Il problema dei tre corpi di Aniela Rodríguez. Una grande intensità espressiva caratterizza i nove racconti di questa raccolta, in cui la prosa fluida va di pari passo con la forza dei temi trattati, e la crudezza sembra allearsi con l’ironia.
In libreria Aniela Rodríguez
L’opera di Aniela Rodríguez, una delle voci più interessanti della nuova generazione di scrittori latinoamericana, evoca un equilibrio rarefatto, pronto a rompersi da un momento all’altro. Ma la tracimazione è solo il punto di partenza di queste storie. Sicari e prostitute, uomini abbattuti dalla malattia e da incidenti, amanti che dopo l’abbandono riescono solo a peggiorare le loro fratture esistenziali, sono alcuni dei personaggi che animano queste storie. Ma sebbene queste figure siano perennemente perseguitate, lo sguardo non è catastrofista: in questi racconti la violenza non è un agente esterno, che altera il corso degli avvenimenti, ma diventa una loro parte essenziale, come un seme che attende pazientemente il momento perfetto per esplodere.
La fragilità che si impossessa dei protagonisti li umanizza e rivela la loro autentica intimità. E le molteplici voci che si alternano nelle storie, che siano narranti o degli stessi personaggi, sorprendono per il loro essere al tempo stesso così vicine e diverse tra loro. Voci con una tessitura irriverentemente tragica, voci che si rivolgono direttamente al lettore, come se volessero parlargli all’orecchio, per raccontare storie singolari, violente e tristi di bambini che incendiano una casa, di preti pervertiti, di stelle dimenticate del calcio, di narcotrafficanti, di lotte per miracoli, di uomini che piangono solo dall’occhio sinistro, di una banda di rapinatori mascherati dove Batman perde la testa, di esperimenti scientifici clandestini. Così come sorprendono la prosa diretta, policromatica, e gli incipit di questi racconti che, fin dalle prime righe, sembrano guardare il lettore dritto negli occhi, con aria di sfida.
«Nei sogni, le persone lo sanno da subito che stanno per morire. C’è sempre qualcosa che ti fa venire la pelle d’oca o sentire un buco allo stomaco. Riconosci una mano che ti spinge, ti afferra, ti colpisce al petto. Un filo sottile che di colpo ti trascina indietro, obbligandoti a tornare nel mondo reale. Un groviglio che parte dalla testa e arriva fino alla bocca dello stomaco. Ti svegli e hai voglia di vomitare.
Si chiama vertigine, e arriva quasi sempre nel momento sbagliato».
L’autrice
Aniela Rodríguez è nata a Chihuahua, Messico, nel 1992. Con la sua prima raccolta di racconti ha ottenuto il Premio Chihuahua de Literatura 2013, mentre nel 2016 Il problema dei tre corpi si è aggiudicato il Premio Nacional de Cuento Joven Comala. È stata quest’anno inserita nella nuova selezione della prestigiosa rivista Granta dei 25 migliori giovani scrittori in lingua spagnola dell’ultimo decennio.
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