“Ammazzati amore mio”, il romanzo-voce di Ariana Harwicz in libreria per Ponte alle Grazie.
In un angolo remoto della campagna francese una donna vive col marito, il figlio di sei mesi e la suocera da poco vedova. Pochi elementi che dipingono il quadro di una vita coniugale e domestica, apparentemente senza drammi: una vita normale. Ma niente inganna come la normalità. In un monologo denso e compatto, la protagonista senza nome racconta un anno e mezzo di lotta contro il demone delle costrizioni psicologiche e sociali, demolendole una ad una: maternità, amore, matrimonio, famiglia, tutti i gioghi cui una donna deve piegarsi per essere accettata.
Un esordio quello di Ariana Harwicz che non può lasciare indifferenti
Poco importa se i vicini la chiamano strega, se il marito e la suocera si ostinano a fornirle tutto l’aiuto di cui credono abbia bisogno. La sua pazzia crescente è un eccesso di lucidità, un grido di dolore contro una vita che si ripete per schemi, un tentativo di superare il desiderio e la sopraffazione per ritrovare infine se stessa. Il romanzo d’esordio di Ariana Harwicz ha stupito tutto il mondo con la propria potenza. Il flusso di pensiero della protagonista avvolge il lettore, trascinandolo in un universo parallelo di violenze immaginarie e reali, in boschi dove una natura inquietante diventa il riflesso di un io dilaniato. Una tensione continua percorre questo libro: impossibile staccarsi dall’incantesimo di una scrittura sempre vibrante, che riesce come poche a dar conto della sofferenza e dell’alienazione.
L’autrice
Ariana Harwicz (Buenos Aires, 1977), è scrittrice, sceneggiatrice e documentarista. Dopo gli studi a Parigi si è trasferita definitivamente in Francia. Ammazzati amore mio (2012, candidato al Man Booker International Prize), il suo primo romanzo, è tradotto con grande successo in oltre dieci lingue. Ponte alle Grazie pubblicherà anche i due libri che completano la sua Trilogia della passione: La débil mental (2014) e Precoz (2015).