsi. Da lì inizieranno a colmare i loro vuoti. È una breve favola di Natale, in cui si riscoprono i valori autentici della famiglia e dell’amicizia, in un’atmosfera di sogno che ricorda i vecchi film in bianco e nero con Ginger e Fred. Un’ultima anticipazione: ogni personaggio è legato ad un’auto particolare che lo rispecchia in pieno.
Intervista di Elena Torre
L’autrice
Eugenia Di Guglielmo è nata il 24 ottobre 1973 a Firenze: lì ha compiuto studi classici e si è specializzata in Archeologia. Attualmente insegna al Liceo Statale di Merate. Nel 2017 ha pubblicato con Scatole Parlanti la sua prima opera, A tutto tondo, da cui ha da poco ricavato una sceneggiatura per il teatro. Nel 2018 ha pubblicato Sotto un cielo di bombe, sempre con Scatole parlanti, secondo classificato al Premio Letterario Brianza 2019 e al Contropremio Carver 2019. Nel 2019 ha pubblicato Come un ramo secco con Scatole Parlanti, secondo classificato al premio Letterario Il Delfino 2020. Il suo racconto Se non ci fossero state le more ha vinto il premio Via Francigena 2020 ed è stato pubblicato nell’antologia Mi muovo, mi ritrovo, Betti Editrice 2020. Nel 2020 ha pubblicato Sognando Ginger Rogers con Libraccio Editore.
Da anni collabora con Mondadori, Rizzoli e Atlas come autrice di manuali di didattica del latino e di geostoria per la scuola secondaria superiore.
