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Mario Tobino e Bologna: tra medicina, letteratura e storia

Venerdì 14 maggio, il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica, in collaborazione con il Centro di Medical humanities dell’Università di Bologna, la Società Medico Chirurgica e la Fondazione Mario Tobino, dedicano una giornata di studi a Mario Tobino, per riportare all’attenzione critica l’opera del medico-scrittore attraverso un’indagine letteraria, storica e critica dei suoi rapporti con la città e l’Università di Bologna. 

Il convegno si potrà seguire in diretta a partire dalle 9.30 di venerdì 14 maggio sulla pagina facebook della Fondazione Mario Tobino (piattaforma Teams). 

Sin dal 1933, quando il giovane Tobino si trasferisce nella città per studiare, e per allargare le sue prospettive culturali rispetto alla realtà versiliese, in cui aveva vissuto i primi anni di vita e si era sperimentato nella prima poetica produzione letteraria, il rapporto con Bologna è sempre stato centrale. Lo sguardo con cui Tobino osserva e vive gli anni bolognesi è quello che si coglie nelle pagine del Figlio del farmacista, e che vediamo riflesso nelle sue prime raccolte, da Poesie, del 1934, ad Amicizia, del 1937. 

Grafica Divina

La Bologna di Tobino è quella degli studi universitari, in cui ha come compagni gli amici di una vita, Aldo Cucchi e Mario Pasi, con cui condividerà la “passione per la politica”, ma anche quella del mondo letterario che ruotava intorno a Giuseppe Raimondi, Morandi, Arcangeli, in cui Tobino forma la sua coscienza letteraria e politica. La giornata, in cui si alterneranno le prospettive clinica, letteraria e quella dell’impegno resistenziale, testimoniate da romanzi celebri come Le libere donne di Magliano, e da riscoprire, come Il clandestino e dagli inediti Diari, vedrà la partecipazione di docenti (Paolo Buchignani, Giulio Ferroni, Paola Italia, Monica Marchi, Marina Riccucci, Marco Veglia) e giovani studiosi, ma anche dei nipoti dello scrittore, Isabella Tobino, Presidente della Fondazione Mario Tobino e del neuropsichiatra Michele Zappella. Concluderà il convegno la presentazione del libro di Stefano Redaelli, Beati gli inquieti (Neo Edizioni, 2021) e una Tavola rotonda su Tobino e le Medical Humanities, cui parteciperanno Gian Mario Anselmi, Vanessa Di Pietrantonio, Marco Veglia e Michele Zappella.  COMITATO SCIENTIFICO: Paola Italia, Isabella Tobino, Marco Veglia. Segreteria del Convegno: Matilde Cioni. 

Programma della giornata:

9.30 Nicola Rizzo (Società Medica Chirurgica), Marco Veglia (Centro Studi di Medical Humanities), Isabella Tobino (Fondazione Tobino). Presiede: Isabella Tobino. 10.00 Michele Zappella – Tobino psichiatra, 10.20 Giulio Ferroni – L’impegno di Tobino, 10.40 Paola Italia – “Sulle visioni chiamate in differenti modi”.  Break.  11.20 Stefano Redaelli – Tobino contro Basaglia. 11.40 Marina Riccucci – Le “impuntature” dei frati di Fregionaia 12.00 Matilde Cioni – Nuove carte del «Manicomio di Pechino». 12.20 Roberto Chiesi – Tobino e Fellini. Break.Presiede: Gian Mario Anselmi  15.00 Stefano Scioli – La Bologna di Tobino. 15.20 Anna Palumbo – Bologna e la poesia di Tobino.  15.40 Paolo Buchignani – Tobino, il Comunismo, la Resistenza. 16.00 Monica Marchi – La resistenza nei “Diari” di Tobino.   16.20 Maria Villano – La vera storia del “Clandestino”. 16.40 Primo De Vecchis – I Diari di Tobino alla luce della medicina narrativa.  Break. 17.15 Presentazione del libro «Beati gli inquieti» di Stefano Redaelli, Neo Edizioni 2021.17.45-18.30 Tavola rotonda: Tobino e le Medical Humanities con Gian Mario Anselmi, Vanessa Pietrantonio, Marco Veglia, Michele Zappella.

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